Robert Mapplethorpe
il ragazzo del Queens divenuto icona
Allo Spazio Forma per la fotografia le immagini della provocante e dirompente opera del new yorkese Robert Mapplethorpe. Artista fotografo fra i più importanti del XX secolo che grazie ai suoi scatti non solo ci permette di conoscere il suo genio, ma di cogliere, visivamente, le tematiche che hanno investito l'arte contemporanea negli ultimi quarant'anni. Al Forma fino al 9 aprile.
"Spesso l'arte contemporanea mi mette in crisi perché la trovo imperfetta. Per essere perfetta non è che debba essere giusta dal punto di vista anatomico. Un ritratto di Picasso è perfetto. Non c'è niente di contestabile. Nelle mie fotografie migliori non c'è niente di contestabile - così è. È quello che cerco di ottenere". R. Mapplethorpe
Ed in effetti non c'è proprio nulla da contestare alle 178 immagini del giovane ragazzo del Queens divenuto il riferimento per le generazioni successive di fotografi e artisti di tutto il mondo. Proveniente dalla Robert Mapplethorpe Foundation di New York - fondata dall'artista stesso nel 1988 con lo scopo di promuovere sia la ricerca fotografica sia la ricerca nella lotta contro l'AIDS - la mostra vuole rappresentare un'occasione particolareggiata di conoscere, attraverso lo sguardo retrospettivo, tutta l'evoluzione artistica e quindi umana del fotografo. Dalle prime polaroid di inizio anni Settanta, fino ai suoi poetici still life, ai fiori, ai ritratti. Dalla potentissima serie dedicata a Lisa Lyon, alle scandalose ma delicatissime immagini dedicate al corpo maschile, indagato e quasi dogmatizzato; dall'omaggio alla sua musa Patti Smith, agli insoliti, teneri e malinconici ritratti di bambini.
Ogni aspetto della vita viene indagato con estrema lucidità, con la stessa voglia analitica di arrivare alla bellezza, di vivere di bellezza. Non a caso i suoi nudi, paragonati (?) a quelli che Michelangelo dipingeva, titanici e potenti, rappresentano la ricerca devota di una spiritualità manifesta. E all'interno del percorso espositivo questo confronto con il Rinascimento viene fatto, e allo stesso modo l'esposizione vuole condurre lo spettatore direttamente dentro l'occhio del fotografo, invitarlo a comprendere il suo punto di vista, che in termini di ricerca artistica, è il medesimo sia nell'indagare la natura, sia l'uomo. Sia la sessualità sia le cose inanimate.
Ed è per questo suo indagare tutto l'essere, per il suo cogliere le novità e gli eccessi di un mondo che stava cambiando, che Mapplethorpe è rappresentato da numerose gallerie e il suo lavoro fa parte delle collezioni dei maggiori musei del mondo.
"Spesso l'arte contemporanea mi mette in crisi perché la trovo imperfetta. Per essere perfetta non è che debba essere giusta dal punto di vista anatomico. Un ritratto di Picasso è perfetto. Non c'è niente di contestabile. Nelle mie fotografie migliori non c'è niente di contestabile - così è. È quello che cerco di ottenere". R. Mapplethorpe
Ed in effetti non c'è proprio nulla da contestare alle 178 immagini del giovane ragazzo del Queens divenuto il riferimento per le generazioni successive di fotografi e artisti di tutto il mondo. Proveniente dalla Robert Mapplethorpe Foundation di New York - fondata dall'artista stesso nel 1988 con lo scopo di promuovere sia la ricerca fotografica sia la ricerca nella lotta contro l'AIDS - la mostra vuole rappresentare un'occasione particolareggiata di conoscere, attraverso lo sguardo retrospettivo, tutta l'evoluzione artistica e quindi umana del fotografo. Dalle prime polaroid di inizio anni Settanta, fino ai suoi poetici still life, ai fiori, ai ritratti. Dalla potentissima serie dedicata a Lisa Lyon, alle scandalose ma delicatissime immagini dedicate al corpo maschile, indagato e quasi dogmatizzato; dall'omaggio alla sua musa Patti Smith, agli insoliti, teneri e malinconici ritratti di bambini.
Ogni aspetto della vita viene indagato con estrema lucidità, con la stessa voglia analitica di arrivare alla bellezza, di vivere di bellezza. Non a caso i suoi nudi, paragonati (?) a quelli che Michelangelo dipingeva, titanici e potenti, rappresentano la ricerca devota di una spiritualità manifesta. E all'interno del percorso espositivo questo confronto con il Rinascimento viene fatto, e allo stesso modo l'esposizione vuole condurre lo spettatore direttamente dentro l'occhio del fotografo, invitarlo a comprendere il suo punto di vista, che in termini di ricerca artistica, è il medesimo sia nell'indagare la natura, sia l'uomo. Sia la sessualità sia le cose inanimate.
Ed è per questo suo indagare tutto l'essere, per il suo cogliere le novità e gli eccessi di un mondo che stava cambiando, che Mapplethorpe è rappresentato da numerose gallerie e il suo lavoro fa parte delle collezioni dei maggiori musei del mondo.
GB
Spazio Forma - MILANO
Robert Mapplethorpe
Fino al 9 aprile 2012
www.mapplethorpe.org
www.formafoto.it
Robert Mapplethorpe
Fino al 9 aprile 2012
www.mapplethorpe.org
www.formafoto.it