Quando la danza è intrisa di fede
INRI al Pim Spazio Scenico
Zerogrammi mette di scena Inri, con la regia, la coreografia e l'interpretazione di Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea: i due "danzattori" dello spettacolo, con le ottime luci di Chiara Guglielmi e la collaborazione alla drammaturgia di Fabio Chiriatti.
Lo spettacolo mette in scena una sorta di liturgia raccontata attraverso il linguaggio eloquente del corpo che ne diviene il perno centrale, il soggetto e l'oggetto. Gli ideatori nonché i danzatori hanno sfruttato a pieno le potenzialità espressive e simboliche del corpo.
Si parte proprio dal corpo per affrontare il tema della religione, la stessa che da sempre cerca di rintanare i desideri di questa corporeità al limite, scegliendo di far interpretare il ruolo di due donne a due corpi maschili per, poi, arrivare ad usare il corpo proprio per denunciare la routine dei 'rituali', simpaticamente e con ironia, nella quotidianità di due donne che vivono la fede. Religione e fede possono mai combaciare con le offerte e l'accendere i ceri?
I corpi degli attori sono qui statici, fissi nella mobilità che richiede la liturgia. Mostrano un corpo coatto che risponde per inerzia, mettendo in scena paradossali e grottesche scenette del vivere la religione, ammiccando al meridione dove, utilizzando una frase fatta "il sacro si confonde col profano". Qui la coreografia mostra movimenti poco liberi, forse quasi spaventati dalla paura di peccare.
Interferenze nei gesti, le stesse che ne componevano la base musicale, esigua e scarna poichè al centro c'è una duplice melodia dei corpi: nei movimenti forzati degli 'attori', libera nell'espressione dei 'danzatori', tra movimenti estetici e vitali, ribellione ad un modo di vivere la fede e di rapportarsi a Dio.
Non a caso si sceglie come titolo Inri pensando subito alla crocifissione, forse ad una seconda crocifissione, quella che adoperiamo noi stessi con la lontananza dei veri insegnamenti evangelici, e la vicinanza ad una religiosità fatta di apparenze e gelidi riti.
La compagnia Zerogrammi ha vinto il primo premio "Oriente-Occidente" di Rovereto per la coreografia, e sempre nello stesso anno il premio per il miglior spettacolo al Festival "GiocaTeatro".
E con ogni probabilità la loro carriera è appena agli inizio...
Lo spettacolo mette in scena una sorta di liturgia raccontata attraverso il linguaggio eloquente del corpo che ne diviene il perno centrale, il soggetto e l'oggetto. Gli ideatori nonché i danzatori hanno sfruttato a pieno le potenzialità espressive e simboliche del corpo.
Si parte proprio dal corpo per affrontare il tema della religione, la stessa che da sempre cerca di rintanare i desideri di questa corporeità al limite, scegliendo di far interpretare il ruolo di due donne a due corpi maschili per, poi, arrivare ad usare il corpo proprio per denunciare la routine dei 'rituali', simpaticamente e con ironia, nella quotidianità di due donne che vivono la fede. Religione e fede possono mai combaciare con le offerte e l'accendere i ceri?
I corpi degli attori sono qui statici, fissi nella mobilità che richiede la liturgia. Mostrano un corpo coatto che risponde per inerzia, mettendo in scena paradossali e grottesche scenette del vivere la religione, ammiccando al meridione dove, utilizzando una frase fatta "il sacro si confonde col profano". Qui la coreografia mostra movimenti poco liberi, forse quasi spaventati dalla paura di peccare.
Interferenze nei gesti, le stesse che ne componevano la base musicale, esigua e scarna poichè al centro c'è una duplice melodia dei corpi: nei movimenti forzati degli 'attori', libera nell'espressione dei 'danzatori', tra movimenti estetici e vitali, ribellione ad un modo di vivere la fede e di rapportarsi a Dio.
Non a caso si sceglie come titolo Inri pensando subito alla crocifissione, forse ad una seconda crocifissione, quella che adoperiamo noi stessi con la lontananza dei veri insegnamenti evangelici, e la vicinanza ad una religiosità fatta di apparenze e gelidi riti.
La compagnia Zerogrammi ha vinto il primo premio "Oriente-Occidente" di Rovereto per la coreografia, e sempre nello stesso anno il premio per il miglior spettacolo al Festival "GiocaTeatro".
E con ogni probabilità la loro carriera è appena agli inizio...
gb
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Zerogrammi
Inri
www.zerogrammi.org
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