PalcoscenicoDanza
5 coreografi chiudono la stagione
Chiude PalcoscenicoDanza. Con gli ingredienti Eko Dance di Pompea Santoro, saranno cinque chef a sfornare, altrettante, prelibate pietanze. All'Astra il piatto di portata, il 20-21 maggio, è Il Lago dei cigni nella versione Pompea Santoroaccompagnato da speziati contorni quali Aliento del Alma di M. de Alteriis, Bitter Green Tea di P. Mohovich, Getting Lost Within My Self di E. Insalata, Different Kind di R. Irace. Sipario chiuso perPalcoscenicoDanza.
Regole, struttura, rigidità. Ricerca di sé stessi. Ispirato a due geni della danza accademica e contemporanea, Marius Petipa e Mats Ek, Un lago dei cigni tra sogno e realtà racconta la storia di un ragazzo che vivendo all'interno di una dimensione poco flessibile - come potrebbe essere il mondo della danza classica - trova rifugio in un altrove surreale. Un non luogo che risveglia, in lui, la consapevolezza che essere sé stessi voglia dire, purtroppo, essere "altro" dalle aspettative altrui, e dunque mai diversi rispetto dei parametri fittizi. "La società contemporanea impone uno stile di vita che lascia poco spazio alla diversità", afferma Pompea Santoro, e con questa convinzione ha ideato la messa in scena. Stili diversi,Petipa e Mets Ek, ben caratterizzati sulla scena, che permettono di suscitare nel pubblico il processo emotivo di liberazione del ragazzo, attraverso una danza, finalmente, libera. Il tema si trasforma ma la danza, nella sua ricerca formale di belle linee, leggere nello spazio, resta la medesima.
Alle linee pulite del classico subentrano le "sporcizie", come le definisce Pompea Santoro, contemporanee.Getting Lost Within My Self di E. Insalata, breve solo, mellifluo, che prepara il pubblico alla "follia" di De Alteriis.
Difficile vedere coreografato il bellissimo tema Barocco, che dal Portogallo girò tutta Europa, e invece, per la chiusura di PalcoscenicoDanza, il nuovo coreografo del Balletto Teatro Torino ne concede un'ottima,accativante, interpretazione. E anche in questo caso, come nella serata precedente del palinsesto, quando cioè, esite un matrimonio perfetto tra musica e danza, e tra ciò che le note esprimono insieme con ciò che il corpo comunica, l'impatto visivo ed emotivo ne gode non poco.
Prosegue Mohovich invitandoci al suo amaro thè verde. Un'esplosione rock, misto di rabbia, rancore e sfiducia. Sensazioni queste, demandate tutte al potere evocativo del suono, mentre al corpo non resta che esprimersi secondo forme forsytheiane, dinoccolate quindi, ma chiuse in una gabbia formale. Corpo libero ma non troppo, nasconde, forse, una mente poco dedita alle, vivide, esplosioni.
Chiude Different Kind di R. Irace che in maniera diversa, trasmette la stessa voglia di rivalsa ed affermazione di Mohovich. Performance in due tempi, dove al primo, con una danza lenta, forse meditativa, sussegue, l'esposione, adrenalinica, del secondo. Conseguenza istintiva di una mente che si vuole diversa.
Regole, struttura, rigidità. Ricerca di sé stessi. Ispirato a due geni della danza accademica e contemporanea, Marius Petipa e Mats Ek, Un lago dei cigni tra sogno e realtà racconta la storia di un ragazzo che vivendo all'interno di una dimensione poco flessibile - come potrebbe essere il mondo della danza classica - trova rifugio in un altrove surreale. Un non luogo che risveglia, in lui, la consapevolezza che essere sé stessi voglia dire, purtroppo, essere "altro" dalle aspettative altrui, e dunque mai diversi rispetto dei parametri fittizi. "La società contemporanea impone uno stile di vita che lascia poco spazio alla diversità", afferma Pompea Santoro, e con questa convinzione ha ideato la messa in scena. Stili diversi,Petipa e Mets Ek, ben caratterizzati sulla scena, che permettono di suscitare nel pubblico il processo emotivo di liberazione del ragazzo, attraverso una danza, finalmente, libera. Il tema si trasforma ma la danza, nella sua ricerca formale di belle linee, leggere nello spazio, resta la medesima.
Alle linee pulite del classico subentrano le "sporcizie", come le definisce Pompea Santoro, contemporanee.Getting Lost Within My Self di E. Insalata, breve solo, mellifluo, che prepara il pubblico alla "follia" di De Alteriis.
Difficile vedere coreografato il bellissimo tema Barocco, che dal Portogallo girò tutta Europa, e invece, per la chiusura di PalcoscenicoDanza, il nuovo coreografo del Balletto Teatro Torino ne concede un'ottima,accativante, interpretazione. E anche in questo caso, come nella serata precedente del palinsesto, quando cioè, esite un matrimonio perfetto tra musica e danza, e tra ciò che le note esprimono insieme con ciò che il corpo comunica, l'impatto visivo ed emotivo ne gode non poco.
Prosegue Mohovich invitandoci al suo amaro thè verde. Un'esplosione rock, misto di rabbia, rancore e sfiducia. Sensazioni queste, demandate tutte al potere evocativo del suono, mentre al corpo non resta che esprimersi secondo forme forsytheiane, dinoccolate quindi, ma chiuse in una gabbia formale. Corpo libero ma non troppo, nasconde, forse, una mente poco dedita alle, vivide, esplosioni.
Chiude Different Kind di R. Irace che in maniera diversa, trasmette la stessa voglia di rivalsa ed affermazione di Mohovich. Performance in due tempi, dove al primo, con una danza lenta, forse meditativa, sussegue, l'esposione, adrenalinica, del secondo. Conseguenza istintiva di una mente che si vuole diversa.
gb
Teatro Astra
PalcoscenicoDanza
Pompea Santoro - Un lago dei cigni fra sogno e Realtà
Getting Lost Within My Self - E. Insalata
Aliento del Alma - M. de Alteriis
Bitter Green Tea - P. Mohovich
Different Kind - R. Irace
PalcoscenicoDanza
Pompea Santoro - Un lago dei cigni fra sogno e Realtà
Getting Lost Within My Self - E. Insalata
Aliento del Alma - M. de Alteriis
Bitter Green Tea - P. Mohovich
Different Kind - R. Irace