Nefes/respiro
Teatri del Tempo Presente
Epilogo della rassegna Teatri del Tempo presente è Nefes/Respiro. Per la regia e la coreografia di Antonello Tudisco si uniscono insieme il Collettivo Nada e Interno 5 per la seconda parte di un progetto biennale che dalla danza si muove verso il significato che l'arte assume nelle opere di Joseph Beuys.
Ogni uomo è un artista è il sotto-testo di Nefes e, al contempo, riassume e definisce il concetto di arte unito saldamente all'impegno creativo, che deve e può essere di ognuno; in grado, con la sua forza, di modellare la nostra esistenza e il mondo in cui viviamo. Il 7 dicembre a Collegno, alla Lavanderia a Vapore.
Sei ballerini pronti sul palco a mostrare il loro processo creativo, a farci sentire, come attraverso il loro respiro, che si fa sudore, diventa vitale la loro arte, il loro vivere per l'arte, la danza. E questo cela una miriade di emozioni e sensazioni dicotomiche che fa del palcoscenico il punto privilegiato ove combattere o coabitare. Corse solitarie, duetti scontro, ensemble che nascondono il desiderio del contatto, passeggiate minacciose, sguardi complici. Euforie collettive, gioie solitarie, ironie private ed intime, diffidenza. Esigenza di una nuda purezza, voler essere altro da sé costruiscono una danza emotiva non sempre fluida ma sempre accompagnata da un'ottima e dirompente colonna sonora, illuminata da un'ottima regia luci.
NEFES/Respiro altro non fa che inseguire l'ideale sempre verde dell'arte/vita e affrontando il confine tra l'uomo e l'arte, questa diviene l'elemento primario, vitale, come il respiro nella danza, per andare oltre la mediocrità quotidiana. Nefes è un invito insomma, un consiglio dato a tutto il suo pubblico nella speranza dantesca, di innalzarci di "non viver come bruti". Ripetendo, nell'ultima parte della performance Ogni uomo è un artista, ci invita anche a sperimentare quel turbinio di emozioni che la vita e l'arte necessitano per essere vissuta e compresa, non solo da parte degli artisti. Creativi, come professava l'artista, lo si può essere tutti!
E' del 1997 Creativity: Flow and the Psychology of Discovery and Invention dell'impronunciabile Mihaly Csikszentmihalyi in cui si delineavano le caratteristiche di un nuovo tipo di personalità emersa nelle ultime decadi del Novecento, quella creativa. Complessi è un sinonimo che ben può calzare per quegli individui, che secondo lo studioso, mostrano tendenze di pensiero e azione che nella maggior parte delle persone sono separate. Le personalità creative riescono ad includere gli estremi contraddittori (buono/cattivo ad esempio) e questo non fa di loro degli "individui" ma ognuno, pirandellianamente, diviene una "moltitudine".
Caratteristica presente in ogni persona - cresciuta ed educata a manifestare solo un polo dell'estremo, essendo o tendenzialmente aggressivi o miti, o estroversi o introversi - nella personalità creativa i poli opposti possono essere espressi contemporaneamente o in tempi diversi. Dimostrandosi capace di muoversi da un estremo all'altro, il creativo vive con grande intensità gli estremi e senza conflitto interiore. Ecco spiegato allora, il perché della "melancolia" degli artisti, del loro essere lunatici: amorosi e odiosi al contempo. Bambini teneri e aquile rapaci.
Ecco che l'artista a fine secolo lo si è definito creativo, lasciando un margine d'azione che dall'uomo scelto, l'artista, conduce all'uomo creativo, facendo di ogni essere umano un potenziale artista. Perché l'arte, soprattutto dopo gli anni Cinquanta, non è più solo riproposizione del Creato, ma cre-azione e ri-creazione di mondi.
Ogni uomo è un artista è il sotto-testo di Nefes e, al contempo, riassume e definisce il concetto di arte unito saldamente all'impegno creativo, che deve e può essere di ognuno; in grado, con la sua forza, di modellare la nostra esistenza e il mondo in cui viviamo. Il 7 dicembre a Collegno, alla Lavanderia a Vapore.
Sei ballerini pronti sul palco a mostrare il loro processo creativo, a farci sentire, come attraverso il loro respiro, che si fa sudore, diventa vitale la loro arte, il loro vivere per l'arte, la danza. E questo cela una miriade di emozioni e sensazioni dicotomiche che fa del palcoscenico il punto privilegiato ove combattere o coabitare. Corse solitarie, duetti scontro, ensemble che nascondono il desiderio del contatto, passeggiate minacciose, sguardi complici. Euforie collettive, gioie solitarie, ironie private ed intime, diffidenza. Esigenza di una nuda purezza, voler essere altro da sé costruiscono una danza emotiva non sempre fluida ma sempre accompagnata da un'ottima e dirompente colonna sonora, illuminata da un'ottima regia luci.
NEFES/Respiro altro non fa che inseguire l'ideale sempre verde dell'arte/vita e affrontando il confine tra l'uomo e l'arte, questa diviene l'elemento primario, vitale, come il respiro nella danza, per andare oltre la mediocrità quotidiana. Nefes è un invito insomma, un consiglio dato a tutto il suo pubblico nella speranza dantesca, di innalzarci di "non viver come bruti". Ripetendo, nell'ultima parte della performance Ogni uomo è un artista, ci invita anche a sperimentare quel turbinio di emozioni che la vita e l'arte necessitano per essere vissuta e compresa, non solo da parte degli artisti. Creativi, come professava l'artista, lo si può essere tutti!
E' del 1997 Creativity: Flow and the Psychology of Discovery and Invention dell'impronunciabile Mihaly Csikszentmihalyi in cui si delineavano le caratteristiche di un nuovo tipo di personalità emersa nelle ultime decadi del Novecento, quella creativa. Complessi è un sinonimo che ben può calzare per quegli individui, che secondo lo studioso, mostrano tendenze di pensiero e azione che nella maggior parte delle persone sono separate. Le personalità creative riescono ad includere gli estremi contraddittori (buono/cattivo ad esempio) e questo non fa di loro degli "individui" ma ognuno, pirandellianamente, diviene una "moltitudine".
Caratteristica presente in ogni persona - cresciuta ed educata a manifestare solo un polo dell'estremo, essendo o tendenzialmente aggressivi o miti, o estroversi o introversi - nella personalità creativa i poli opposti possono essere espressi contemporaneamente o in tempi diversi. Dimostrandosi capace di muoversi da un estremo all'altro, il creativo vive con grande intensità gli estremi e senza conflitto interiore. Ecco spiegato allora, il perché della "melancolia" degli artisti, del loro essere lunatici: amorosi e odiosi al contempo. Bambini teneri e aquile rapaci.
Ecco che l'artista a fine secolo lo si è definito creativo, lasciando un margine d'azione che dall'uomo scelto, l'artista, conduce all'uomo creativo, facendo di ogni essere umano un potenziale artista. Perché l'arte, soprattutto dopo gli anni Cinquanta, non è più solo riproposizione del Creato, ma cre-azione e ri-creazione di mondi.
gb
Teatri del Tempo Presente
Lavanderia a Vapore
NEFES/Respiro_ Every Human being is an Artist
assistente alla regia Domenico Ingenito
regia e coreografia di Antonello Tudisco
www.collettivonada.com
Lavanderia a Vapore
NEFES/Respiro_ Every Human being is an Artist
assistente alla regia Domenico Ingenito
regia e coreografia di Antonello Tudisco
www.collettivonada.com