Officine Caos
4 studi inaugurano la stagione
Ispirata alla factory di Andy Warhol nella New York degli anni Sessanta, è l'idea del direttore artistico di Stalker Teatro, Gabriele Boccacini, di un laboratorio creativo permanente che accolga in residenza gruppi nazionali ed internazionali. A partire dal 2004 l'idea si è consolidata dando vita ad un format vincente e fecondo. Nel cuore del quartiere Le Vallette (p.zza Montale 18, To) si è creato, quindi, un luogo di sperimentazione, volto alla valorizzazione delle diverse modalità di ricerca e di espressione, sollecitando tematiche di rilevanza artistica e sociale.
Arte Transitiva è il titolo che si è scelto per la stagione 2015 ospitata presso i multifunzionali spazi delle Officine CAOS. Organizzata in context, individuati in co-progettazione con le compagnie ospiti, la stagione prevede attività di laboratorio, incontri e dibattiti. Numerosi progetti in residenza e prime nazionali, compagnie provenienti da Inghilterra, Francia, Olanda ed Israele, ma anche da Torino e dal Piemonte in una rinnovata collaborazione con le compagnie del territorio per più di trenta serate di spettacolo.
All'insegna delle rinnovate collaborazioni è l'apertura di stagione di venerdì 23 e sabato 24 gennaio. Compagnie in Residenza che presentano lavori in progress - da qui il titolo del context #1 - intermezzo.
La prima ad esibirsi è Erika di Crescenzo con il suo Sfigura Seduta e Sdice. Questa è la terza volta che vediamo questo spettacolo che ancora si ostina a definirsi studio. Prima rappresentazione vista, all'interno di Natura in Movimento (22 giugno, Reggia di Venaria), seconda visione sei mesi dopo al Festival Insoliti 14 di Monica Secco, tralasciamo la versione teatrale presentata al Teatro Gobetti di San Mauro Torinese (16 dicembre) che non abbiamo visto ma venduta come definitiva, fino ad arrivare a questa. Ci chiediamo: quanto tempo occorre ad un'artista per definire una pièce? Per quanto tempo, l'incapacità di rendere compiuto uno spettacolo, può definirsi studio? Certo è uno spettacolo profondo, ma adesso, dopo sicuramente più di otto mesi, è il caso di metterci un punto.
Segue Corpocentrico di Grimaco Movimenti Umani, breve performance di Elena Pisu estratto di un lavoro più ampio presentato sempre alle Officine Caos lo scorso 2 ottobre. L'inizio forse un po' lento, una colonna sonora vincente per un corpo che va scoprendo sé stesso.
Il maggiore spessore artistico spetta all'Intermezzo Pubblico di Tecnologia Filosofica. Per la coreografia di Francesca Cinalli, 5 performer ci invitano a comprendere il vero valore della danza. Rito collettivo di gioia e spensieratezza che ogni fine settimana riempie le nostre discoteche, fino al valore catartico che il teatro concede all'arte coreutica. E lei è talmente brava da potersi permettere di passare dalla danza vera e propria alla performance multimediale senza perdere di vista la sua missione: onorare la madre di tutte le arti. E se esiste una strada della danza lei la percorre a testa alta.
Chiude Il punto dove il mare è più profondo di Rebecca Rossetti. Lavoro sul pudore che si rifà alle parole della conosciutissima pornostar Moana Pozzi. Intuizioni che, se gestite bene, nella sua forma definitiva, possono condurre ad un ottimo risultato. Fin ora quello presentato figura come un'ottima intuizione soprattutto nella scelta della musica, a tratti sublime a tratti "terraterra" così come nell'idea di corpo in grado di toccare gli istinti più bassi e di elevarsi a stati sublimi. Certo è che per funzionare bisogna andare oltre la nudità di un bellissimo fisico, forse più bello della venere del Botticelli.
Arte Transitiva è il titolo che si è scelto per la stagione 2015 ospitata presso i multifunzionali spazi delle Officine CAOS. Organizzata in context, individuati in co-progettazione con le compagnie ospiti, la stagione prevede attività di laboratorio, incontri e dibattiti. Numerosi progetti in residenza e prime nazionali, compagnie provenienti da Inghilterra, Francia, Olanda ed Israele, ma anche da Torino e dal Piemonte in una rinnovata collaborazione con le compagnie del territorio per più di trenta serate di spettacolo.
All'insegna delle rinnovate collaborazioni è l'apertura di stagione di venerdì 23 e sabato 24 gennaio. Compagnie in Residenza che presentano lavori in progress - da qui il titolo del context #1 - intermezzo.
La prima ad esibirsi è Erika di Crescenzo con il suo Sfigura Seduta e Sdice. Questa è la terza volta che vediamo questo spettacolo che ancora si ostina a definirsi studio. Prima rappresentazione vista, all'interno di Natura in Movimento (22 giugno, Reggia di Venaria), seconda visione sei mesi dopo al Festival Insoliti 14 di Monica Secco, tralasciamo la versione teatrale presentata al Teatro Gobetti di San Mauro Torinese (16 dicembre) che non abbiamo visto ma venduta come definitiva, fino ad arrivare a questa. Ci chiediamo: quanto tempo occorre ad un'artista per definire una pièce? Per quanto tempo, l'incapacità di rendere compiuto uno spettacolo, può definirsi studio? Certo è uno spettacolo profondo, ma adesso, dopo sicuramente più di otto mesi, è il caso di metterci un punto.
Segue Corpocentrico di Grimaco Movimenti Umani, breve performance di Elena Pisu estratto di un lavoro più ampio presentato sempre alle Officine Caos lo scorso 2 ottobre. L'inizio forse un po' lento, una colonna sonora vincente per un corpo che va scoprendo sé stesso.
Il maggiore spessore artistico spetta all'Intermezzo Pubblico di Tecnologia Filosofica. Per la coreografia di Francesca Cinalli, 5 performer ci invitano a comprendere il vero valore della danza. Rito collettivo di gioia e spensieratezza che ogni fine settimana riempie le nostre discoteche, fino al valore catartico che il teatro concede all'arte coreutica. E lei è talmente brava da potersi permettere di passare dalla danza vera e propria alla performance multimediale senza perdere di vista la sua missione: onorare la madre di tutte le arti. E se esiste una strada della danza lei la percorre a testa alta.
Chiude Il punto dove il mare è più profondo di Rebecca Rossetti. Lavoro sul pudore che si rifà alle parole della conosciutissima pornostar Moana Pozzi. Intuizioni che, se gestite bene, nella sua forma definitiva, possono condurre ad un ottimo risultato. Fin ora quello presentato figura come un'ottima intuizione soprattutto nella scelta della musica, a tratti sublime a tratti "terraterra" così come nell'idea di corpo in grado di toccare gli istinti più bassi e di elevarsi a stati sublimi. Certo è che per funzionare bisogna andare oltre la nudità di un bellissimo fisico, forse più bello della venere del Botticelli.
gb
OFFICINE CAOS
CONTEXT #1
Sfigura Seduta e Sdice
Erika di Crescenzo
Corpocentrico
Grimaco Movimenti Umani | Elena Pisu
Intermezzo Pubblico
Tecnologia Filosofica | Francesca Cinalli
Il punto dove il mare è più profondo
Rebecca Rossetti
www.tecnologiafilosofica.it
www.cielabagarre.com
www.grimaco.org
CONTEXT #1
Sfigura Seduta e Sdice
Erika di Crescenzo
Corpocentrico
Grimaco Movimenti Umani | Elena Pisu
Intermezzo Pubblico
Tecnologia Filosofica | Francesca Cinalli
Il punto dove il mare è più profondo
Rebecca Rossetti
www.tecnologiafilosofica.it
www.cielabagarre.com
www.grimaco.org