Interplay festival
Senso di vuoto e ripetizione ossessiva
Sempre negli spazi del Teatro Astra, la seconda serata di Interplay per omaggiare la danza. Sempre una serata long format con due coreografie italiane, l'una intima e intimista l'altra ossessiva e provocatoria. Con Hay un no sé que no sé donde del duo Lauro-Cuenca e con Folk-s di Sciarroni due punti di vista offrono le potenzialità della danza. Il 24 giugno in via Rosolino Pilo.
Creato in occasione della rassegna "Azioni in Danza" di Barletta e inserito nelle rassegne di città quali Kassel, Ruvo, Ravenna, Berlino e Arezzo. Primo spettacolo Cuenca-Lauro a serata intera, presentato in Italia e Germania, Hay un no sé que no sé donde è un viaggio di ricerca di due esseri umani legati da un innato senso di mancanza. Un fare inquieto in cui la curiosità e lo stupore si alternano all'insicurezza e allo sconforto. Un processo che si muove incerto e che nasce dal buio. L´incertezza dei primi passi si trasforma per divenire un corpo urlante, che grida afono quello che ne anche lui sa come definire. Il dolore, la mancanza, il vuoto che dalle urla giunge al silenzio. La danza che pone domande mentre la coreografia mette in scena un uomo ed una donna, simbolo di tutto l'universo in sintesi, privi di asse. Equilibrio di sensazioni e soddisfazioni personali che mancano e che la forza di gravità spinge in basso. Salti e cadute, il corpo risponde automatico senza filtri ed il rapporto fra i due si fa stampella. L'uno l'appiglio dell'altro ma sempre gelosi del loro spazio. Si perdono e si ritrovano nelle direttrici estetico poetiche di una performance intima e che coinvolge tutto il pubblico. Ossessione del quid mancante nel divenire vitalistico che diventa flusso di un corpo che non è nulla senza la presenza dell'altro. Forse è proprio Eros l'essenza e lo scopo?
Performer‚ coreografo‚ regista‚ direttore artistico dell'associazione culturale Corpoceleste_C.C.00# Alessandro Sciarroni con Folk-s mette in scena un lavoro che nasce dalla riflessione sui fenomeni popolari di danza folk antica sopravvissuti alla contemporaneità. Appassionatosi allo Schuhplattler - ballo tipico bavarese/tirolese‚ letteralmente "battitore di scarpe", che consiste nel battere le mani sulle proprie gambe e calzature - e decontestualizzandolo geograficamente e culturalmente‚ il folk trova nell'idea del coreografo la sua più chiara rivelazione. Il loop di gesti percussivi‚ l'introduzione di anomalie e variazioni sembra rimandare ad un complesso sistema di segni che evocano festa e martirio‚ alla presenza elegante e crudele di un nuovo Angelo Sterminatore. Così il folk e il popolare‚ astratti dalla matrice sonora originaria‚ paiono battersi e fondersi con la condizione contemporanea‚ in continua lotta per la sopravvivenza, ci dice lo stesso Sciarroni, che portandolo sul palco ne fa un'azione performativa sul tempo.
E' D'agostin a coreografia iniziata a prendere il microfono e informare il pubblico che sul palco assisteranno apassi di danze tirolesi finché un ballerino avrà le forze e finché una persona del pubblica sarà in sala. E così che con piccole variazioni il cantilenante e ossessivo gesto tirolese ha ipnotizzato il pubblico, che fra gridare "bravi" e essere increduli fino ad essere esausti, alla fine ha capito che forse era meglio andare soprattutto per la salute dei ballerini. Furbo Sciarroni che abbandonò i compagni..
Una performance provocatoria insomma, sul tempo ma sulla sopportazione, sulla reiterazione costante in un contesto dove tutto deve essere movimento e fluidità nel migliore dei casi, di un solo movimento, ripetuto all'infinito. Se il duo ostentava un corpo mellisfluo e in formazione, Folk-s è l'emblema del ballo come regola‚ dittatura‚ flusso di immagini che seguono il ritmo e la forma‚ non il contenuto. La forma è ritmo‚ quindi energia che viene percepita attraverso le orecchie‚ non con gli occhi. Così‚ per i performer di Folk-s non v'è altro tempo che il presente‚ che è non-passato e non-futuro. Folk-s é l'insistenza infinita della marea contro la spiaggia‚ il ritorno della stessa onda sulla stessa riva.
Creato in occasione della rassegna "Azioni in Danza" di Barletta e inserito nelle rassegne di città quali Kassel, Ruvo, Ravenna, Berlino e Arezzo. Primo spettacolo Cuenca-Lauro a serata intera, presentato in Italia e Germania, Hay un no sé que no sé donde è un viaggio di ricerca di due esseri umani legati da un innato senso di mancanza. Un fare inquieto in cui la curiosità e lo stupore si alternano all'insicurezza e allo sconforto. Un processo che si muove incerto e che nasce dal buio. L´incertezza dei primi passi si trasforma per divenire un corpo urlante, che grida afono quello che ne anche lui sa come definire. Il dolore, la mancanza, il vuoto che dalle urla giunge al silenzio. La danza che pone domande mentre la coreografia mette in scena un uomo ed una donna, simbolo di tutto l'universo in sintesi, privi di asse. Equilibrio di sensazioni e soddisfazioni personali che mancano e che la forza di gravità spinge in basso. Salti e cadute, il corpo risponde automatico senza filtri ed il rapporto fra i due si fa stampella. L'uno l'appiglio dell'altro ma sempre gelosi del loro spazio. Si perdono e si ritrovano nelle direttrici estetico poetiche di una performance intima e che coinvolge tutto il pubblico. Ossessione del quid mancante nel divenire vitalistico che diventa flusso di un corpo che non è nulla senza la presenza dell'altro. Forse è proprio Eros l'essenza e lo scopo?
Performer‚ coreografo‚ regista‚ direttore artistico dell'associazione culturale Corpoceleste_C.C.00# Alessandro Sciarroni con Folk-s mette in scena un lavoro che nasce dalla riflessione sui fenomeni popolari di danza folk antica sopravvissuti alla contemporaneità. Appassionatosi allo Schuhplattler - ballo tipico bavarese/tirolese‚ letteralmente "battitore di scarpe", che consiste nel battere le mani sulle proprie gambe e calzature - e decontestualizzandolo geograficamente e culturalmente‚ il folk trova nell'idea del coreografo la sua più chiara rivelazione. Il loop di gesti percussivi‚ l'introduzione di anomalie e variazioni sembra rimandare ad un complesso sistema di segni che evocano festa e martirio‚ alla presenza elegante e crudele di un nuovo Angelo Sterminatore. Così il folk e il popolare‚ astratti dalla matrice sonora originaria‚ paiono battersi e fondersi con la condizione contemporanea‚ in continua lotta per la sopravvivenza, ci dice lo stesso Sciarroni, che portandolo sul palco ne fa un'azione performativa sul tempo.
E' D'agostin a coreografia iniziata a prendere il microfono e informare il pubblico che sul palco assisteranno apassi di danze tirolesi finché un ballerino avrà le forze e finché una persona del pubblica sarà in sala. E così che con piccole variazioni il cantilenante e ossessivo gesto tirolese ha ipnotizzato il pubblico, che fra gridare "bravi" e essere increduli fino ad essere esausti, alla fine ha capito che forse era meglio andare soprattutto per la salute dei ballerini. Furbo Sciarroni che abbandonò i compagni..
Una performance provocatoria insomma, sul tempo ma sulla sopportazione, sulla reiterazione costante in un contesto dove tutto deve essere movimento e fluidità nel migliore dei casi, di un solo movimento, ripetuto all'infinito. Se il duo ostentava un corpo mellisfluo e in formazione, Folk-s è l'emblema del ballo come regola‚ dittatura‚ flusso di immagini che seguono il ritmo e la forma‚ non il contenuto. La forma è ritmo‚ quindi energia che viene percepita attraverso le orecchie‚ non con gli occhi. Così‚ per i performer di Folk-s non v'è altro tempo che il presente‚ che è non-passato e non-futuro. Folk-s é l'insistenza infinita della marea contro la spiaggia‚ il ritorno della stessa onda sulla stessa riva.
gb
HAY UN NO SÉ QUE NO SÉ DONDE
ELISABETTA LAURO & CESAR AUGUSTO CUENCA TORRES (I)
di e con Elisabetta Lauro & Cesar Augusto Cuenca Torres
FOLK-S will you still love me tomorrow?
ALESSANDRO SCIARRONI (I)
di Alessandro Sciarroni
musiche Pablo Esbert Lilienfeld
www.sostapalmizi.it
www.alessandrosciarroni.it
ELISABETTA LAURO & CESAR AUGUSTO CUENCA TORRES (I)
di e con Elisabetta Lauro & Cesar Augusto Cuenca Torres
FOLK-S will you still love me tomorrow?
ALESSANDRO SCIARRONI (I)
di Alessandro Sciarroni
musiche Pablo Esbert Lilienfeld
www.sostapalmizi.it
www.alessandrosciarroni.it