Festival Insoliti
si danza negli appartamenti
Giunta alla dodicesima edizione, il Festival Insoliti - rassegna di danza diretta dalla coreografa Monica Secco e organizzata dall'associazione Artemovimento - torna sabato 6 e domenica 7 dicembre. Ridotto nelle sue giornate ma senza perdere la carica visionaria e "insolita" il festival, quest'anno, occupa appartamenti e invade musei.
Nato nel 2002 il festival INSOLITI - Movimenti d'innovazione della nuova danza internazionale d'autore, finanziato da Regione Piemonte e patrocinato dalla Città di Torino, si focalizza sui giovani coreografi del territorio regionale, non perdendo la sua vocazione internazionale che, grazie alle collaborazioni straniere - Fondation Royaumont, Festival La Bequée, Quinzena de Dança de Almada - ogni anno fa incontrare compagnie e artisti di diverse nazionalità. Scambi dovuti anche grazie alle due reti di cui il festival fa parte: RA.I.D. (Rassegna Interregionale Danza) che comprende Piemonte, Campania, Sardegna, Veneto, Toscana, Lazio Puglia; e la RETE EUROPEA, di cui fa parte insieme a Francia, Portogallo, Grecia. Collaborazioni internazionali che si sommano agli Artisti per casa, giardino e cortile, progetto che favorisce la teatralità diffusa sul territorio.
"Diversamente dagli anni passati, spiega la direttrice Secco, sarà un tranquillo week end dove l'attenzione sarà maggiormente focalizzata sullo scambio, tra pubblico e artista, di messaggi e contenuti simbolici riguardanti aspetti che costellano quotidianamente la vita di tutti, favorendo come sempre lo scambio e il confronto artistico tra le realtà coreografiche piemontesi, emergenti o affermate da tempo, con la scena italiana e quella europea".
Non si era riusciti a capire il senso e lo scopo di (S)figura seduta e (s)dice quando, il 22 giugno all'interno diNatura in Movimento, si era assistito al primo studio di Erika di Crescenzo. Oggi, in uno spazio più consono, con un'atmosfera più raccolta, il senso e la profondità dell'intero progetto emerge prepotente.
Una performance danzata che riflette sull'osceno, non nell'accezione negativa di ripugnante o poco gradevole, ma riprendendo la sua proprietà semantica - come insegnava Bene ricorda l'artista - per cui l'ob sceno si pone fuori dalla scena, "ciò che c'è ma non si vede" insomma. E', questa figura seduta che stra-parla, il no sense di una situazione italiana che - fra mafia, groviglio giudiziario e omertà informativa financo l'umanità che deve, o dovrebbe rimanere, anche di fronte ad un Provenzano o ad un Rina - si sublima attraverso danze baroccheggianti, giochi improbabili e rimedi biologici per uccidere le tarme.
Affascinantissima la coreografia di Marie Coquil, cie Pour un soir, danzata da Rozenne Debreuil.
Non poteva esserci contesto migliore per una danza che parla di assenze. Una donna che torna a casa e sorprende i resti di un amore, i ricordi di un uomo che ha toccato il suo corpo. E danzare vuol dire resistere, così come sentire, toccare gli oggetti che gli appartenevano possono farlo tornare, ancora, solo per un attimo. Una danza della mancanza con una drammaturgia attenta e chiara nella sua comunicazione, in cui le emozioni di nostalgia, rimpianto, desiderio si fanno ansia, rabbia, nervosismo e insofferenza, fin quando, solo indossarne la giacca feticcio, può colmare il vuoto, e l'immedesimazione dare forza e conforto.
Nato nel 2002 il festival INSOLITI - Movimenti d'innovazione della nuova danza internazionale d'autore, finanziato da Regione Piemonte e patrocinato dalla Città di Torino, si focalizza sui giovani coreografi del territorio regionale, non perdendo la sua vocazione internazionale che, grazie alle collaborazioni straniere - Fondation Royaumont, Festival La Bequée, Quinzena de Dança de Almada - ogni anno fa incontrare compagnie e artisti di diverse nazionalità. Scambi dovuti anche grazie alle due reti di cui il festival fa parte: RA.I.D. (Rassegna Interregionale Danza) che comprende Piemonte, Campania, Sardegna, Veneto, Toscana, Lazio Puglia; e la RETE EUROPEA, di cui fa parte insieme a Francia, Portogallo, Grecia. Collaborazioni internazionali che si sommano agli Artisti per casa, giardino e cortile, progetto che favorisce la teatralità diffusa sul territorio.
"Diversamente dagli anni passati, spiega la direttrice Secco, sarà un tranquillo week end dove l'attenzione sarà maggiormente focalizzata sullo scambio, tra pubblico e artista, di messaggi e contenuti simbolici riguardanti aspetti che costellano quotidianamente la vita di tutti, favorendo come sempre lo scambio e il confronto artistico tra le realtà coreografiche piemontesi, emergenti o affermate da tempo, con la scena italiana e quella europea".
Non si era riusciti a capire il senso e lo scopo di (S)figura seduta e (s)dice quando, il 22 giugno all'interno diNatura in Movimento, si era assistito al primo studio di Erika di Crescenzo. Oggi, in uno spazio più consono, con un'atmosfera più raccolta, il senso e la profondità dell'intero progetto emerge prepotente.
Una performance danzata che riflette sull'osceno, non nell'accezione negativa di ripugnante o poco gradevole, ma riprendendo la sua proprietà semantica - come insegnava Bene ricorda l'artista - per cui l'ob sceno si pone fuori dalla scena, "ciò che c'è ma non si vede" insomma. E', questa figura seduta che stra-parla, il no sense di una situazione italiana che - fra mafia, groviglio giudiziario e omertà informativa financo l'umanità che deve, o dovrebbe rimanere, anche di fronte ad un Provenzano o ad un Rina - si sublima attraverso danze baroccheggianti, giochi improbabili e rimedi biologici per uccidere le tarme.
Affascinantissima la coreografia di Marie Coquil, cie Pour un soir, danzata da Rozenne Debreuil.
Non poteva esserci contesto migliore per una danza che parla di assenze. Una donna che torna a casa e sorprende i resti di un amore, i ricordi di un uomo che ha toccato il suo corpo. E danzare vuol dire resistere, così come sentire, toccare gli oggetti che gli appartenevano possono farlo tornare, ancora, solo per un attimo. Una danza della mancanza con una drammaturgia attenta e chiara nella sua comunicazione, in cui le emozioni di nostalgia, rimpianto, desiderio si fanno ansia, rabbia, nervosismo e insofferenza, fin quando, solo indossarne la giacca feticcio, può colmare il vuoto, e l'immedesimazione dare forza e conforto.
gb
INSOLITI FESTIVAL
C.ia LA BAGARRE
(S)figura seduta e (s)dice
Di e con Erika Di Crescenzo
Episodio del progetto in progress La Bagarre – Tentativi Vergini di Oscenità: una ricerca sul tema dell'osceno, CIÒ CHE C'È MA NON SI VEDE.
C.ia POUR UN SOIR
Mon Henervé
Coreografia Marie Coquil
Con Rozenne Debreuil
www.artemovimento.it
C.ia LA BAGARRE
(S)figura seduta e (s)dice
Di e con Erika Di Crescenzo
Episodio del progetto in progress La Bagarre – Tentativi Vergini di Oscenità: una ricerca sul tema dell'osceno, CIÒ CHE C'È MA NON SI VEDE.
C.ia POUR UN SOIR
Mon Henervé
Coreografia Marie Coquil
Con Rozenne Debreuil
www.artemovimento.it