Rinascere? Al Gobetti si può
Maria e la sua seconda giovinezza
Iniziato prima di Torino Spiritualità, il Festival Internazionale Il Sacro attraverso l'ordinario (18 settembre - 12 ottobre 2012) giunto alla sua diciannovesima edizione propone all'interno del suo palinsesto oltre quaranta appuntamenti con ben tredici prime assolute. Una di queste è La favola di un'altra giovinezza, un intreccio tra letteratura, cinema e teatro che parte dal romanzo di Mircea Eliade e dall'omonimo film di Francis Ford Coppola per poi reinventarsi, per la resa teatrale, nella scrittura di Giordano V. Amato - direttore artistico del fastival - e nella mirabile interpretazione di Eliana Cantone, che per la prima volta si cimenta alla regia. Debutto al Teatro Gobetti venerdì 28 settembre alle 21 con replica sabato 29 alle 20,30.
Sul palco Maria Piarulli, protagonista della storia, un'anziana donna rumena di origine pugliese che, colpita da un fulmine, non solo sopravvive, ma subisce un prodigioso processo rigenerativo e anziché invecchiare si trova a ringiovanire. Un percorso a ritroso nella sua esistenza compiuto dall'istrionica Cantone accompagna il pubblico in un'avventura toccante, sentita e spesso ironica all'interno della quotidianità di Maria: il suo amore dalle orecchie enormi, l'amore per la figlia e il proprio paese, la sorpresa di dire a sé e agli altri "quando ero vecchia". Il salto traumatico e sentimentale nei ricordi.
Maria è personaggio semplice che racchiude in sé il folklore pugliese e la semplicità rumena. Ha tutte le caratteristiche dei personaggi popolari, bonarietà, ingenuità, grande forza e istinto di sopravvivenza, caparbietà, risolutezza. Ha un linguaggio colorito e una postura poco formale ma il suo animo è colmo. E pieno di tutto, di gioia, di amore, di rabbia e d'odio. Di speranza e d'ironia. Della follia che ride delle proprie disgrazie anche quando è al miracolo che si dovrebbe gridare. E la Cantore è bravissima nel rendere tutto il ventaglio di emozioni di cui Maria è portatrice.
Una padronanza del corpo da far invidia ad un ballerino, soprattutto per gli arti superiori, fa emergere tutta l'interiorità della donna anche quando è solo una mano a muoversi. Magnetico il suo stare sul palco, lo spettacolo è un monologo e quindi potrebbe risultare noioso ma lei riesce con un uso della voce quasi da doppiatrice a catturare l'attenzione del pubblico con l'uso dei vari registri vocali e l'interpretazione di più ruoli. Ma la regista-attrice non è sola in questo viaggio alla scoperta di Maria, con lei le sensibilissime musiche suonate dal vivo da Elisa Fighera in un gioco di rimandi in cui la musica completa ciò che sfugge alle parole, le parole dicono ciò che le note tacciono. Sembra impossibile immaginare, quindi, lo spettacolo scisso nelle sue parti.
Un connubio perfetto fra resa attoriale e colonna sonora fanno di questa pièce un ottimo motivo sia per andare a teatro sia per riflettere sulle infinite possibilità che la vita ci regala anche quando non siamo noi a richiederle; la possibilità cioè di scoprire come il sacro aleggi quotidianamente sulle nostre teste e come sia possibile ri-nascere senza contemplare la morte.
Sul palco Maria Piarulli, protagonista della storia, un'anziana donna rumena di origine pugliese che, colpita da un fulmine, non solo sopravvive, ma subisce un prodigioso processo rigenerativo e anziché invecchiare si trova a ringiovanire. Un percorso a ritroso nella sua esistenza compiuto dall'istrionica Cantone accompagna il pubblico in un'avventura toccante, sentita e spesso ironica all'interno della quotidianità di Maria: il suo amore dalle orecchie enormi, l'amore per la figlia e il proprio paese, la sorpresa di dire a sé e agli altri "quando ero vecchia". Il salto traumatico e sentimentale nei ricordi.
Maria è personaggio semplice che racchiude in sé il folklore pugliese e la semplicità rumena. Ha tutte le caratteristiche dei personaggi popolari, bonarietà, ingenuità, grande forza e istinto di sopravvivenza, caparbietà, risolutezza. Ha un linguaggio colorito e una postura poco formale ma il suo animo è colmo. E pieno di tutto, di gioia, di amore, di rabbia e d'odio. Di speranza e d'ironia. Della follia che ride delle proprie disgrazie anche quando è al miracolo che si dovrebbe gridare. E la Cantore è bravissima nel rendere tutto il ventaglio di emozioni di cui Maria è portatrice.
Una padronanza del corpo da far invidia ad un ballerino, soprattutto per gli arti superiori, fa emergere tutta l'interiorità della donna anche quando è solo una mano a muoversi. Magnetico il suo stare sul palco, lo spettacolo è un monologo e quindi potrebbe risultare noioso ma lei riesce con un uso della voce quasi da doppiatrice a catturare l'attenzione del pubblico con l'uso dei vari registri vocali e l'interpretazione di più ruoli. Ma la regista-attrice non è sola in questo viaggio alla scoperta di Maria, con lei le sensibilissime musiche suonate dal vivo da Elisa Fighera in un gioco di rimandi in cui la musica completa ciò che sfugge alle parole, le parole dicono ciò che le note tacciono. Sembra impossibile immaginare, quindi, lo spettacolo scisso nelle sue parti.
Un connubio perfetto fra resa attoriale e colonna sonora fanno di questa pièce un ottimo motivo sia per andare a teatro sia per riflettere sulle infinite possibilità che la vita ci regala anche quando non siamo noi a richiederle; la possibilità cioè di scoprire come il sacro aleggi quotidianamente sulle nostre teste e come sia possibile ri-nascere senza contemplare la morte.
gb
Teatro Gobetti
La favola di un'altra giovinezza
Musica dal vivo Elisa Fighera
Liberamente ispirato a Un'altra giovinezza di Mircea Eliade
Interpretato e diretto da Eliana Cantone
Drammaturgia Giordano V. Amato
Produzione Il Mutamento Zona Castalia 2012
www.mutamento.org
La favola di un'altra giovinezza
Musica dal vivo Elisa Fighera
Liberamente ispirato a Un'altra giovinezza di Mircea Eliade
Interpretato e diretto da Eliana Cantone
Drammaturgia Giordano V. Amato
Produzione Il Mutamento Zona Castalia 2012
www.mutamento.org