L'Occidente è in scena
guardiamoci al Tertulliano
Uno spettacolo sociale è quello proposto dalla regista Sylvie Busne, in scena dal 14 al 24 aprile negli spazi di via Tertulliano 68. Il testo è quello del drammaturgo francese Rèmi de Vos – classe 1963 – gli interpreti sono i bravi Nicola Stravalaci e Cinzia Spanò.
In un salotto, come tanti se ne possono vedere – fra riviste, vestiti da stirare, disordine e violenza - una coppia, come tante se ne possono osservare, consuma la loro quotidianità fatta di solitudine, routine, noia, molta molta televisione. Lei, Spanò, casalinga schermo-dipendente, lui, Stravalaci, barista anonimo con il vizio dell'alcool. I due non comunicano, non condividono nient'altro che gli insulti che si scambiano affettuosamente appena prima di andare a dormire, quando lui rientrato dal bar, trova lei sulla poltrona accovacciata e avvolta in un plaid. Conversano un po', lui le dà della puttana, lei incassa rassegnata e gli chiede della sua giornata, dei sui giri, dei suoi amici. Lui fraintende, crede che lo tradisca.. e così ogni giorno..
Più che entrare dentro la privacy di una casa qualunque, la messa in scena si interroga, non tanto sul perchè di un matrimonio cosi vissuto, quanto di un vivere, meglio di un convivere tra persone che non comunicano perchè non sanno farlo. L'occhio attento, quasi analitico, con cui lo spettacolo è costruito – con un tono leggero che strappa quasi sempre delle risate malinconiche o isteriche - permette di constatare quanti pregiudizi e problemi irrisolti ci siano ancora all'interno del cittadino comune e non solo. Questi si riflettono in una convivenza – privata e sociale - che a lungo andare diventa forzata, opprimente, nociva come quella rappresentata da questa coppia. Una relazione che continua strascinandosi, senza sesso, né dolcezza, né amore o soltanto affetto.
Si avverte solo la capacità di adeguarsi e lasciarsi andare ad un limbo senza via di fuga. Il credere di avere delle opinioni quando si guarda la televisione, nel caso di lei; il non saper prendere una posizione nel caso di lui. Questi siamo noi, è inutile negarlo. E proprio quando l'Italia festeggia i suoi 150 viene da ri-domandarsi ma gli italiani si sono fatti? Questo spettacolo forse dice anche qualcosa sulla nostra italianità, quella comodista e arraffona, che come la nostra coppia vive lasciandosi vivere, senza domande, senza perchè: ma l'ho sentito al bar, l'ha detto la televisione, sembrano essere le loro polizze sulla vita.
Come già in altre occasioni, allo SpazioTertulliano vengono presentati argomenti seri, ma posti in maniera non seriosa. Il giusto approccio, dunque, per distrarsi riflettendo.
In un salotto, come tanti se ne possono vedere – fra riviste, vestiti da stirare, disordine e violenza - una coppia, come tante se ne possono osservare, consuma la loro quotidianità fatta di solitudine, routine, noia, molta molta televisione. Lei, Spanò, casalinga schermo-dipendente, lui, Stravalaci, barista anonimo con il vizio dell'alcool. I due non comunicano, non condividono nient'altro che gli insulti che si scambiano affettuosamente appena prima di andare a dormire, quando lui rientrato dal bar, trova lei sulla poltrona accovacciata e avvolta in un plaid. Conversano un po', lui le dà della puttana, lei incassa rassegnata e gli chiede della sua giornata, dei sui giri, dei suoi amici. Lui fraintende, crede che lo tradisca.. e così ogni giorno..
Più che entrare dentro la privacy di una casa qualunque, la messa in scena si interroga, non tanto sul perchè di un matrimonio cosi vissuto, quanto di un vivere, meglio di un convivere tra persone che non comunicano perchè non sanno farlo. L'occhio attento, quasi analitico, con cui lo spettacolo è costruito – con un tono leggero che strappa quasi sempre delle risate malinconiche o isteriche - permette di constatare quanti pregiudizi e problemi irrisolti ci siano ancora all'interno del cittadino comune e non solo. Questi si riflettono in una convivenza – privata e sociale - che a lungo andare diventa forzata, opprimente, nociva come quella rappresentata da questa coppia. Una relazione che continua strascinandosi, senza sesso, né dolcezza, né amore o soltanto affetto.
Si avverte solo la capacità di adeguarsi e lasciarsi andare ad un limbo senza via di fuga. Il credere di avere delle opinioni quando si guarda la televisione, nel caso di lei; il non saper prendere una posizione nel caso di lui. Questi siamo noi, è inutile negarlo. E proprio quando l'Italia festeggia i suoi 150 viene da ri-domandarsi ma gli italiani si sono fatti? Questo spettacolo forse dice anche qualcosa sulla nostra italianità, quella comodista e arraffona, che come la nostra coppia vive lasciandosi vivere, senza domande, senza perchè: ma l'ho sentito al bar, l'ha detto la televisione, sembrano essere le loro polizze sulla vita.
Come già in altre occasioni, allo SpazioTertulliano vengono presentati argomenti seri, ma posti in maniera non seriosa. Il giusto approccio, dunque, per distrarsi riflettendo.
gb
SpazioTertulliano
Occidente
regia Sylvie Busne
con Nicola Stravalaci e Cinzia Spanò
Occidente
regia Sylvie Busne
con Nicola Stravalaci e Cinzia Spanò