teatro Astra
Le Relazioni Pericolose di PianoinBilico
A cavallo fra gennaio e febbraio, il Teatro Astra ospita Le relazioni pericolose della Compagnia PianoinBilico. Gruppo milanese capeggiato dalla regista Silvia Giulia Mendola che metterà in scena il fallimento dei personaggi cinici e moralmente dissoluti del provocatorio testo di Choderlos De Laclos.
De Laclos racconta che incontrò un uomo con la reputazione di "rubacuori", un uomo nato per "capire le donne e gli inganni nei quali esse sono così esperte". Dalle vicende narrate, lo scrittore prese appunti e li unì ad alcuni aneddoti della sua gioventù, inventando il testo così come oggi lo conosciamo. Al centro la classe dirigente del XVIII secolo francese, sterilmente egocentrica, corrotta e condannata all'autodistruzione, vittima della presuntuosa illusione di poter seguire gli schemi proposti dalla ragione deridendo e accantonando, ma segretamente temendo, passioni e sentimenti. Il racconto di una regina che fa scacco matto al suo re è la storia della Marchesa de Merteuil, che gioca una personalissima partita a scacchi mettendo in gioco lo scontro tra vanità e felicità, muovendo a suo piacere qualsiasi "pedina". Ma qualcosa si spezza e le regole del gioco, le stesse da lei imposte, prenderanno il sopravvento...
La versione della Mendola mira a mettere in luce la formalità estrema della società francese del secolo, attraverso una partitura di movimenti, gesti, sguardi meccanici e schematici che, a causa del graduale e ineluttabile sopravvento dell'Amore, forza archetipa dell'uomo, si disgregheranno fino a dar luogo ad un linguaggio essenziale che rivelerà la verità dei singoli personaggi. Essi sono inseriti un uno spazio geometrico, delineato da una corda - gabbia o ring - a metafora dello scontro ideologico, sessuale, familiare e personale, ribadito dall'enorme scacchiera che come quinta costituisce la quarta parete; metafora esasperata dalla colonna sonora che, scegliendo unicamente il tango, sostiene e incarna bene queste "ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma".
A differenza della versione di Muller, che con Quartett incattivisce ancora di più il testo di Laclos, (ed è presentato dallo Stabile nella versione registica di Valter Malosti) ri-visitandolo e passandolo al vaglio dei migliori drammaturghi, da Brecht a Shakespeare fino a Pasolini, la versione della Mendola, oltre a puntare sulla pantomima della società francese e su trovate scenografiche riuscite e reiterate, riporta il testo così com'era, probabilmente vicino alla versione cinematografica di Frears, del 1988.
Una ripresentazione del testo di Laclos che - essendo sempre attuale - ha sempre da dire, in cui spicca più la bravura degli attori che un lavoro di riflessione e rimodernamento dell'opera stessa.
De Laclos racconta che incontrò un uomo con la reputazione di "rubacuori", un uomo nato per "capire le donne e gli inganni nei quali esse sono così esperte". Dalle vicende narrate, lo scrittore prese appunti e li unì ad alcuni aneddoti della sua gioventù, inventando il testo così come oggi lo conosciamo. Al centro la classe dirigente del XVIII secolo francese, sterilmente egocentrica, corrotta e condannata all'autodistruzione, vittima della presuntuosa illusione di poter seguire gli schemi proposti dalla ragione deridendo e accantonando, ma segretamente temendo, passioni e sentimenti. Il racconto di una regina che fa scacco matto al suo re è la storia della Marchesa de Merteuil, che gioca una personalissima partita a scacchi mettendo in gioco lo scontro tra vanità e felicità, muovendo a suo piacere qualsiasi "pedina". Ma qualcosa si spezza e le regole del gioco, le stesse da lei imposte, prenderanno il sopravvento...
La versione della Mendola mira a mettere in luce la formalità estrema della società francese del secolo, attraverso una partitura di movimenti, gesti, sguardi meccanici e schematici che, a causa del graduale e ineluttabile sopravvento dell'Amore, forza archetipa dell'uomo, si disgregheranno fino a dar luogo ad un linguaggio essenziale che rivelerà la verità dei singoli personaggi. Essi sono inseriti un uno spazio geometrico, delineato da una corda - gabbia o ring - a metafora dello scontro ideologico, sessuale, familiare e personale, ribadito dall'enorme scacchiera che come quinta costituisce la quarta parete; metafora esasperata dalla colonna sonora che, scegliendo unicamente il tango, sostiene e incarna bene queste "ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma".
A differenza della versione di Muller, che con Quartett incattivisce ancora di più il testo di Laclos, (ed è presentato dallo Stabile nella versione registica di Valter Malosti) ri-visitandolo e passandolo al vaglio dei migliori drammaturghi, da Brecht a Shakespeare fino a Pasolini, la versione della Mendola, oltre a puntare sulla pantomima della società francese e su trovate scenografiche riuscite e reiterate, riporta il testo così com'era, probabilmente vicino alla versione cinematografica di Frears, del 1988.
Una ripresentazione del testo di Laclos che - essendo sempre attuale - ha sempre da dire, in cui spicca più la bravura degli attori che un lavoro di riflessione e rimodernamento dell'opera stessa.
GB
TEATRO ASTRA
Le Relazioni Pericolose
da Choderlos De Laclos
regia Silvia Giulia Mendola
con Valentina Bartolo, Linda Gennari, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Francesco Sferrazza Papa
assistente alla regia Silvia Borsari e Emanuela Benedetti
costumi Simona Isgrò, Simona Dondoni
coreografie tango: Alejandro Angelica
coreografo di combattimento scenico Simone Belli
www.vogliamovivere.org
Le Relazioni Pericolose
da Choderlos De Laclos
regia Silvia Giulia Mendola
con Valentina Bartolo, Linda Gennari, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Francesco Sferrazza Papa
assistente alla regia Silvia Borsari e Emanuela Benedetti
costumi Simona Isgrò, Simona Dondoni
coreografie tango: Alejandro Angelica
coreografo di combattimento scenico Simone Belli
www.vogliamovivere.org