Spring Awakening
Figli contro Genitori
La storia di Spring Awakening è un ever green. Sono due generazioni a confronto, due visioni della vita che scontrandosi partoriscono una nuova stagione rinvigorendola. Figli contro genitori, ragazzi vs adulti. Vita ideale si scontra con vita reale e il risultato è tragedia.
I protagonisti hanno quindici anni, e poco importa se il contesto è a cavallo fra Ottocento e Novecento o se, come nella versione odierna, negli anni 30 della Germania. Perché la storia, narrando di scontro generazionale, potrebbe anche ambientarsi fra i 60 e i 70, e tornare attualissima ancora oggi parlando, non di sesso, aborti, omosessualità e perversioni adulte, ma di scuola, famiglie e della mancanza assoluta di trasmissione generazionale. Perché Spring Awakening è il risultato di un cortocircuito che tutti noi viviamo nel passaggio fra adolescenza e età adulta. Se pensiamo che Frank Wedekind lo ha scritto nel 1891, meno freschi ci sembreranno gli ideali dei 68ini che lamentavano nei confronti di una società impettita dai colletti bianchi, la stessa ipocrita visione della vita. Ma entriamo nel dettaglio..
A 15 anni l'unico mezzo inconsapevole per iniziare a mettere in discussione il mondo adulto è la Scuola. Il luongo in cui tutti noi creiamo la nostra prima visione della vita. Ci formiamo e nelle nozioni la produzione di senso. Peccato, però, che all'interno del sistema scuola la vita - e lo si scoprirà amaramente una volta cresciuti - è vista nel suo ideale. Ovviamente si studia la parte migliore dell'essere umano, e nell'adolescenza si è spesso convinti che il mondo adulto sia, o debba essere, esattamente come nei libri e nelle teorie. Una volta che i ragazzi, confrontandosi con i genitori, gli adulti più vicini, scopriranno quanti anni luce intercorrono fra un uomo reale e gli uomini sui libri, il cortocircuito sarà innescato e il risultato follia. Non resterà che gridare un sonoro "Fuck Off" in un tripudio di dita medie.
A questa presa di coscienza inconsapevole, in cui tutto diventa gioco smaliziato - perché la scoperta della vita non porta mai colpe - il corpo e le sue istanze si fanno centrali. L'adolescente si fa natura e segue l'istinto, lo stesso che cozza, apparentemente, con la ragione adulta dei genitori. Scopre che ha dei desideri, si innamora dell'Amore e si lascia affascinare dalla caoticità delle emozioni vitali che gli scorrono, contemporaneamente, dentro. Ancora pieno di ideali positivi l'adolescente opporrà il senso e l'equilibrio di valori quali amicizia, ascolto, amore sincero, fratellanza e solidarietà, all'ipocrisia, alle relazioni utili ed imburrate, ai rapporti sfogo del mondo formale e di facciata del quale, purtroppo, farà parte anche lui. E quanto detto lo "sentirà" a partire dal proprio corpo: appetiti, fantasie sessuali non solo sue, onanismo, trasporto per l'insegnante, necessità di un contatto fisico profondo come narrato in "Touch me", in cui toccarsi è "entrarsi dentro" scaldandosi, anche con una sola carezza.
Certo è che se i genitori invece di allevare i figli li educassero, il periodo dell'adolescenza potrebbe fluire meno combattivo e gli adulti, forse, potrebbero essere definiti tali. Nel musical gli esempi adulti sono ipocriti, attori nella vita, hanno passioni basse che sfogano appena non si sentono osservati. Spiano i figli mentre si masturbano facendolo anche loro. Padri che picchiano e violentano le figlie mentre le madri acconsentono tacitamente. Genitori che non riescono a spiegare cosa sia il sesso ai figli ritenendolo sporco e solo sopportabile ai fini procreativi. "E così e basta" sembra il senso del loro mondo.. e nella mancanza di comunicazione, il mondo non lo si spiega e non lo si tramanda. "Perché non me lo hai detto?" è la frase che tuona appena viene pronunciata dalla figlia, ormai incinta, alla madre sconvolta..
E così perdono la loro importanza formativa sia il gruppo di socializzazione primaria - la famiglia - sia quello di socializzazione secondaria - la scuola, dando vita a generazioni sbandate. Eterni "figli", fermi al caos di sensazioni che li possiede, non riuscendo a trovare mai un equilibrio, o peggio, non conoscendo i mezzi per raggiungerlo. Diamo un futuro a questi giovani e che non sia solo sesso droga e rock&roll - e quindi morte anche credendo di anelare alla vita - concedendoci così, un futuro migliore per noi stessi, dove gli ideali veri e umani non siano semplicemente lo slancio vitalistico di una giovinezza dell'esistenza, ma i capisaldi di un'umanità ancora da (ri)formare.
I protagonisti hanno quindici anni, e poco importa se il contesto è a cavallo fra Ottocento e Novecento o se, come nella versione odierna, negli anni 30 della Germania. Perché la storia, narrando di scontro generazionale, potrebbe anche ambientarsi fra i 60 e i 70, e tornare attualissima ancora oggi parlando, non di sesso, aborti, omosessualità e perversioni adulte, ma di scuola, famiglie e della mancanza assoluta di trasmissione generazionale. Perché Spring Awakening è il risultato di un cortocircuito che tutti noi viviamo nel passaggio fra adolescenza e età adulta. Se pensiamo che Frank Wedekind lo ha scritto nel 1891, meno freschi ci sembreranno gli ideali dei 68ini che lamentavano nei confronti di una società impettita dai colletti bianchi, la stessa ipocrita visione della vita. Ma entriamo nel dettaglio..
A 15 anni l'unico mezzo inconsapevole per iniziare a mettere in discussione il mondo adulto è la Scuola. Il luongo in cui tutti noi creiamo la nostra prima visione della vita. Ci formiamo e nelle nozioni la produzione di senso. Peccato, però, che all'interno del sistema scuola la vita - e lo si scoprirà amaramente una volta cresciuti - è vista nel suo ideale. Ovviamente si studia la parte migliore dell'essere umano, e nell'adolescenza si è spesso convinti che il mondo adulto sia, o debba essere, esattamente come nei libri e nelle teorie. Una volta che i ragazzi, confrontandosi con i genitori, gli adulti più vicini, scopriranno quanti anni luce intercorrono fra un uomo reale e gli uomini sui libri, il cortocircuito sarà innescato e il risultato follia. Non resterà che gridare un sonoro "Fuck Off" in un tripudio di dita medie.
A questa presa di coscienza inconsapevole, in cui tutto diventa gioco smaliziato - perché la scoperta della vita non porta mai colpe - il corpo e le sue istanze si fanno centrali. L'adolescente si fa natura e segue l'istinto, lo stesso che cozza, apparentemente, con la ragione adulta dei genitori. Scopre che ha dei desideri, si innamora dell'Amore e si lascia affascinare dalla caoticità delle emozioni vitali che gli scorrono, contemporaneamente, dentro. Ancora pieno di ideali positivi l'adolescente opporrà il senso e l'equilibrio di valori quali amicizia, ascolto, amore sincero, fratellanza e solidarietà, all'ipocrisia, alle relazioni utili ed imburrate, ai rapporti sfogo del mondo formale e di facciata del quale, purtroppo, farà parte anche lui. E quanto detto lo "sentirà" a partire dal proprio corpo: appetiti, fantasie sessuali non solo sue, onanismo, trasporto per l'insegnante, necessità di un contatto fisico profondo come narrato in "Touch me", in cui toccarsi è "entrarsi dentro" scaldandosi, anche con una sola carezza.
Certo è che se i genitori invece di allevare i figli li educassero, il periodo dell'adolescenza potrebbe fluire meno combattivo e gli adulti, forse, potrebbero essere definiti tali. Nel musical gli esempi adulti sono ipocriti, attori nella vita, hanno passioni basse che sfogano appena non si sentono osservati. Spiano i figli mentre si masturbano facendolo anche loro. Padri che picchiano e violentano le figlie mentre le madri acconsentono tacitamente. Genitori che non riescono a spiegare cosa sia il sesso ai figli ritenendolo sporco e solo sopportabile ai fini procreativi. "E così e basta" sembra il senso del loro mondo.. e nella mancanza di comunicazione, il mondo non lo si spiega e non lo si tramanda. "Perché non me lo hai detto?" è la frase che tuona appena viene pronunciata dalla figlia, ormai incinta, alla madre sconvolta..
E così perdono la loro importanza formativa sia il gruppo di socializzazione primaria - la famiglia - sia quello di socializzazione secondaria - la scuola, dando vita a generazioni sbandate. Eterni "figli", fermi al caos di sensazioni che li possiede, non riuscendo a trovare mai un equilibrio, o peggio, non conoscendo i mezzi per raggiungerlo. Diamo un futuro a questi giovani e che non sia solo sesso droga e rock&roll - e quindi morte anche credendo di anelare alla vita - concedendoci così, un futuro migliore per noi stessi, dove gli ideali veri e umani non siano semplicemente lo slancio vitalistico di una giovinezza dell'esistenza, ma i capisaldi di un'umanità ancora da (ri)formare.
gb
www.springawakening.it