Una tragedia tutta esteriore al PiM
Se pensiamo che le tragedie, quelle complesse e reali, quelle che viviamo tutti i giorni dalle più piccole e quotidiane alle più grandi e collettive, si sviluppano senza che la nostra ragione riesca e spiegarle, o meglio a razionalizzarle attraverso un punto di vista adeguatamente distante, ci sbagliamo. Il PiM Spacio Scenico in questo senso può aiutarci presentandoci la nostra tragedia, quella che dagli ultimi anni caratterizza l'evo contemporaneo, sbattendocela in faccia. Cosi dobbiamo inevitabilmente vederla e e necessariamente prenderne coscienza!
Questo proposto è un tema caro al PiM, per i suoi fedelissimi automatico appare il filo rosso che lega, se pur in contesti diversi, la Zona Franca, spettacolo degli Zerogrammi, e quest'ultimo della compagnia Quotidiana.com. Se nel primo si cercava di ricreare uno spazio altro, esterno e liberatorio, in cui era la danza il medium, in "Tragedia tutta esteriore", la 'zona franca' si compone di un non luogo o comunque di un luogo dell'interiorità, uno spazio interno, che racchiude i due dentro uno spazio bianco fatto di luci al neon, in cui finalmente poter essere l'uno di fronte all'altro, dialogare con l'alterità che non sempre necessità di una presenza altra, ponendosi come il doppio di una unità sola.
Qui è la parola il mezzo privilegiato, il suono con le sue sfumature che fin dalla prima battuta non perde di presentarsi irriverente: 'O mi passi la pallina o mi dai la fica..' dice Roberto Scappin a Paola Vannoni. E dall'irriverenza si passa ad una facile risata che un attimo dopo non dimentica di lasciare quel sapore agre e fastidioso. In questo luogo ospedale, manicomio, sala da interrogatorio si svolge una verbale, intensa e faticosa partita a ping pong. I due sono due giocatori, sopposti come i loro sessi, cosi come ciò che possono rappresentare: possono essere coppia, maschile e femminile, il diverso tout cours, le voci che attanagliano le nostre menti, il nostro dire e il nostro fare o forse coscienza collettiva. La partita si gioca attraverso toni acidi, rabbiosi, cinici, disincantati. Si parla di un Dio che non ha i piedi per terra, di direttori di banca da uccidere, di sesso e seni da rifare. Ci sono le piccole ambizioni e i grandi sogni, i vecchi affetti e le nuove smanie in questi due esserini che si sfiorano solo per un attimo e che lentamente si lasciano massacrare. Si evocano i testi di Luigi Tenco o la Commedia di Dante, in una lunga e surreale citazione del Conte Ugolino: tragedia evocata, detta semplicemente e quasi svuotata da lui mentre lei, a far da contraltare, mangia distrattamente una mela recuperata da un cestino da bimbi.
In scena, Roberto Scappin e Paola Vannoni bravissimi a tenere sul filo di un'impalpabile eppur presentissima violenza lo spettacolo. Il tono sempre iper-reale, l'incedere è svagato, algido, lentissimo. La loro aderenza ai personaggi impeccabile. Il dialogo procede per scarti e voli, per libere associazioni e consapevoli omissioni, per suggerimenti e spirali, per battute geniali. Una drammaturgia serratissima e originale, che rimanda più a esperienze europee che non ai campioni di casa nostra, ed una regia silenziosa ma ferrea, che fa tenere ritmi e equilibri, fanno di questa Tragedia tutta esteriore un lavoro fresco e sorprendente vincitore, a ben vedere, del premio Casagrande-Loro del Reno 2008.
Questo spettacolo pone ottimi spunti di riflessione su vari livelli: se la tragedia è tutta esteriore, ma necessariamente deve essere una consapevolezza interna, si viene a creare uno scambio costruttivo fra vita privata (interno) e vita pubblica (esterno). Nel senso che ognuno di noi deve riconoscersi parte integrante di questa tragedia per capacitarsi di ciò che avviene attorno a noi, è un percorso che muove dal particolare e vuole arrivare all'universale quello dei Quotidiana.com chiara nelle parole dei suoi fondatori. L'identità politica del teatro di quotidiana.com è la costante in una ricerca estetica e di linguaggio che procede nell'essenzialità, mai nel rifiuto, della parola. Un teatro che appare aggressivo, provocatorio, poiché vuole riflettere lo sgomento di questo nostro esistere, affrontare le cose da un punto di vista scomodo, a partire da ciò che non è considerato corretto nemmeno pensare. Gli elementi della spiritualità, dell'ironia, sono fondamentali per offrire altri registri di senso.
Questo proposto è un tema caro al PiM, per i suoi fedelissimi automatico appare il filo rosso che lega, se pur in contesti diversi, la Zona Franca, spettacolo degli Zerogrammi, e quest'ultimo della compagnia Quotidiana.com. Se nel primo si cercava di ricreare uno spazio altro, esterno e liberatorio, in cui era la danza il medium, in "Tragedia tutta esteriore", la 'zona franca' si compone di un non luogo o comunque di un luogo dell'interiorità, uno spazio interno, che racchiude i due dentro uno spazio bianco fatto di luci al neon, in cui finalmente poter essere l'uno di fronte all'altro, dialogare con l'alterità che non sempre necessità di una presenza altra, ponendosi come il doppio di una unità sola.
Qui è la parola il mezzo privilegiato, il suono con le sue sfumature che fin dalla prima battuta non perde di presentarsi irriverente: 'O mi passi la pallina o mi dai la fica..' dice Roberto Scappin a Paola Vannoni. E dall'irriverenza si passa ad una facile risata che un attimo dopo non dimentica di lasciare quel sapore agre e fastidioso. In questo luogo ospedale, manicomio, sala da interrogatorio si svolge una verbale, intensa e faticosa partita a ping pong. I due sono due giocatori, sopposti come i loro sessi, cosi come ciò che possono rappresentare: possono essere coppia, maschile e femminile, il diverso tout cours, le voci che attanagliano le nostre menti, il nostro dire e il nostro fare o forse coscienza collettiva. La partita si gioca attraverso toni acidi, rabbiosi, cinici, disincantati. Si parla di un Dio che non ha i piedi per terra, di direttori di banca da uccidere, di sesso e seni da rifare. Ci sono le piccole ambizioni e i grandi sogni, i vecchi affetti e le nuove smanie in questi due esserini che si sfiorano solo per un attimo e che lentamente si lasciano massacrare. Si evocano i testi di Luigi Tenco o la Commedia di Dante, in una lunga e surreale citazione del Conte Ugolino: tragedia evocata, detta semplicemente e quasi svuotata da lui mentre lei, a far da contraltare, mangia distrattamente una mela recuperata da un cestino da bimbi.
In scena, Roberto Scappin e Paola Vannoni bravissimi a tenere sul filo di un'impalpabile eppur presentissima violenza lo spettacolo. Il tono sempre iper-reale, l'incedere è svagato, algido, lentissimo. La loro aderenza ai personaggi impeccabile. Il dialogo procede per scarti e voli, per libere associazioni e consapevoli omissioni, per suggerimenti e spirali, per battute geniali. Una drammaturgia serratissima e originale, che rimanda più a esperienze europee che non ai campioni di casa nostra, ed una regia silenziosa ma ferrea, che fa tenere ritmi e equilibri, fanno di questa Tragedia tutta esteriore un lavoro fresco e sorprendente vincitore, a ben vedere, del premio Casagrande-Loro del Reno 2008.
Questo spettacolo pone ottimi spunti di riflessione su vari livelli: se la tragedia è tutta esteriore, ma necessariamente deve essere una consapevolezza interna, si viene a creare uno scambio costruttivo fra vita privata (interno) e vita pubblica (esterno). Nel senso che ognuno di noi deve riconoscersi parte integrante di questa tragedia per capacitarsi di ciò che avviene attorno a noi, è un percorso che muove dal particolare e vuole arrivare all'universale quello dei Quotidiana.com chiara nelle parole dei suoi fondatori. L'identità politica del teatro di quotidiana.com è la costante in una ricerca estetica e di linguaggio che procede nell'essenzialità, mai nel rifiuto, della parola. Un teatro che appare aggressivo, provocatorio, poiché vuole riflettere lo sgomento di questo nostro esistere, affrontare le cose da un punto di vista scomodo, a partire da ciò che non è considerato corretto nemmeno pensare. Gli elementi della spiritualità, dell'ironia, sono fondamentali per offrire altri registri di senso.
gb
www.quotidina.com
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