Made in Italy
Mohovich | Ventriglia | Morelli
Dopo la Spagna e l'India riletta in chiave americana, a Palcoscenico Danza è l'Italia la protagonista dell'ultima serata di marzo. Italia sottovalutata che negli spazi del Teatro Astra esplode vulcanicamente e si impone all'attenzione del fortunato pubblico. Made in Italy 10.0, il 6 marzo Mohovich, Ventriglia e Morelli fanno grande la danza d'autore italiana. Ed è subito corpo!
Fondata nel 2011 l'Agorà Coathing Project, direzione Merola/Morelli, è una formazione versatile e talentuosa che con MADE IN ITALY 10.0 porta in scena il suo decimo spettacolo. Giovani danzatori, con un'età compresa fra i 17 e i 24 anni, che grazie al progetto possono ampliare la loro formazione professionale con i numerosi insegnanti ospiti, esibendosi poi nelle loro creazioni. In questi anni gli "agorini" hanno interpretato coreografie di Ed Wubbe, Mauro Bigonzetti, Jean Christophe Maillot, Paolo Mohovich, Emanuele Soavi, Francesco Nappa, Karl Alfred Schreiner, Richard Wherlock, per citarne solo alcuni e non dimenticando i direttori artistici.
Diciannove ballerini in scena per una moltiplicazione del corpo che, già da sola, sublima e appaga l'apparato retinico di chi guarda. Pensate ad un movimento ripetuto per 19 volte o, ancora meglio, ai ballerini che formano nello spazio composizioni in movimento e, la sorpresa e tale da non sapere dove guardare. Tutto e meraviglia e stupore e finalmente la danza si fa teatrale e diviene competitiva al livello internazionale alzando, o appurando, il livello nazionale. Questo per dire, come spettacoli del genere - affascinanti, sensuali, fortemente creativi, magnetici perché visionari, ispirati dal genio creatore di Schelling - posso essere creati solo se si hanno a disposizione o grandi compagnie come accade all'estero, o progetti come Agorà, cioè un dispiegamento tale di "argilla" umana pronta ad essere modellata. Perché una cosa sono i "solo" e i "duo" altra cosa gli spettacoli con 15, 20 e più.. in cui il corpo si ripete e si sdoppia danzando "formalmente" un tributo a sé stesso.
Bravissimi interpreti quindi, in grado di spaziare dalle linee classiche alle curve contemporanee messi a disposizione di menti creative quali Mohovich, Ventriglia e Morelli. Tutti e tre hanno alle spalle una formazione internazionale, una carriera invidiabile e una Compagnia. Non solo esperienza di danzatori quindi ma sapienza nell'arte coreografica. Infatti tutte e tre le pièces nascondono al loro interno sensibilità per lo spazio, accuratezza compositiva, molteplicità dei punti di fuga, decostruzione del balletto pur mantenendosi continuativo, aggiungiamo la visionarietà che il teatro necessita ed ecco, che possiamo benissimo partire da queste tre coreografie, per iniziare un discorso sui fondamenti della danza contemporanea, così come i manuali esigono. Danza formalista in cui importante diviene i corpo allenato, ginnico, muscoloso.
Un omaggio al corpo danzante diviso in tre parti è Body tools. Secondo lavoro che Paolo Mohovich, insegnante all'interno del progetto insieme agli altri, mette in scena per la formazione. Da un ironico riscaldamento prettamente fisico e muscolare si arriva ad una danza spirituale fortemente estetizzata, in cui affascinanti sono le sonorità che, sincopate ed elettroniche, amplificano il divenire di un corpo che usa, gioca, gli strumenti del proprio lavoro. Seducente e sensuale, ironica ed accattivante la sequenza alla sbarra in cui i corpi contribuivano a formarne uno solo.
LOST AND FOUND di Ventriglia (ex direttore della tappa più gloriosa di Maggiodanza a Firenze) è il lavoro su le musiche del Requiem di Faurè. Immagini legate all'iconografia sacra sono suggerite attraverso uno scorrere leggero e maestoso al tempo stesso in cui patetiche ed evocative si ricreano sul palco danze di corpi che anelano alla trascendenza o ricercano lo spirituale in terra.
Infine OVER THE SKIN del codirettore Enrico Morelli. Atmosfere orwelliane in un susseguirsi di scene fortemente dinamiche. Una lotta intestina che avviene sotto la pelle dei membri di una comunità isolata in cui il corpo si fa "mucchio", si confonde agli altri alla ricerca di quei sentimenti di cui alimentarsi. Anche qui sonorità elettroniche, un thriller danzato che senza colpevole incolpa tutti.
Fondata nel 2011 l'Agorà Coathing Project, direzione Merola/Morelli, è una formazione versatile e talentuosa che con MADE IN ITALY 10.0 porta in scena il suo decimo spettacolo. Giovani danzatori, con un'età compresa fra i 17 e i 24 anni, che grazie al progetto possono ampliare la loro formazione professionale con i numerosi insegnanti ospiti, esibendosi poi nelle loro creazioni. In questi anni gli "agorini" hanno interpretato coreografie di Ed Wubbe, Mauro Bigonzetti, Jean Christophe Maillot, Paolo Mohovich, Emanuele Soavi, Francesco Nappa, Karl Alfred Schreiner, Richard Wherlock, per citarne solo alcuni e non dimenticando i direttori artistici.
Diciannove ballerini in scena per una moltiplicazione del corpo che, già da sola, sublima e appaga l'apparato retinico di chi guarda. Pensate ad un movimento ripetuto per 19 volte o, ancora meglio, ai ballerini che formano nello spazio composizioni in movimento e, la sorpresa e tale da non sapere dove guardare. Tutto e meraviglia e stupore e finalmente la danza si fa teatrale e diviene competitiva al livello internazionale alzando, o appurando, il livello nazionale. Questo per dire, come spettacoli del genere - affascinanti, sensuali, fortemente creativi, magnetici perché visionari, ispirati dal genio creatore di Schelling - posso essere creati solo se si hanno a disposizione o grandi compagnie come accade all'estero, o progetti come Agorà, cioè un dispiegamento tale di "argilla" umana pronta ad essere modellata. Perché una cosa sono i "solo" e i "duo" altra cosa gli spettacoli con 15, 20 e più.. in cui il corpo si ripete e si sdoppia danzando "formalmente" un tributo a sé stesso.
Bravissimi interpreti quindi, in grado di spaziare dalle linee classiche alle curve contemporanee messi a disposizione di menti creative quali Mohovich, Ventriglia e Morelli. Tutti e tre hanno alle spalle una formazione internazionale, una carriera invidiabile e una Compagnia. Non solo esperienza di danzatori quindi ma sapienza nell'arte coreografica. Infatti tutte e tre le pièces nascondono al loro interno sensibilità per lo spazio, accuratezza compositiva, molteplicità dei punti di fuga, decostruzione del balletto pur mantenendosi continuativo, aggiungiamo la visionarietà che il teatro necessita ed ecco, che possiamo benissimo partire da queste tre coreografie, per iniziare un discorso sui fondamenti della danza contemporanea, così come i manuali esigono. Danza formalista in cui importante diviene i corpo allenato, ginnico, muscoloso.
Un omaggio al corpo danzante diviso in tre parti è Body tools. Secondo lavoro che Paolo Mohovich, insegnante all'interno del progetto insieme agli altri, mette in scena per la formazione. Da un ironico riscaldamento prettamente fisico e muscolare si arriva ad una danza spirituale fortemente estetizzata, in cui affascinanti sono le sonorità che, sincopate ed elettroniche, amplificano il divenire di un corpo che usa, gioca, gli strumenti del proprio lavoro. Seducente e sensuale, ironica ed accattivante la sequenza alla sbarra in cui i corpi contribuivano a formarne uno solo.
LOST AND FOUND di Ventriglia (ex direttore della tappa più gloriosa di Maggiodanza a Firenze) è il lavoro su le musiche del Requiem di Faurè. Immagini legate all'iconografia sacra sono suggerite attraverso uno scorrere leggero e maestoso al tempo stesso in cui patetiche ed evocative si ricreano sul palco danze di corpi che anelano alla trascendenza o ricercano lo spirituale in terra.
Infine OVER THE SKIN del codirettore Enrico Morelli. Atmosfere orwelliane in un susseguirsi di scene fortemente dinamiche. Una lotta intestina che avviene sotto la pelle dei membri di una comunità isolata in cui il corpo si fa "mucchio", si confonde agli altri alla ricerca di quei sentimenti di cui alimentarsi. Anche qui sonorità elettroniche, un thriller danzato che senza colpevole incolpa tutti.
gb
PALCOSCENICO DANZA
AGORA' COACHING PROJECT
MADE IN ITALY 10.0
BODY TOOLS
Coreografia: Paolo Mohovich
musica: Pet Shop Boys, Amador Castilla, Ludwig Minkus
LOST AND FOUND
Coreografia: Franceso Ventriglia
musica: Gabriel Fauré
OVER THE SKIN
Coreografia: Enrico Morelli
musica: The Haxan Cloack, AGF
www.agoraproject.it
AGORA' COACHING PROJECT
MADE IN ITALY 10.0
BODY TOOLS
Coreografia: Paolo Mohovich
musica: Pet Shop Boys, Amador Castilla, Ludwig Minkus
LOST AND FOUND
Coreografia: Franceso Ventriglia
musica: Gabriel Fauré
OVER THE SKIN
Coreografia: Enrico Morelli
musica: The Haxan Cloack, AGF
www.agoraproject.it