mILANO
Il muro di casa Merini è salvo
A metà gennaio si prevedevano i lavori di ristrutturazione che il proprietario dell'immobile aveva deciso per l'ampliamento dell'appartamento sui Navigli in cui la poetessa milanese Alda Merini ha vissuto per più di cinquant'anni, fino ai suoi ultimi giorni. Tra l'indignazione della famiglia prima e degli amici poi, non tardò quella delle autorità culturali e della stampa. Tutti riuniti in un unico appello: Salviamo casa Merini.
Ed è proprio negli stessi termini che il consigliere comunale Roberto Caputo, durante il consiglio provinciale del 20 dicembre esortava il consiglio a ponderare il caso Merini. "Una donna eccezionale che non ha visto riconosciuto il suo valore mentre era in vita, a cui sono stati poi celebrati funerali di Stato." E ancora - il consigliere che si già manifestava l'esigenza di intitolare lo SpazioOberdan proprio alla poetessa – sottolinea che "Stiamo parlando di una poetessa che, non solo dà lustro alla nostra città, ma che è riconosciuta in tutto il mondo. In qualsiasi paese serio la sua casa sarebbe stata salvata e oggi sarebbe un museo".
Da questa prima presa di posizione, diciamo istituzionale, una meno formale ha iniziato a girare sul web. Le figlie della poetessa, esempio dello stesso coraggio e forza, hanno aperto e gestiscono tutt'ora, un gruppo su facebook, Salviamo casa Merini! Dal gruppo alla petizione sempre via etere. Tantissime persone hanno aderito firmando e commentando, taluni lasciando omaggi alla grande Merini, altri condividendo ciò che la stessa a significato per loro con i propri versi. E in pochi giorni il quorum è stato raccolto. Esempio di come un piccolo gruppo possa incidere sulla pubblica amministrazione, è anche esempio di come i milanesi abbiano a cuore un pezzo di storia della loro letteratura, del loro patrimonio artistico, che ultimamente un po' bistrattato rischia sempre più di rimanere mera merce per turisti.
Ma vogliamo essere ottimisti, d'altronde questo caso, forse natalizio, mette speranza. Dunque le parole, i versi e le fugaci narrazioni visionarie della grande poetessa sono salvi, sono patrimonio pubblico. Come scrive un seguace della poetessa, fra la gioia di tutti, adesso che il muro è salvo potrà parlare con il mondo.
Un museo dedicato è in fase di allestimento, ed è probabilmente lì che il muro in questione, una volta tolto dall'intonaco, verrà sistemato.
Ed è proprio negli stessi termini che il consigliere comunale Roberto Caputo, durante il consiglio provinciale del 20 dicembre esortava il consiglio a ponderare il caso Merini. "Una donna eccezionale che non ha visto riconosciuto il suo valore mentre era in vita, a cui sono stati poi celebrati funerali di Stato." E ancora - il consigliere che si già manifestava l'esigenza di intitolare lo SpazioOberdan proprio alla poetessa – sottolinea che "Stiamo parlando di una poetessa che, non solo dà lustro alla nostra città, ma che è riconosciuta in tutto il mondo. In qualsiasi paese serio la sua casa sarebbe stata salvata e oggi sarebbe un museo".
Da questa prima presa di posizione, diciamo istituzionale, una meno formale ha iniziato a girare sul web. Le figlie della poetessa, esempio dello stesso coraggio e forza, hanno aperto e gestiscono tutt'ora, un gruppo su facebook, Salviamo casa Merini! Dal gruppo alla petizione sempre via etere. Tantissime persone hanno aderito firmando e commentando, taluni lasciando omaggi alla grande Merini, altri condividendo ciò che la stessa a significato per loro con i propri versi. E in pochi giorni il quorum è stato raccolto. Esempio di come un piccolo gruppo possa incidere sulla pubblica amministrazione, è anche esempio di come i milanesi abbiano a cuore un pezzo di storia della loro letteratura, del loro patrimonio artistico, che ultimamente un po' bistrattato rischia sempre più di rimanere mera merce per turisti.
Ma vogliamo essere ottimisti, d'altronde questo caso, forse natalizio, mette speranza. Dunque le parole, i versi e le fugaci narrazioni visionarie della grande poetessa sono salvi, sono patrimonio pubblico. Come scrive un seguace della poetessa, fra la gioia di tutti, adesso che il muro è salvo potrà parlare con il mondo.
Un museo dedicato è in fase di allestimento, ed è probabilmente lì che il muro in questione, una volta tolto dall'intonaco, verrà sistemato.
Gb
www.aldamerini.it