Il cielo Su torino
al gobetti Le Notti Di tino
Per Il cielo sopra Torino, rassegna organizzata al Gobetti dal circuito Stabile, Le notti Di Tino di Baghdad. Per la regia di Eloisa Perone - curatrice, anche, e traduttrice dell'edizione italiana - un'installazione teatrale delle fiabe esotico-sperimentali dell'autrice e pittrice icona della bohème berlinese di inizio Novecento. In coproduzione con Kaninchenhaus, Kook-Label Berlin e con la collaborazione di Raumlabor Berlin e con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia, Le Notti di Tino è il pretesto per conoscere l'immaginario di una poetessa inquieta.
Tedesca di origine ebrea, Else Lasker-Schüler visse nella Berlino del primo Novecento dove fu punto di riferimento delle avanguardie letterarie, pittoriche e musicali. Tra la bohème berlinese e l'esilio a Gerusalemme, per le sue eccentriche apparizioni, travestita da uomo o all'"orientale", la Schülerne visse ai margini della società e della vita, morendo in assoluta solitudine e povertà.
In arte, questo suo temperamento, si tradusse col dare espressione al sogno, alla passione, alla morte e, soprattutto, alla poesia. Infatti ne Le notti di Tino di Baghdad - contaminazione di esotismo orientale e vagabondaggi da flaneur metropolitano e, insieme ricerca delle radici e avanguardia - scritto nel 1907, è forte la sperimentazione della parola poetica che evoca e trasporta, affidata, nell'iperbole teatrale, ad una sovrabbondanza di immagini, misto di giochi infantili ed erotismo, opera di ConiglioViola.
Mettendola in scena, la compagnia Crab - fondata nel 2008 - attraverso una una scrittura che unisce i linguaggi della video arte e dell'installazione, della sperimentazione sonora e del teatro, vuole far emergere il carattere caleidoscopico dell'opera, restituirle la potenza dell'urlo celato sotto la poesia.
E quando i contorni sono più speziati del piatto di portata, sovente accade che si perda lo scopo originario, fare emergere cioè la visionaria poetica dell'autrice tedesca. Certo ci sono momenti forti durante tutta la messa in scena - allestimento che presenta una concezione attualissima dello spazio teatrale - soprattutto quando la lingua tedesca si fa musica ammaliatrice, nell'incomprensione totale dei versi della poetessa; per il resto, il testo viene presentato inseguendo una recitazione, forse, anti-naturalistica calante, però, delle "nouances" tonali che caratterizzano tale approccio, permettendo poco al pubblico una piena comprensione della potenza poetica, tutta a favore di una fascinazione per la concezione scenica.
Tedesca di origine ebrea, Else Lasker-Schüler visse nella Berlino del primo Novecento dove fu punto di riferimento delle avanguardie letterarie, pittoriche e musicali. Tra la bohème berlinese e l'esilio a Gerusalemme, per le sue eccentriche apparizioni, travestita da uomo o all'"orientale", la Schülerne visse ai margini della società e della vita, morendo in assoluta solitudine e povertà.
In arte, questo suo temperamento, si tradusse col dare espressione al sogno, alla passione, alla morte e, soprattutto, alla poesia. Infatti ne Le notti di Tino di Baghdad - contaminazione di esotismo orientale e vagabondaggi da flaneur metropolitano e, insieme ricerca delle radici e avanguardia - scritto nel 1907, è forte la sperimentazione della parola poetica che evoca e trasporta, affidata, nell'iperbole teatrale, ad una sovrabbondanza di immagini, misto di giochi infantili ed erotismo, opera di ConiglioViola.
Mettendola in scena, la compagnia Crab - fondata nel 2008 - attraverso una una scrittura che unisce i linguaggi della video arte e dell'installazione, della sperimentazione sonora e del teatro, vuole far emergere il carattere caleidoscopico dell'opera, restituirle la potenza dell'urlo celato sotto la poesia.
E quando i contorni sono più speziati del piatto di portata, sovente accade che si perda lo scopo originario, fare emergere cioè la visionaria poetica dell'autrice tedesca. Certo ci sono momenti forti durante tutta la messa in scena - allestimento che presenta una concezione attualissima dello spazio teatrale - soprattutto quando la lingua tedesca si fa musica ammaliatrice, nell'incomprensione totale dei versi della poetessa; per il resto, il testo viene presentato inseguendo una recitazione, forse, anti-naturalistica calante, però, delle "nouances" tonali che caratterizzano tale approccio, permettendo poco al pubblico una piena comprensione della potenza poetica, tutta a favore di una fascinazione per la concezione scenica.
gb
IL CIELO SU TORINO
Teatro Gobetti
LE NOTTI DI TINO
tratto da Le notti di Tino di Baghdad di Else Lasker-Schuler
drammaturgia e regia Eloisa Perone
con Pierpaolo Congiu, Eloisa Perone, Antonio Villella
video ConiglioViola
scena Francesco Apuzzo raumlaborberlin
musica Bruno Franceschini
CRAB/kaninchenhaus/KOOK-label Berlin con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
e con il patrocinio del Goethe-Institut Torino
www.crab-teatro.com
Teatro Gobetti
LE NOTTI DI TINO
tratto da Le notti di Tino di Baghdad di Else Lasker-Schuler
drammaturgia e regia Eloisa Perone
con Pierpaolo Congiu, Eloisa Perone, Antonio Villella
video ConiglioViola
scena Francesco Apuzzo raumlaborberlin
musica Bruno Franceschini
CRAB/kaninchenhaus/KOOK-label Berlin con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
e con il patrocinio del Goethe-Institut Torino
www.crab-teatro.com