Casa del Teatro Ragazzi
Hansel e Gretel e
l'importanza della finzione
A La Casa del Teatro Ragazzi un classico della letteratura per bambini. Con Hansel e Gretel dei fratelli Merendoni, Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci alle suggestioni dei fratelli Grimm uniscono i burattini dei fratelli Merendoni per insegnare l'importanza della finzione. Benvenuti dunque dove tutto è finto ma niente è falso!
Autori e attori da oltre quindici anni di testi e spettacoli teatrali rivolti alle nuove generazioni, Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci collaborano stabilmente dal 1994 con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani partecipando ad alcuni dei più importanti festival nazionali ed internazionali. Del 1994 è il fortunatissimo Pigiami, che nato all'inizio degli anni Ottanta, ha avuto oltre duemila repliche fra Italia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti, ricevendo svariati riconoscimenti, fra cui il premio teatrale del Giffoni film festival nel 2003. A questo seguono i premi per Racconto Italiano – Racconti consentiti (2010-11) e perIl re pescatore – Il gusto del tempo (2012-13).
Inoltre, da oltre cinque anni, il duo cura per la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani il progetto Favole Filosofiche, che attraverso laboratori, spettacoli e pubblicazioni, offre alle scuole e alle famiglie un'occasione festosa di teatro e filosofia con bambini e ragazzi.
Hansel & Gretel dei Fratelli Merendoni è l'ultimo loro spettacolo, nato in nuge nel 2013 e prodotto in occasione del progetto artistico italo-francese Terre Comuni-Terres Communes - che accoglie compagnie nostrane e gruppi dalla regione Provenza Alpi Costa Azzurra quali il Théâtre Durance di Château-Arnoux/Saint-Auban, il Théâtre de Grasse e il Théâtre du Briançonnais. Pensato per il progetto Favole Filosofiche, lo spettacolo - presentato ad aprile nella diciottesima edizione del festival Giocateatro 2014 aggiudicandosi laMenzione della Giuria - intende stimolare una riflessione sul bisogno umano di fingere. A questo scopo i due torinesi sono partiti da un classico della narrativa popolare come Hansel e Gretel dei fratelli Grimm per rileggerlo attraverso l'antica arte teatrale dei burattinai Merendoni che, dati per dispersi ormai da molti anni, si ritrovano qui, pronti ancora una volta a fingersi Hansel e Gretel.
Ma saper fingere è giusto o sbagliato? Ecco la domanda che si impone. Guardando lo spettacolo appare chiaro il significato che gli autori ne danno. Formare, plasmare, modellare; rappresentare per mezzo dell'arte; inventare con la fantasia; rappresentarsi nella fantasia, creare con l'immaginazione sono tutte traduzioni possibili del fonema finzione. E lo spettacolo le inscena tutte a partire, come sempre per il duo, dall'uso di una tessitura multimediale. Come per Il Re pescatore, diversi sono gli stili come molteplici sono i mezzi teatrali di cui si servono. Non c'è limite alla messa in pratica dell'immaginazione: costumi, burattini, ombre, strumenti, pannelli mobili, cartoni animati che si fanno streghe, candele come stelle rubate, vecchi che si fingono giovani. Uno spettacolo complesso e stratificato frutto delle collaborazioni artistiche di Compagnie Clandestine e Controluce Teatro d'Ombre.
Divertente perché usa tutta l'efficacia del teatro popolare, quello che avveniva nelle piazze e che strappava la risata ancor prima che per il senso, per la comicità goffa dei suoi teatranti. Quello che ti distraeva dalla pesantezza quotidiana una volta finito il lavoro, lo stesso che per andare avanti, ieri come oggi, aveva bisogno di "sponsor" e quindi di fare della pubblicità occulta, poi non tanto nascosta.
E quando la parola finzione la si usa come sinonimo di simulare, dissimulare, ingannare, mentire, cosa succede? Accade che abbiamo il mondo adulto, con bambini che crescendo imparano - per fortuna secondo alcuni, e loro malgrado per altri - a far credere ciò che non è, a dare a vedere il contrario di ciò che si sente o che si ha nel cuore. E noi Italiani siamo bravissimi a simulare e dissimulare: in politica, nel sociale, nella ridistribuzione economica, nell'essere genitori. Insomma in ogni aspetto della sua vita, l'italiano, qualsiasi ruolo ricopra, si finge altro da sé. Perché gli adulti devono essere forti, duri e pronti, fermi e decisi. Devono, per forza di cose, dis-incantarsi e dimenticare il buono della finzione e cedere al potere nefasto del suo negativo. Per fortuna che ci sono istituzioni come La Casa che, se pur adulta, annaffia ancora il seme dell'immaginazione, sperando di raccoglierne i frutti. Buon raccolto!
Autori e attori da oltre quindici anni di testi e spettacoli teatrali rivolti alle nuove generazioni, Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci collaborano stabilmente dal 1994 con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani partecipando ad alcuni dei più importanti festival nazionali ed internazionali. Del 1994 è il fortunatissimo Pigiami, che nato all'inizio degli anni Ottanta, ha avuto oltre duemila repliche fra Italia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti, ricevendo svariati riconoscimenti, fra cui il premio teatrale del Giffoni film festival nel 2003. A questo seguono i premi per Racconto Italiano – Racconti consentiti (2010-11) e perIl re pescatore – Il gusto del tempo (2012-13).
Inoltre, da oltre cinque anni, il duo cura per la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani il progetto Favole Filosofiche, che attraverso laboratori, spettacoli e pubblicazioni, offre alle scuole e alle famiglie un'occasione festosa di teatro e filosofia con bambini e ragazzi.
Hansel & Gretel dei Fratelli Merendoni è l'ultimo loro spettacolo, nato in nuge nel 2013 e prodotto in occasione del progetto artistico italo-francese Terre Comuni-Terres Communes - che accoglie compagnie nostrane e gruppi dalla regione Provenza Alpi Costa Azzurra quali il Théâtre Durance di Château-Arnoux/Saint-Auban, il Théâtre de Grasse e il Théâtre du Briançonnais. Pensato per il progetto Favole Filosofiche, lo spettacolo - presentato ad aprile nella diciottesima edizione del festival Giocateatro 2014 aggiudicandosi laMenzione della Giuria - intende stimolare una riflessione sul bisogno umano di fingere. A questo scopo i due torinesi sono partiti da un classico della narrativa popolare come Hansel e Gretel dei fratelli Grimm per rileggerlo attraverso l'antica arte teatrale dei burattinai Merendoni che, dati per dispersi ormai da molti anni, si ritrovano qui, pronti ancora una volta a fingersi Hansel e Gretel.
Ma saper fingere è giusto o sbagliato? Ecco la domanda che si impone. Guardando lo spettacolo appare chiaro il significato che gli autori ne danno. Formare, plasmare, modellare; rappresentare per mezzo dell'arte; inventare con la fantasia; rappresentarsi nella fantasia, creare con l'immaginazione sono tutte traduzioni possibili del fonema finzione. E lo spettacolo le inscena tutte a partire, come sempre per il duo, dall'uso di una tessitura multimediale. Come per Il Re pescatore, diversi sono gli stili come molteplici sono i mezzi teatrali di cui si servono. Non c'è limite alla messa in pratica dell'immaginazione: costumi, burattini, ombre, strumenti, pannelli mobili, cartoni animati che si fanno streghe, candele come stelle rubate, vecchi che si fingono giovani. Uno spettacolo complesso e stratificato frutto delle collaborazioni artistiche di Compagnie Clandestine e Controluce Teatro d'Ombre.
Divertente perché usa tutta l'efficacia del teatro popolare, quello che avveniva nelle piazze e che strappava la risata ancor prima che per il senso, per la comicità goffa dei suoi teatranti. Quello che ti distraeva dalla pesantezza quotidiana una volta finito il lavoro, lo stesso che per andare avanti, ieri come oggi, aveva bisogno di "sponsor" e quindi di fare della pubblicità occulta, poi non tanto nascosta.
E quando la parola finzione la si usa come sinonimo di simulare, dissimulare, ingannare, mentire, cosa succede? Accade che abbiamo il mondo adulto, con bambini che crescendo imparano - per fortuna secondo alcuni, e loro malgrado per altri - a far credere ciò che non è, a dare a vedere il contrario di ciò che si sente o che si ha nel cuore. E noi Italiani siamo bravissimi a simulare e dissimulare: in politica, nel sociale, nella ridistribuzione economica, nell'essere genitori. Insomma in ogni aspetto della sua vita, l'italiano, qualsiasi ruolo ricopra, si finge altro da sé. Perché gli adulti devono essere forti, duri e pronti, fermi e decisi. Devono, per forza di cose, dis-incantarsi e dimenticare il buono della finzione e cedere al potere nefasto del suo negativo. Per fortuna che ci sono istituzioni come La Casa che, se pur adulta, annaffia ancora il seme dell'immaginazione, sperando di raccoglierne i frutti. Buon raccolto!
gb
CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI
HANSEL & GRETEL DEI FRATELLI MERENDONI
Fondazione TRG onlus
Drammaturgia e regia Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
Con Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci e Sara Brigatti
Collaborazioni artistiche: Compagnie Clandestine e Controluce Teatro d'Ombre
Scenografia Lucio Diana - Costumi Monica Di Pasqua
Musiche originali Diego Mingolla - Burattini Claudia Martore
Creazione luci Bruno Pochettino - Maschere Francesco Sanseverino
Tecnico di scena Agostino Nardella
HANSEL & GRETEL DEI FRATELLI MERENDONI
Fondazione TRG onlus
Drammaturgia e regia Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
Con Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci e Sara Brigatti
Collaborazioni artistiche: Compagnie Clandestine e Controluce Teatro d'Ombre
Scenografia Lucio Diana - Costumi Monica Di Pasqua
Musiche originali Diego Mingolla - Burattini Claudia Martore
Creazione luci Bruno Pochettino - Maschere Francesco Sanseverino
Tecnico di scena Agostino Nardella