Il Faust
Zaches Teatro al Pimoff
La Compagnia Zaches, vecchia conoscenza del Pimoff, torna quest'anno con una rilettura, tutta contemporanea, del Faust, il 15 e il 16 gennaio, negli spazi di via Selvanesco.
Faustus! Faustus! nasce dalla volontà di indagare il mito del Faust e il mito del Golem nati simultaneamente intorno al 1580, nel pieno del Rinascimento, da due figure storiche: il Doktor Johannes Faustus e il Rabbi Jehudah Loew ben Bezalel, detto il Maharal di Praga. Fonte di ispirazione per la compagnia, oltre a Goethe e Meyrnik, ispirò il racconto di E.T.A Hoffmann Der Sandman e Frankenstein di Mary Shelley. Tutti questi racconti condividono, da angolazioni differenti, tutta una serie di riflessioni sulla potenza umana, sulla volontà o la possibilità di creazione. La facoltà creatrice nella sua forma primordiale, al centro di opposte tensioni, rappresenta il comun denominatore intorno al quale sviluppare uno spettacolo che non fosse né direttamente collegabile all'opera di Goethe né a quella di Marlow, né all'opera di Hoffmann e Meyrnik, ma che ne ritrovasse il fascino originario del mito. tutte queste interpretazioni si fondono insieme nella lettura della Compagnia.
“Questo ambito di indagine è particolarmente vicino al nostro lavoro e coinvolge le riflessioni che accompagnano la progressiva definizione della nostra poetica”, afferma la compagnia Zaches, e continua: “La volontà di una creazione diretta che realizzi in maniera immediata l’oggetto pensato è un atto coraggiosamente violento, vano e necessario allo stesso tempo, capace in eguale misura di costruire come di distruggere. Nel nostro spettacolo la creazione è affidata alla mediazione dell’allusione e chiede la complicità dello spettatore per immaginare ciò che non si può svelare e creare. Il pentagramma di riferimento è disegnato da pochi elementi essenziali. Tra questi abbiamo scelto le luci, che scandiscono il dialogo tra soggetto e oggetto; le maschere, come sintesi dell’essenza dei personaggi, privati della propria contingenza espressiva facciale e costretti in questo modo a declinare il proprio ruolo attraverso il movimento e il corpo; gli oggetti, utilizzati, non solo in riferimento alla loro caratterizzazione funzionale, ma in tutto il loro potere semantico, tanto che sia l’atmosfera scenica che lo sviluppo narrativo, sono spesso definiti dal loro semplice accostamento o dalla loro interazione; infine le musiche, alle quali è affidata la rievocazione del clima emotivo”.
Una messa in scena tutta giocata sui toni (o)scuri della simbologia: dalle maschere ai dadi di varie dimensioni simbolo del Caso o di un Destino non troppo amico. Un Triangolo che appare e scompare nell'esordio della performance, che esprime prevalentemente sia l’idea della divinità, riscontrabile nel simbologia della trinità, sia l'idea dell'ascesi dell'uomo verso la trascendenza divina, l'Universale. Ovviamente colpiscono l'occhio dello spettatore, che se pur a conoscenza della storia, va ricostruendone il percorso riconoscendo in primis i simboli e poi leggendo la storia attraverso i gesti, le mimiche, le impennate corporee degli attori. La partitura che si sviluppa su questo pentagramma simbolico è data dal movimento, dunque, e diviene, insieme alla musica, l'elemento primario di questo spettacolo.
“Faustus! rappresenta dunque un passo ulteriore del percorso intrapreso dalla compagnia, che non si rivolge verso una meta, cosa che è l’oggetto dell’indagine, ma piuttosto si orienta attraverso una mappa, quella di una poetica del movimento, di una materia figurativa capace di significazione attraverso la propria semplice presenza scenica e di una narrazione che descriva il suo oggetto a partire dai suoi confini.” (La compagnia)
Lo spettacolo fu vincitore del Movin’Up 2008 indetto dal GAI (Giovani Artisti Italiania)
La compagnia Zaches Teatro nasce a Firenze nel 2006 con l’intento di indagare il connubio di differenti linguaggi artistici. Nel corso degli anni si è aperta a collaborazioni con drammaturghi, danzatori, attori e musicisti. Il lavoro si concentra sul linguaggio della danza contemporanea, i mezzi espressivi del teatro di figura, l’uso della maschera, il rapporto tra movimenti plastici e musica/suono elettronico dal vivo.
Zaches Teatro,in collaborazione con il PiM OFF, organizza il workshop condotto da Germàn Allue Jauregui. Il lavoro, destinato a danzatori e performer, sarà focalizzato sull'energia fisica, tecnica contemporanea e partering work. Verranno affrontati temi quali il rischio, la fiducia, il movimento come necessità, l'istinto, l'autoprotezione, la protezione dell’altro, la velocità, la fragilità, la dolcezza, la debolezza, la tensione, in un lavoro individuale e con il partner.
Faustus! Faustus! nasce dalla volontà di indagare il mito del Faust e il mito del Golem nati simultaneamente intorno al 1580, nel pieno del Rinascimento, da due figure storiche: il Doktor Johannes Faustus e il Rabbi Jehudah Loew ben Bezalel, detto il Maharal di Praga. Fonte di ispirazione per la compagnia, oltre a Goethe e Meyrnik, ispirò il racconto di E.T.A Hoffmann Der Sandman e Frankenstein di Mary Shelley. Tutti questi racconti condividono, da angolazioni differenti, tutta una serie di riflessioni sulla potenza umana, sulla volontà o la possibilità di creazione. La facoltà creatrice nella sua forma primordiale, al centro di opposte tensioni, rappresenta il comun denominatore intorno al quale sviluppare uno spettacolo che non fosse né direttamente collegabile all'opera di Goethe né a quella di Marlow, né all'opera di Hoffmann e Meyrnik, ma che ne ritrovasse il fascino originario del mito. tutte queste interpretazioni si fondono insieme nella lettura della Compagnia.
“Questo ambito di indagine è particolarmente vicino al nostro lavoro e coinvolge le riflessioni che accompagnano la progressiva definizione della nostra poetica”, afferma la compagnia Zaches, e continua: “La volontà di una creazione diretta che realizzi in maniera immediata l’oggetto pensato è un atto coraggiosamente violento, vano e necessario allo stesso tempo, capace in eguale misura di costruire come di distruggere. Nel nostro spettacolo la creazione è affidata alla mediazione dell’allusione e chiede la complicità dello spettatore per immaginare ciò che non si può svelare e creare. Il pentagramma di riferimento è disegnato da pochi elementi essenziali. Tra questi abbiamo scelto le luci, che scandiscono il dialogo tra soggetto e oggetto; le maschere, come sintesi dell’essenza dei personaggi, privati della propria contingenza espressiva facciale e costretti in questo modo a declinare il proprio ruolo attraverso il movimento e il corpo; gli oggetti, utilizzati, non solo in riferimento alla loro caratterizzazione funzionale, ma in tutto il loro potere semantico, tanto che sia l’atmosfera scenica che lo sviluppo narrativo, sono spesso definiti dal loro semplice accostamento o dalla loro interazione; infine le musiche, alle quali è affidata la rievocazione del clima emotivo”.
Una messa in scena tutta giocata sui toni (o)scuri della simbologia: dalle maschere ai dadi di varie dimensioni simbolo del Caso o di un Destino non troppo amico. Un Triangolo che appare e scompare nell'esordio della performance, che esprime prevalentemente sia l’idea della divinità, riscontrabile nel simbologia della trinità, sia l'idea dell'ascesi dell'uomo verso la trascendenza divina, l'Universale. Ovviamente colpiscono l'occhio dello spettatore, che se pur a conoscenza della storia, va ricostruendone il percorso riconoscendo in primis i simboli e poi leggendo la storia attraverso i gesti, le mimiche, le impennate corporee degli attori. La partitura che si sviluppa su questo pentagramma simbolico è data dal movimento, dunque, e diviene, insieme alla musica, l'elemento primario di questo spettacolo.
“Faustus! rappresenta dunque un passo ulteriore del percorso intrapreso dalla compagnia, che non si rivolge verso una meta, cosa che è l’oggetto dell’indagine, ma piuttosto si orienta attraverso una mappa, quella di una poetica del movimento, di una materia figurativa capace di significazione attraverso la propria semplice presenza scenica e di una narrazione che descriva il suo oggetto a partire dai suoi confini.” (La compagnia)
Lo spettacolo fu vincitore del Movin’Up 2008 indetto dal GAI (Giovani Artisti Italiania)
La compagnia Zaches Teatro nasce a Firenze nel 2006 con l’intento di indagare il connubio di differenti linguaggi artistici. Nel corso degli anni si è aperta a collaborazioni con drammaturghi, danzatori, attori e musicisti. Il lavoro si concentra sul linguaggio della danza contemporanea, i mezzi espressivi del teatro di figura, l’uso della maschera, il rapporto tra movimenti plastici e musica/suono elettronico dal vivo.
Zaches Teatro,in collaborazione con il PiM OFF, organizza il workshop condotto da Germàn Allue Jauregui. Il lavoro, destinato a danzatori e performer, sarà focalizzato sull'energia fisica, tecnica contemporanea e partering work. Verranno affrontati temi quali il rischio, la fiducia, il movimento come necessità, l'istinto, l'autoprotezione, la protezione dell’altro, la velocità, la fragilità, la dolcezza, la debolezza, la tensione, in un lavoro individuale e con il partner.
gb
PIM OFF
Faustus! Faustus!
Zaches Teatro
Soggetto ed ideazione: Zaches Teatro
Scene, maschere e oggetti: Francesco Givone
Musiche: Stefano Ciardi
www.zaches.it
Faustus! Faustus!
Zaches Teatro
Soggetto ed ideazione: Zaches Teatro
Scene, maschere e oggetti: Francesco Givone
Musiche: Stefano Ciardi
www.zaches.it