Denunce a suon di beat
Lol a Teatro a Corte
A Teatro a Corte è la volta del contributo inglese.
In prima nazionale la Protein Dance Company presenta Lol, la loro nuova fatica, a metà fra danza e tecnologia. Acutissimi nell'osservare la società contemporanea, tutte le loro performances indagano il rapporto che i singoli hanno con gli iperstimoli che arrivano dall'esterno: Portrait with Group and Duck del 1998 metteva inscena i comportamenti legati alla TV, On the Couch del 2000 il mare onirico della psicanalisi, Publife del 2002 aveva il suo centro sulla "booze culture" ovvero la cultura dell'alcool specialmente presente in Gran Bretagna; fino ad arrivare nel 2005 con Big Sale coreografia sul consumismo e, l'anno successivo, B for Body ricalcava l'ossessione per il proprio corpo riproposta poi nel 2008 in Dear Body, fino a giungere a LoL (lots of love) del 2011 sui new media, social network, chat, forum in cui dall'unione fittizia della rete si scopre la solitudine di una stanza al buio e di uno schermo illuminato.
Vincitore del British Dance Award 2011 e amatissimo dalla critica inglese che lo ha definito il "miglior lavoro di Silvestrini", Lol catapulta lo spettatore nel mondo delle nuove tecnologie in cui ciascuno si destreggia tra "first and Second Life", tra l'immagine reale di sé e quella virtuale, osservando da vicino la vita di sei personaggi con le loro aspirazioni e la loro fragilità nel costruire relazioni reali. Internet ci da infatti l'illusione di quanto sia facile socializzare, conoscere partner a suon di click, cambiare identità modificando le nostre foto su facebook o cercandone le angolazioni più propizie alla stimolazione del desiderio della nostra preda.
E si, le oasi via etere profetizzate dai maniaci dei social a piattaforma virtuale dovranno essere smentite, piuttosto che unirci ci rendendo delle orde di solitari seduti l'uno accanto all'altro, incapaci di voler bene al nostro vicino speriamo di amare un uomo o una donna virtuali. E nella speranza di trovare il principe o la principessa carichiamo perfetti sconosciuti di aspettative pregne di frustrazione e solitudine. Ed in scena i danz-attori presentano personaggi vittime dei nuovi media piuttosto che fruitori, maschere che usano emoticon per trasmettere emozioni fatte di sensazioni meccaniche, in cui il linguaggio si fa bit o si riduce al vile slang fatto di acronimi e curiose abbreviazioni. E nella perdita del linguaggio l'incapacità comunicativa della trasmissione dei sentimenti.
Con black humor, grande energia fisica e teatralità (ormai il marchio di fabbrica di Protein Dance), Silvestrini blocca sulla scena un spaccato di quotidianità che tocca tutti noi. Sei personaggi in cerca di un centro corrono inseguendo sogni elettrificati intrisi di surrogati d'amore. Un'azione coreuta che si vuole potente ed energica, in cui colpiscono più le messe d'insieme dei ballerini - il loro lasciarsi e poi trovarsi, il corpo dell'uno che fluisce semplice nel corpo dell'altro - che le linee dei singoli performers. L'incedere si sviluppa e si alimenta seguendo la falsa riga di tempi lenti e veloci, formando vortici sonori quanto visivi attraverso le azioni corali e le musiche di Andy Pink. I ballerini si muovono attraverso luci accecanti e al contempo intriganti, opera di Jackie Shemeh, che illuminano scenografie rubate all'etere da Rachel Davies. Una pièce ben fatta che unisce la danza al quotidiano, la denuncia severa alla leggerezza dell'intrattenimento.
L'attività di Protein Dance è rivolta anche alle scuole con particolari percorsi di formazione per avvicinare i ragazzi al mondo professionale coreutico. Per conquistare il grande pubblico alla danza, Silvestrini ha organizzato eventi di grande respiro come il Big Dance Class di Liverpool e il Big Dance nel 2010 a Trafalgar Square a Londra.
In prima nazionale la Protein Dance Company presenta Lol, la loro nuova fatica, a metà fra danza e tecnologia. Acutissimi nell'osservare la società contemporanea, tutte le loro performances indagano il rapporto che i singoli hanno con gli iperstimoli che arrivano dall'esterno: Portrait with Group and Duck del 1998 metteva inscena i comportamenti legati alla TV, On the Couch del 2000 il mare onirico della psicanalisi, Publife del 2002 aveva il suo centro sulla "booze culture" ovvero la cultura dell'alcool specialmente presente in Gran Bretagna; fino ad arrivare nel 2005 con Big Sale coreografia sul consumismo e, l'anno successivo, B for Body ricalcava l'ossessione per il proprio corpo riproposta poi nel 2008 in Dear Body, fino a giungere a LoL (lots of love) del 2011 sui new media, social network, chat, forum in cui dall'unione fittizia della rete si scopre la solitudine di una stanza al buio e di uno schermo illuminato.
Vincitore del British Dance Award 2011 e amatissimo dalla critica inglese che lo ha definito il "miglior lavoro di Silvestrini", Lol catapulta lo spettatore nel mondo delle nuove tecnologie in cui ciascuno si destreggia tra "first and Second Life", tra l'immagine reale di sé e quella virtuale, osservando da vicino la vita di sei personaggi con le loro aspirazioni e la loro fragilità nel costruire relazioni reali. Internet ci da infatti l'illusione di quanto sia facile socializzare, conoscere partner a suon di click, cambiare identità modificando le nostre foto su facebook o cercandone le angolazioni più propizie alla stimolazione del desiderio della nostra preda.
E si, le oasi via etere profetizzate dai maniaci dei social a piattaforma virtuale dovranno essere smentite, piuttosto che unirci ci rendendo delle orde di solitari seduti l'uno accanto all'altro, incapaci di voler bene al nostro vicino speriamo di amare un uomo o una donna virtuali. E nella speranza di trovare il principe o la principessa carichiamo perfetti sconosciuti di aspettative pregne di frustrazione e solitudine. Ed in scena i danz-attori presentano personaggi vittime dei nuovi media piuttosto che fruitori, maschere che usano emoticon per trasmettere emozioni fatte di sensazioni meccaniche, in cui il linguaggio si fa bit o si riduce al vile slang fatto di acronimi e curiose abbreviazioni. E nella perdita del linguaggio l'incapacità comunicativa della trasmissione dei sentimenti.
Con black humor, grande energia fisica e teatralità (ormai il marchio di fabbrica di Protein Dance), Silvestrini blocca sulla scena un spaccato di quotidianità che tocca tutti noi. Sei personaggi in cerca di un centro corrono inseguendo sogni elettrificati intrisi di surrogati d'amore. Un'azione coreuta che si vuole potente ed energica, in cui colpiscono più le messe d'insieme dei ballerini - il loro lasciarsi e poi trovarsi, il corpo dell'uno che fluisce semplice nel corpo dell'altro - che le linee dei singoli performers. L'incedere si sviluppa e si alimenta seguendo la falsa riga di tempi lenti e veloci, formando vortici sonori quanto visivi attraverso le azioni corali e le musiche di Andy Pink. I ballerini si muovono attraverso luci accecanti e al contempo intriganti, opera di Jackie Shemeh, che illuminano scenografie rubate all'etere da Rachel Davies. Una pièce ben fatta che unisce la danza al quotidiano, la denuncia severa alla leggerezza dell'intrattenimento.
L'attività di Protein Dance è rivolta anche alle scuole con particolari percorsi di formazione per avvicinare i ragazzi al mondo professionale coreutico. Per conquistare il grande pubblico alla danza, Silvestrini ha organizzato eventi di grande respiro come il Big Dance Class di Liverpool e il Big Dance nel 2010 a Trafalgar Square a Londra.
gb
PROTEIN DANCE COMPANY/LUCA SILVESTRINI
LOL (lots of love)
IDEATO E DIRETTO DA LUCA SILVESTRINI, CON PATSY BROWNE-HOPE, JON BENEY, VALENTINA GOLFIERI, KIP JOHNSON, SALLY MARIE, STUART WATERS
CAST ORIGINALE FERNANDA PRATA, OMAR GORDON
MUSICHE ORIGINALI E SUONO ANDY PINK
VIDEO ANIMAZIONE RACHEL DAVIES
LUCI JACKIE SHEMESH
VOICECOACH MELANIE PAPPENHEIM
COSTUMI FANIA GRIGORIU
www.proteindance.co.uk
LOL (lots of love)
IDEATO E DIRETTO DA LUCA SILVESTRINI, CON PATSY BROWNE-HOPE, JON BENEY, VALENTINA GOLFIERI, KIP JOHNSON, SALLY MARIE, STUART WATERS
CAST ORIGINALE FERNANDA PRATA, OMAR GORDON
MUSICHE ORIGINALI E SUONO ANDY PINK
VIDEO ANIMAZIONE RACHEL DAVIES
LUCI JACKIE SHEMESH
VOICECOACH MELANIE PAPPENHEIM
COSTUMI FANIA GRIGORIU
www.proteindance.co.uk