Al Teatro i è la fine
una e trina con EgumTeatro
Egumteatro in collaborazione con la compagnia Gogmagog presentano al Teatroi, dal 23 al 28 Novembre, "Questa sera si celebra la nostra fine". Tre atti unici di Luigi Pirandello: Sogno (ma forse no), All'uscita e L'uomo dal fiore in bocca.
Tre atti, due compagnie, un solo autore, cosi come appare unico il filo conduttore che che unisce la triade dell'autore: la fine o meglio la "Morte". Morte che ritorna dinanzi agli occhi degli spettatori, portando sulla scena un 'teatro del ritorno'. Infatti i personaggi risorgono, da una morte reale o apparente, si ri-svegliano dal sonno o ri-tornano dai loro manicomi, proiettandosi 'aggressivi' nei confronti del pubblico. L'aggressione, è chiaro va a colpire i sensi di chi guarda anche per la ricerca, tutta nuova, della rappresentazione.
La scena, di atmosfera magrittiana, si impone subito con il sipario aperto, un telo damascato sul fondo, che successivameNte si scoprirà nascondere le lapidi di un cimitero, e una panchina.
Piante di fiori colorati a destra e a sinistra.
La scelta dei registi di Egum, Annalisa Bianco e Virginio Liberti - peraltro tra i più apprezzati e attivi della scena contemporanea - sembra muoversi tra un tentativo di dare una "rinfrescata" ai classici pirandelliani e l'impossibilità di sganciarsi totalmente da una visione filologica e rispettosa dei testi scelti.
Niente Romero o zombi, ma lapidi e dettagli chirurgici (stampati sulle vecchie, care, valigie) a impressionare lo spettatore. Per il resto, il solito grande Pirandello, ancora con i suoi ragionamenti sul tradimento, sull'amore, sul nostro vivere la vita e le passioni.
Un continuo perdersi a se stessi, precipitando nel nulla: dall’infelicità di un uomo e una donna; agli ultimi giorni di vita di un malato di cancro che, proprio nell’attimo in cui sta per perderla, apprezza finalmente la vita racchiusa nel gusto delle semplici albicocche che “si spaccano a metà; si premono con due dita, per lungo… come due labbra succhiose”; fino all’incontro tra ombre, invisibili agli altri e perciò finalmente solo se stesse.
Le voci e i corpi sono quelli degli attori della compagnia Gogmagog Carlo Salvador e Tommaso Taddei più Rossana Gay. E' doveroso riconoscere la padronanza della tecnica teatrale e dell'uso attento dell'opera pirandelliana chiara nell'utilizzo di quello che la critica chiama 'metateatro'. La finzione nella finzione quindi, con l'uso di 'maschere' (care al nostro Autore) e nell'utilizzo di materiale audio in sostituzione della voce umana. Il trio non poteva che suscitare l'ammirazione e la soddisfazione del pubblico grazie alla loro bravura nella capacità di catturare l'attenzione, fin dall'esordio in cui Rossana, coperta da un "siciliano" velo nero, interpreta con ritmo spinto e movenze naturali sia la parte femminile che quella maschile. La durata dello spettacolo di circa un'ora o poco più sembra così, proprio grazie alla spinta attoriale 'aggressiva', avere durata inferiore.
Egumteatro nasce nel 1994 a Milano da Annalisa Bianco e Virginio Liberti. Nel 1998 si trasferisce nella provincia di Siena dove inizia un'intensa attività sul territorio. Egumteatro crea un premio di drammaturgia, realizza spettacoli con attori professionisti, gruppidialettiali, con gli allievi di scula elemntari e con gliEXlungo-degenti dei servizi psichiatrici. Tra gli spettacoli più recenti ricordiamo: Hamletmachine di Muller (2004), Loretta Strong (2004) e L'omosessuale o la difficoltà di esprimersi (2006) di Copi e Un anno con 13 lune di Fassbinder (2008).
Gogmagog nasce nel '97 da giovani attori-autori provenienti da percorsi artistici diversi. Incentra le proprie attività sulla riproduzione e rappresentazione di spettacoli ed eventi teatrali, lavorando sia alla scrittura di partiture e testi originali sia confrontandosi con maestri del teatro contemporaneo. Tra i suoi spettacoli recenti: Quella Volta-Teatro II, di S. Backett, Have I None di E. Bond del 2007, e la performance The Restorant of many orders sempre del 2007. Nel 2006 Gogmagog cura ZoomFestival presso il teatro Studio di Scandicci.
Tre atti, due compagnie, un solo autore, cosi come appare unico il filo conduttore che che unisce la triade dell'autore: la fine o meglio la "Morte". Morte che ritorna dinanzi agli occhi degli spettatori, portando sulla scena un 'teatro del ritorno'. Infatti i personaggi risorgono, da una morte reale o apparente, si ri-svegliano dal sonno o ri-tornano dai loro manicomi, proiettandosi 'aggressivi' nei confronti del pubblico. L'aggressione, è chiaro va a colpire i sensi di chi guarda anche per la ricerca, tutta nuova, della rappresentazione.
La scena, di atmosfera magrittiana, si impone subito con il sipario aperto, un telo damascato sul fondo, che successivameNte si scoprirà nascondere le lapidi di un cimitero, e una panchina.
Piante di fiori colorati a destra e a sinistra.
La scelta dei registi di Egum, Annalisa Bianco e Virginio Liberti - peraltro tra i più apprezzati e attivi della scena contemporanea - sembra muoversi tra un tentativo di dare una "rinfrescata" ai classici pirandelliani e l'impossibilità di sganciarsi totalmente da una visione filologica e rispettosa dei testi scelti.
Niente Romero o zombi, ma lapidi e dettagli chirurgici (stampati sulle vecchie, care, valigie) a impressionare lo spettatore. Per il resto, il solito grande Pirandello, ancora con i suoi ragionamenti sul tradimento, sull'amore, sul nostro vivere la vita e le passioni.
Un continuo perdersi a se stessi, precipitando nel nulla: dall’infelicità di un uomo e una donna; agli ultimi giorni di vita di un malato di cancro che, proprio nell’attimo in cui sta per perderla, apprezza finalmente la vita racchiusa nel gusto delle semplici albicocche che “si spaccano a metà; si premono con due dita, per lungo… come due labbra succhiose”; fino all’incontro tra ombre, invisibili agli altri e perciò finalmente solo se stesse.
Le voci e i corpi sono quelli degli attori della compagnia Gogmagog Carlo Salvador e Tommaso Taddei più Rossana Gay. E' doveroso riconoscere la padronanza della tecnica teatrale e dell'uso attento dell'opera pirandelliana chiara nell'utilizzo di quello che la critica chiama 'metateatro'. La finzione nella finzione quindi, con l'uso di 'maschere' (care al nostro Autore) e nell'utilizzo di materiale audio in sostituzione della voce umana. Il trio non poteva che suscitare l'ammirazione e la soddisfazione del pubblico grazie alla loro bravura nella capacità di catturare l'attenzione, fin dall'esordio in cui Rossana, coperta da un "siciliano" velo nero, interpreta con ritmo spinto e movenze naturali sia la parte femminile che quella maschile. La durata dello spettacolo di circa un'ora o poco più sembra così, proprio grazie alla spinta attoriale 'aggressiva', avere durata inferiore.
Egumteatro nasce nel 1994 a Milano da Annalisa Bianco e Virginio Liberti. Nel 1998 si trasferisce nella provincia di Siena dove inizia un'intensa attività sul territorio. Egumteatro crea un premio di drammaturgia, realizza spettacoli con attori professionisti, gruppidialettiali, con gli allievi di scula elemntari e con gliEXlungo-degenti dei servizi psichiatrici. Tra gli spettacoli più recenti ricordiamo: Hamletmachine di Muller (2004), Loretta Strong (2004) e L'omosessuale o la difficoltà di esprimersi (2006) di Copi e Un anno con 13 lune di Fassbinder (2008).
Gogmagog nasce nel '97 da giovani attori-autori provenienti da percorsi artistici diversi. Incentra le proprie attività sulla riproduzione e rappresentazione di spettacoli ed eventi teatrali, lavorando sia alla scrittura di partiture e testi originali sia confrontandosi con maestri del teatro contemporaneo. Tra i suoi spettacoli recenti: Quella Volta-Teatro II, di S. Backett, Have I None di E. Bond del 2007, e la performance The Restorant of many orders sempre del 2007. Nel 2006 Gogmagog cura ZoomFestival presso il teatro Studio di Scandicci.
GB
TEATRO I
Egumteatro / Gogmagog
QUESTA SERA SI RECITA LA NOSTRA FINE
regia Annalisa Bianco e Virginio Liberti
assistente alla regia Amandio Pinheiro
con Rossana Gay, Carlo Salvador e Tommaso Taddei
costumi Rita Bucchi
suono Otto Rankerlott
scene Loris Giancola
tecnica Marco Falai
produzione Gogmagog, Egumteatro
sostenuto da Regione Toscana - Sistema regionale dello spettacolo
www.egumteatro.it
www.gogmagogteatro.net
Egumteatro / Gogmagog
QUESTA SERA SI RECITA LA NOSTRA FINE
regia Annalisa Bianco e Virginio Liberti
assistente alla regia Amandio Pinheiro
con Rossana Gay, Carlo Salvador e Tommaso Taddei
costumi Rita Bucchi
suono Otto Rankerlott
scene Loris Giancola
tecnica Marco Falai
produzione Gogmagog, Egumteatro
sostenuto da Regione Toscana - Sistema regionale dello spettacolo
www.egumteatro.it
www.gogmagogteatro.net