Oh, Boy!
Nichetti alla Casa Teatro
La Casa del Teatro ragazzi e giovani, nel suo fittissimo palinsesto, propone la riduzione teatrale di Maurizio Nichetti del libro della francese Marie-Aude Murail, Oh, Boy! romanzo intenso e commovente, ironico e reale. Crudo e simpatico negli spazi di Corso Galileo Ferraris 266, unica data 8 marzo.
Adatto ad adolescenti, giovanissimi e adulti, Oh, Boy! affronta con profonda leggerezza temi difficili e attualissimi come il suicidio, la malattia, l'omosessualità, l'adozione, la violenza, posti però con una semplicità che è quella della quotidianità di tutti. La vita odierna si è troppo complicata e in una società che si evolve emergono sessualità nuove, le famiglie si rimpiccioliscono divenendo mononucleari o aperte. Ragazzi più maturi degli adulti, quest'ultimi egoisti come bambini. Tutto sembra apparentemente capovolto e fermarsi a riflettere non è sempre possibile. Quindi e nell'accettazione di un mondo che cambia che forse sta la soluzione, sempre però con il primeggiare dei sentimenti.
Oh, boy! è la storia di un ragazzo del liceo, un super dotato genietto, e delle due sue sorelle più piccole. I tre vengono abbandonati dal padre, unico genitore, e da qui, il loro percorso fra giudici e parenti per decidere se il trio andrà con lo zio omosessuale, scapestrato e con il cuore grande, o con la zia arcigna che indispone perfino il giudice ma che non riesce ad avere figli.
Pur vedendosela con un destino avverso i nostri protagonisti non perdono il buon umore. Ridendo, sorridendo e prendendosi in giro si dicono apertamente quello che pensano, nel bene e nel male. È questo essere franchi fra generazioni diverse che fa la riuscita del romanzo cosi come della messa in scena. Il ragazzo, che poi si scoprirà malato di leucemia, altro non rappresenta che la messa in discussione del mondo Adulto, delle loro ipocrisie, delle totali mancanze di responsabilità. E' lui che dice allo zio come comportarsi e sempre il nipote che prevederà come le cose andranno e come il trio fraterno sarà diviso.
Mentre gli adulti che fanno? si contendono i ragazzi screditandosi a vicenda seguendo la logica adulta e infame del minimizzare l'uno per massimizzare l'altro. E come i due fratellastri non sono riusciti nella vita ad unirsi andando d'accordo, i ragazzi invece contrappongono un'unione fortissima o "insieme o la morte" dirà spesso il ragazzo. Si oppongono e si capovolgono, quindi, concetti quali famiglia, sentimenti di appartenenza, frustrazioni adulte che si riversano sui più piccoli. Giovani preparati alla vita perché imparano come "non essere" dagli adulti stessi.
Il testo e la regia di Maurizio Nichetti scelgono una ricercata semplicità. Per il testo si scelgono parole chiare che sfociano talvolta nello slang giovanile, cosi come i concetti sono poco elaborati. I personaggi diventano tipi, e a volte volutamente caricaturali in modo che la componente ironica non si esaurisca, interpretati dai camaleontici Filippo Garlanda e Flora Sarrubbo. Ottime le scene di Gino Capelli, che se pur semplici appaiono funzionali, assolvono bene, cioè, il compito di mantenere viva l'immaginazione di piccoli e meno piccoli.
Adatto ad adolescenti, giovanissimi e adulti, Oh, Boy! affronta con profonda leggerezza temi difficili e attualissimi come il suicidio, la malattia, l'omosessualità, l'adozione, la violenza, posti però con una semplicità che è quella della quotidianità di tutti. La vita odierna si è troppo complicata e in una società che si evolve emergono sessualità nuove, le famiglie si rimpiccioliscono divenendo mononucleari o aperte. Ragazzi più maturi degli adulti, quest'ultimi egoisti come bambini. Tutto sembra apparentemente capovolto e fermarsi a riflettere non è sempre possibile. Quindi e nell'accettazione di un mondo che cambia che forse sta la soluzione, sempre però con il primeggiare dei sentimenti.
Oh, boy! è la storia di un ragazzo del liceo, un super dotato genietto, e delle due sue sorelle più piccole. I tre vengono abbandonati dal padre, unico genitore, e da qui, il loro percorso fra giudici e parenti per decidere se il trio andrà con lo zio omosessuale, scapestrato e con il cuore grande, o con la zia arcigna che indispone perfino il giudice ma che non riesce ad avere figli.
Pur vedendosela con un destino avverso i nostri protagonisti non perdono il buon umore. Ridendo, sorridendo e prendendosi in giro si dicono apertamente quello che pensano, nel bene e nel male. È questo essere franchi fra generazioni diverse che fa la riuscita del romanzo cosi come della messa in scena. Il ragazzo, che poi si scoprirà malato di leucemia, altro non rappresenta che la messa in discussione del mondo Adulto, delle loro ipocrisie, delle totali mancanze di responsabilità. E' lui che dice allo zio come comportarsi e sempre il nipote che prevederà come le cose andranno e come il trio fraterno sarà diviso.
Mentre gli adulti che fanno? si contendono i ragazzi screditandosi a vicenda seguendo la logica adulta e infame del minimizzare l'uno per massimizzare l'altro. E come i due fratellastri non sono riusciti nella vita ad unirsi andando d'accordo, i ragazzi invece contrappongono un'unione fortissima o "insieme o la morte" dirà spesso il ragazzo. Si oppongono e si capovolgono, quindi, concetti quali famiglia, sentimenti di appartenenza, frustrazioni adulte che si riversano sui più piccoli. Giovani preparati alla vita perché imparano come "non essere" dagli adulti stessi.
Il testo e la regia di Maurizio Nichetti scelgono una ricercata semplicità. Per il testo si scelgono parole chiare che sfociano talvolta nello slang giovanile, cosi come i concetti sono poco elaborati. I personaggi diventano tipi, e a volte volutamente caricaturali in modo che la componente ironica non si esaurisca, interpretati dai camaleontici Filippo Garlanda e Flora Sarrubbo. Ottime le scene di Gino Capelli, che se pur semplici appaiono funzionali, assolvono bene, cioè, il compito di mantenere viva l'immaginazione di piccoli e meno piccoli.
gb
Casa Teatro Ragazzi e Giovani
Fondazione AIDA
Oh, Boy!
Riduzione teatrale e regia di Maurizio Nichetti
Con Filippo Garlanda e Flora Sarrubbo
Scene Gino Copelli
www.fondazioneaida.it
Fondazione AIDA
Oh, Boy!
Riduzione teatrale e regia di Maurizio Nichetti
Con Filippo Garlanda e Flora Sarrubbo
Scene Gino Copelli
www.fondazioneaida.it