Il cielo su Torino
la famiglia secondo la Magnolia
All'interno del palinsesto Stabile la rassegna "Il cielo su Torino".
Progetto che, ospitato a partire dal 18 novembre 2014 al Teatro Gobetti, vedrà il susseguirsi di quattro giovani compagnie, le vincitrici del bando promosso da Sistema Teatro Torino e Provincia: Piccola Compagnia della Magnolia, O.P.S. Officine per la Scena, CRAB, Compagnia Silvia Battaglio.
Apre la rassegna, Atridi de la Piccola Compagnia della Magnolia. Il mito della dinastia maledetta diAgamennone, nell'idea della regista Giorgia Cerruti, si fa Metamorfosi del rito, e il teatro torna alla sua natura di rituale, di tempo sospeso in cui ci si riunisce per cercare il vero nella finzione. Un teatro antinaturalistico raffinatamente contemporaneo.
"Con questo nuovo lavoro. afferma la regista, abbiamo voluto illuminare la trama dei rapporti familiari nell'attimo esatto in cui degenerano, collassano, trasformando la forza proficua dell'amore in passione incontrollata. Un'indagine sulla mortalità dell'amore che attraversa i nodi fondamentali della dolente storia degli Atridi - il sacrificio di Ifigenia, l'omicidio di Agamennone per mano di Clitemnestra, l'odio custodito da Elettra, il desiderio di vendetta di Oreste - per scoprire quanto quei legami familiari siano, ormai, divenuti archetipi. Si rivela, così, il dramma di tutti, con una temperatura vitale che allerta la coscienza personale e collettiva".
Dal loro Titus (Piccolo Teatro, Milano 2012) - approdo di un progetto più ampio, in cui avevamo apprezzato l'approccio al teatro ed il senso specifico - lo studio sull'individuo, in Atridi, passa ad indagare la socialità di quell'individuo, a partire proprio dal nucleo di origine, la famiglia. Matassa di emozioni, rancori, amori, tensioni, gioie, odio, Atridi, proprio per la sua natura "totalitaria" e "inglobante", si fa archetipo, entra nel mito in accordo con la regista, e diviene messaggio e riflessione collettiva. Tutti abbiamo una famiglia e ognuno di noi, al contempo, ama e odia il sangue del suo sangue, forse, fino a desiderarne la morte.
Quanto può essere contemporaneo un teatro che si ispira all'antico. Dove tutto si riduce e, nella sintesi, solo la "terribilità" nefasta del pathos vocale diviene protagonista. Antinaturalismo che si fa portavoce della tragedia interna, la stessa che i protagonisti vivono fra fonemi carichi d'odio e movenze costrette.
Sui toni del bianco e del nero, con tocchi di rosso, si srotola il groviglio familiare degli Atridi, in atmosfere senza tempo per oggetti evocativi, attraverso una regia - che riporta il coro tragico, ma ridotto ai minimi termini - che sfrutta diversi stili della contemporaneità, mischiandoli, con un'attenzione sensibile all'impatto estetico nella costruzione plastica, a volte strizzando l'occhio all'Oriente, altre, affascinata dalle attuali ricerche in ambito coreutico ed artistico.
Atridi: l'innovazione della tradizione!
Atridi è anche un viaggio della compagnia tra la gente, una ricerca itinerante che sta raccogliendo un archivio di video e interviste sotto il titolo di Ritratti di famiglia, in vista della realizzazione di un film-documentario. Ed è infine un fumetto, disegnato dall'artista Paola Cannatella, che espone, durante le repliche, le proprie tavole.
Progetto che, ospitato a partire dal 18 novembre 2014 al Teatro Gobetti, vedrà il susseguirsi di quattro giovani compagnie, le vincitrici del bando promosso da Sistema Teatro Torino e Provincia: Piccola Compagnia della Magnolia, O.P.S. Officine per la Scena, CRAB, Compagnia Silvia Battaglio.
Apre la rassegna, Atridi de la Piccola Compagnia della Magnolia. Il mito della dinastia maledetta diAgamennone, nell'idea della regista Giorgia Cerruti, si fa Metamorfosi del rito, e il teatro torna alla sua natura di rituale, di tempo sospeso in cui ci si riunisce per cercare il vero nella finzione. Un teatro antinaturalistico raffinatamente contemporaneo.
"Con questo nuovo lavoro. afferma la regista, abbiamo voluto illuminare la trama dei rapporti familiari nell'attimo esatto in cui degenerano, collassano, trasformando la forza proficua dell'amore in passione incontrollata. Un'indagine sulla mortalità dell'amore che attraversa i nodi fondamentali della dolente storia degli Atridi - il sacrificio di Ifigenia, l'omicidio di Agamennone per mano di Clitemnestra, l'odio custodito da Elettra, il desiderio di vendetta di Oreste - per scoprire quanto quei legami familiari siano, ormai, divenuti archetipi. Si rivela, così, il dramma di tutti, con una temperatura vitale che allerta la coscienza personale e collettiva".
Dal loro Titus (Piccolo Teatro, Milano 2012) - approdo di un progetto più ampio, in cui avevamo apprezzato l'approccio al teatro ed il senso specifico - lo studio sull'individuo, in Atridi, passa ad indagare la socialità di quell'individuo, a partire proprio dal nucleo di origine, la famiglia. Matassa di emozioni, rancori, amori, tensioni, gioie, odio, Atridi, proprio per la sua natura "totalitaria" e "inglobante", si fa archetipo, entra nel mito in accordo con la regista, e diviene messaggio e riflessione collettiva. Tutti abbiamo una famiglia e ognuno di noi, al contempo, ama e odia il sangue del suo sangue, forse, fino a desiderarne la morte.
Quanto può essere contemporaneo un teatro che si ispira all'antico. Dove tutto si riduce e, nella sintesi, solo la "terribilità" nefasta del pathos vocale diviene protagonista. Antinaturalismo che si fa portavoce della tragedia interna, la stessa che i protagonisti vivono fra fonemi carichi d'odio e movenze costrette.
Sui toni del bianco e del nero, con tocchi di rosso, si srotola il groviglio familiare degli Atridi, in atmosfere senza tempo per oggetti evocativi, attraverso una regia - che riporta il coro tragico, ma ridotto ai minimi termini - che sfrutta diversi stili della contemporaneità, mischiandoli, con un'attenzione sensibile all'impatto estetico nella costruzione plastica, a volte strizzando l'occhio all'Oriente, altre, affascinata dalle attuali ricerche in ambito coreutico ed artistico.
Atridi: l'innovazione della tradizione!
Atridi è anche un viaggio della compagnia tra la gente, una ricerca itinerante che sta raccogliendo un archivio di video e interviste sotto il titolo di Ritratti di famiglia, in vista della realizzazione di un film-documentario. Ed è infine un fumetto, disegnato dall'artista Paola Cannatella, che espone, durante le repliche, le proprie tavole.
gb
IL CIELO SU TORINO
Teatro Gobetti
ATRIDI/METAMORFOSI DEL RITO
18 -19 novembre 2014
con Davide Giglio, Giorgia Coco, Ksenija Martinovic, Camilla Sandri, Matteo Rocchi
elaborazione e regia Giorgia Cerruti
costumi Gaia Paciello - Atelier Pcm
scene Gaia Paciello, Renato Ostorero, Riccardo Polignieri
luci Riccardo Polignieri
www.piccolamagnolia.it
Teatro Gobetti
ATRIDI/METAMORFOSI DEL RITO
18 -19 novembre 2014
con Davide Giglio, Giorgia Coco, Ksenija Martinovic, Camilla Sandri, Matteo Rocchi
elaborazione e regia Giorgia Cerruti
costumi Gaia Paciello - Atelier Pcm
scene Gaia Paciello, Renato Ostorero, Riccardo Polignieri
luci Riccardo Polignieri
www.piccolamagnolia.it