Teatro stabile
Malosti incontra Pirandello
Secondo appuntamento che Lo Stabile dedica, in questa nuova stagione, a Luigi Pirandello.
Dopo l'Enrico IV nella versione di Franco Branciaroli, spetta a Walter Malosti confrontarsi per la prima volta con il drammaturgo agrigentino. Con Il berretto a sonagli, nella versione del Teatro di Dioniso, Ciampa si fa buffone tragico e la commedia una farsa nera.
L'opera e la sua origine
Scritta nell'agosto 1916 in lingua siciliana per l'attore Angelo Musco con il titolo A birritta cu' i ciancianeddi, la commedia, in due atti, riprende due novelle edite, ambedue, nel 1912, La verità e Certi obblighi. Il testo in dialetto, però, non fu mai pubblicato da Pirandello, a differenza di quanto avvenne con altre opere come ad esempio Liolà. Infatti questa versione, messa in scena dalla compagnia di Musco a Roma, al Teatro Nazionale, il 27 giugno 1917, rappresentava una riduzione dell'opera pirandelliana. Musco ed il Professore - nome con cui Musco usava chiamare Pirandello - avevano nei confronti della commedia aspettative diverse: secondo Pirandello doveva concentrarsi sui paradossi del personaggio e dell'esistenza, mentre per Musco, da attore abituato a rappresentazioni brillanti, doveva sottolinearne l'aspetto comico. In questa prima versione, Musco, in quanto capocomico ebbe la meglio e spostò il personaggio principale da Beatrice a Ciampa, il suo antagonista.
A detta della maggior parte degli studiosi, i tagli operati da Musco alla versione siciliana sarebbero la causa di un fatto abbastanza curioso: la versione italiana, preparata da Pirandello alcuni anni più tardi, nell'estate del 1918 - rappresentata il 15 dicembre 1923 al Teatro Morgana di Roma dalla compagnia di Gastone Monaldi - corrisponde all'incirca alla versione ridotta, messa in scena dalla compagnia di Musco. Il professore infatti avrebbe perso nel frattempo il manoscritto con la versione originale in siciliano e a causa del notevole ritardo della prima rappresentazione, il pezzo riscosse, purtroppo, tiepidi consensi.
Pirandello con gli occhi di Malosti
Prima che la redazione in dialetto de Il berretto a sonagli fu riscoperta, si dovette aspettare il 1965 con pubblicazione solo nel 1988. Si tratta di un testo più duro, politicamente scorretto, a tratti ferocemente antimaschilista nelle battute, sia di Beatrice, sia dell'equivoca Saracena e che presenta varianti significative come all'inizio del secondo atto in cui il manoscritto contiene una scena totalmente espunta nella versione italiana. Questa prima versione, infatti, offre materia a Malosti per un lavoro di riscoperta e rilettura non solo linguistica ma soprattutto di ridefinizione di caratteri e ruoli, come la perdita di una possibile co-protagonista della commedia, accanto a Ciampa, in Beatrice Fiorìca, la moglie tradita.
Cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituire la forza eversiva originaria di quei "corpi in rivolta" (che ricordano, il corpo della siciliana Emma Dante) posti al centro della scena - che si vuole come una feroce macchina/trappola - il testo si fa vivissimo grazie alla violenza beffarda della lingua - una sorta di musica espressionista e tragicomica - e terreno fertile in cui re-immergere il testo italiano, oltre che prezioso corto-circuito dal punto di vista dei contenuti. Infatti il Ciampa di Malosti è un buffone tragico, come il Nietzsche di Ecce Homo e l'Arnolphe de La scuola delle mogli, però, talmente bravo da mutare il carnefice in capro espiatorio in modo che l'equilibrio sia ristabilito.
Così che la corda civile, insieme al vivere associato e le sue leggi inespresse, non siano scalfite. Insomma, meglio una moglie, una figlia, una sorella "pazza", che uno scandalo cittadino. E poi chi ha mai detto che tutti vogliono che le cose cambino? Il cambiamento ha a che fare con la verità e sia Ciampa che il resto dei protagonisti, a parte Beatrice, gode dello status indotto dalle menzogne, consapevolmente. A quanto pare, ad oggi, nulla di nuovo nelle consuetudini umane.
Dopo l'Enrico IV nella versione di Franco Branciaroli, spetta a Walter Malosti confrontarsi per la prima volta con il drammaturgo agrigentino. Con Il berretto a sonagli, nella versione del Teatro di Dioniso, Ciampa si fa buffone tragico e la commedia una farsa nera.
L'opera e la sua origine
Scritta nell'agosto 1916 in lingua siciliana per l'attore Angelo Musco con il titolo A birritta cu' i ciancianeddi, la commedia, in due atti, riprende due novelle edite, ambedue, nel 1912, La verità e Certi obblighi. Il testo in dialetto, però, non fu mai pubblicato da Pirandello, a differenza di quanto avvenne con altre opere come ad esempio Liolà. Infatti questa versione, messa in scena dalla compagnia di Musco a Roma, al Teatro Nazionale, il 27 giugno 1917, rappresentava una riduzione dell'opera pirandelliana. Musco ed il Professore - nome con cui Musco usava chiamare Pirandello - avevano nei confronti della commedia aspettative diverse: secondo Pirandello doveva concentrarsi sui paradossi del personaggio e dell'esistenza, mentre per Musco, da attore abituato a rappresentazioni brillanti, doveva sottolinearne l'aspetto comico. In questa prima versione, Musco, in quanto capocomico ebbe la meglio e spostò il personaggio principale da Beatrice a Ciampa, il suo antagonista.
A detta della maggior parte degli studiosi, i tagli operati da Musco alla versione siciliana sarebbero la causa di un fatto abbastanza curioso: la versione italiana, preparata da Pirandello alcuni anni più tardi, nell'estate del 1918 - rappresentata il 15 dicembre 1923 al Teatro Morgana di Roma dalla compagnia di Gastone Monaldi - corrisponde all'incirca alla versione ridotta, messa in scena dalla compagnia di Musco. Il professore infatti avrebbe perso nel frattempo il manoscritto con la versione originale in siciliano e a causa del notevole ritardo della prima rappresentazione, il pezzo riscosse, purtroppo, tiepidi consensi.
Pirandello con gli occhi di Malosti
Prima che la redazione in dialetto de Il berretto a sonagli fu riscoperta, si dovette aspettare il 1965 con pubblicazione solo nel 1988. Si tratta di un testo più duro, politicamente scorretto, a tratti ferocemente antimaschilista nelle battute, sia di Beatrice, sia dell'equivoca Saracena e che presenta varianti significative come all'inizio del secondo atto in cui il manoscritto contiene una scena totalmente espunta nella versione italiana. Questa prima versione, infatti, offre materia a Malosti per un lavoro di riscoperta e rilettura non solo linguistica ma soprattutto di ridefinizione di caratteri e ruoli, come la perdita di una possibile co-protagonista della commedia, accanto a Ciampa, in Beatrice Fiorìca, la moglie tradita.
Cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituire la forza eversiva originaria di quei "corpi in rivolta" (che ricordano, il corpo della siciliana Emma Dante) posti al centro della scena - che si vuole come una feroce macchina/trappola - il testo si fa vivissimo grazie alla violenza beffarda della lingua - una sorta di musica espressionista e tragicomica - e terreno fertile in cui re-immergere il testo italiano, oltre che prezioso corto-circuito dal punto di vista dei contenuti. Infatti il Ciampa di Malosti è un buffone tragico, come il Nietzsche di Ecce Homo e l'Arnolphe de La scuola delle mogli, però, talmente bravo da mutare il carnefice in capro espiatorio in modo che l'equilibrio sia ristabilito.
Così che la corda civile, insieme al vivere associato e le sue leggi inespresse, non siano scalfite. Insomma, meglio una moglie, una figlia, una sorella "pazza", che uno scandalo cittadino. E poi chi ha mai detto che tutti vogliono che le cose cambino? Il cambiamento ha a che fare con la verità e sia Ciampa che il resto dei protagonisti, a parte Beatrice, gode dello status indotto dalle menzogne, consapevolmente. A quanto pare, ad oggi, nulla di nuovo nelle consuetudini umane.
gb
Teatro Gobetti
IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Valter Malosti
scene Carmelo Giammello
costumi Alessio Rosati
assistente alla regia Elena Serra
Produzione Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino
www.teatrodidioniso.it
IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Valter Malosti
scene Carmelo Giammello
costumi Alessio Rosati
assistente alla regia Elena Serra
Produzione Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino
www.teatrodidioniso.it