Sutasoma e Doni
ciBo per la fantasia
A 200 anni dalla pubblicazione del primo volume delle fiabe dei Fratelli Grimm, il Festival Incanti dedica il suo diciannovesimo compleanno alla favola. "Figure in fabula" è infatti lo slogan della neo edizione che esplorerà, sotto molteplici declinazioni, i racconti antichi. Sei giorni in cui accompagnare i piccoli a tetro, sei giorni per gli adulti, per ritrovare la magia del teatro.
Ad inaugurare la XIX edizione sono una vecchia conoscenza del festival, I Wayan Wija. Presentati al pubblico nell'edizione del 2000 - in occasione delle celebrazioni per il nuovo Museo Nazionale del Cinema - tornano dopo 12 anni con uno spettacolo ispirato ai testi fondamentali della cultura buddista, Sutasoma e Mahabharata. I racconti si trasformano in ombre grazie ad uno dei maestri più geniali e ampiamente celebrato del wayang kulit (teatro d'ombre) balinese. Pratica antichissima, tramandata di padre in figlio, che ha permesso al gruppo di ricevere numerosi premi dentro e fuori i confini nazionali.
E' difficilissimo vedere in Italia uno spettacolo del genere sia per qualità che per genere. Quasi due ore in cui si racconta il viaggio di un giovane destinato a diventare re. Una vastità infinità di sagome e di ombre compongono le vignette di questo racconto in cui il pubblico, o la maggior parte di esso ha capisce ben poco. Tutto in lingua, con scivolate nell'inglese e nell'italiano, la narrazione non avviene attraverso l'udito, ma demandata al potere della visione. Ed è proprio per questo che il teatrino di ombre vale la pena di essere visto. Certo è lunghissimo nella durata, ma è così esteticamente perfetto che perderselo significherebbe privarsi della possibilità di assistere ad un pezzo di storia del teatro delle origini, egregiamente trasposto nella contemporaneità.
A seguire, storie di doni. Di Betti e Donatella Pau - con la bravissima Donatella Pau inscena - è l'originale idea di partire dagli oggetti per narrare una storia. Linguaggio più vicino all'arte, qui diventa teatro sfociando nei cantastorie. Un piccolo incontro con il mondo della favola che accompagnerà il festival, in cui si reinventano un racconto di Grazia Deledda, una favola dei fratelli Grimm e due leggende della tradizione popolare. Materiali di riuso si trasformano in bambole, sogni e speranze creando un'ambientazione magica come magico è il potere di un dono.
Ad inaugurare la XIX edizione sono una vecchia conoscenza del festival, I Wayan Wija. Presentati al pubblico nell'edizione del 2000 - in occasione delle celebrazioni per il nuovo Museo Nazionale del Cinema - tornano dopo 12 anni con uno spettacolo ispirato ai testi fondamentali della cultura buddista, Sutasoma e Mahabharata. I racconti si trasformano in ombre grazie ad uno dei maestri più geniali e ampiamente celebrato del wayang kulit (teatro d'ombre) balinese. Pratica antichissima, tramandata di padre in figlio, che ha permesso al gruppo di ricevere numerosi premi dentro e fuori i confini nazionali.
E' difficilissimo vedere in Italia uno spettacolo del genere sia per qualità che per genere. Quasi due ore in cui si racconta il viaggio di un giovane destinato a diventare re. Una vastità infinità di sagome e di ombre compongono le vignette di questo racconto in cui il pubblico, o la maggior parte di esso ha capisce ben poco. Tutto in lingua, con scivolate nell'inglese e nell'italiano, la narrazione non avviene attraverso l'udito, ma demandata al potere della visione. Ed è proprio per questo che il teatrino di ombre vale la pena di essere visto. Certo è lunghissimo nella durata, ma è così esteticamente perfetto che perderselo significherebbe privarsi della possibilità di assistere ad un pezzo di storia del teatro delle origini, egregiamente trasposto nella contemporaneità.
A seguire, storie di doni. Di Betti e Donatella Pau - con la bravissima Donatella Pau inscena - è l'originale idea di partire dagli oggetti per narrare una storia. Linguaggio più vicino all'arte, qui diventa teatro sfociando nei cantastorie. Un piccolo incontro con il mondo della favola che accompagnerà il festival, in cui si reinventano un racconto di Grazia Deledda, una favola dei fratelli Grimm e due leggende della tradizione popolare. Materiali di riuso si trasformano in bambole, sogni e speranze creando un'ambientazione magica come magico è il potere di un dono.
gb
I WAYAN WIJA (Bali)
Sutasoma
di e con I Wayang Wija
musicisti I Ketut Buda Astra, Ketut Pasek Astina, Ketut Dirga, Komang Wraspatika.
IS MASCAREDDAS (Italia)
Doni
Di Betti e Donatella Pau
Con Donatella Pau
www.festivalincanti.it
Sutasoma
di e con I Wayang Wija
musicisti I Ketut Buda Astra, Ketut Pasek Astina, Ketut Dirga, Komang Wraspatika.
IS MASCAREDDAS (Italia)
Doni
Di Betti e Donatella Pau
Con Donatella Pau
www.festivalincanti.it