La danza è sacra
Koffi Kôkô a TorinoDanza
In collaborazione con Torino Spiritualità, Torinodanza porta sul palcoscenico del Teatro Carignano (27 settembre) l'ultimo assolo del coreografo africano Koffi Kôkô. Con La beauté du diable si affronta la dualità umana e universale del bene e del male e, la danza si veste di un'aura sacrale.
Dalla tradizione alla creazione. Così si potrebbe riassumere la ricerca spirituale e insieme artistica del performer, danzatore e coreografo beninese Koffi Kôkô, apripista della scena moderna della danza africana in Europa, che trova espressione in un'originale sintesi tra radici nere e cultura occidentale. La sua formazione artistica è una vera e propria iniziazione alla danza, passata attraverso i riti animisti della regione d'origine e la cultura Nago-Yoruba, che rivivono nel potere sciamanico emanato da un originalissimo linguaggio del corpo, veicolo di misteri inaccessibili alla parola.
Temi carissimi quelli del bene e del male - come forze opposte che si scontrano e si incontrano - che il coreografo cerca di mettere in scena attraverso il vaglio di altre due dicotomie ideologighe: da una parte la cultura d'origine dove i due concetti sono considerati un'espressione inscindibile, dall'altra s'interroga sulla percezione giudaico-cristiana, quella del mondo in cui vive ed opera, che al contrario li separa. Ed ecco che il retaggio di una danza "oracolare" trova nuova linfa proprio quando Koffi Kôkô, a metà degli anni Settanta, si trasferisce dal Benin a Parigi e poi a New York, entrando in contatto con la lezione di artisti come Peter Goss, Yoshi Oida, oltre alle scuole di Katherine Dunham e Alvin Ailey. Così, trascorsi gli anni, la sperimentazione si è fatta linguaggio particolarissimo esportato in tutto il mondo.
Koffi Koko, proveniente dalla città di Benin (paese dell'Africa Occidentale), è iniziato ai riti animisti Nago e Youruba ed impara sin dall'infanzia a danzare per le divinità e per gli antenati. Si forma alla Scuola di Arte Drammatica di Abidjan e successivamente, l'artista si sposta verso la Francia dove gli viene proposto di partecipare ad una serie di conferenze sulla "Danza ed il Sacro" organizzata dal Centro Internazionale di Danza; da allora lavora in tutto il mondo, incontrando coreografi e danzatori con i quali sviluppa le sue creazioni.
Dalla tradizione alla creazione. Così si potrebbe riassumere la ricerca spirituale e insieme artistica del performer, danzatore e coreografo beninese Koffi Kôkô, apripista della scena moderna della danza africana in Europa, che trova espressione in un'originale sintesi tra radici nere e cultura occidentale. La sua formazione artistica è una vera e propria iniziazione alla danza, passata attraverso i riti animisti della regione d'origine e la cultura Nago-Yoruba, che rivivono nel potere sciamanico emanato da un originalissimo linguaggio del corpo, veicolo di misteri inaccessibili alla parola.
Temi carissimi quelli del bene e del male - come forze opposte che si scontrano e si incontrano - che il coreografo cerca di mettere in scena attraverso il vaglio di altre due dicotomie ideologighe: da una parte la cultura d'origine dove i due concetti sono considerati un'espressione inscindibile, dall'altra s'interroga sulla percezione giudaico-cristiana, quella del mondo in cui vive ed opera, che al contrario li separa. Ed ecco che il retaggio di una danza "oracolare" trova nuova linfa proprio quando Koffi Kôkô, a metà degli anni Settanta, si trasferisce dal Benin a Parigi e poi a New York, entrando in contatto con la lezione di artisti come Peter Goss, Yoshi Oida, oltre alle scuole di Katherine Dunham e Alvin Ailey. Così, trascorsi gli anni, la sperimentazione si è fatta linguaggio particolarissimo esportato in tutto il mondo.
Koffi Koko, proveniente dalla città di Benin (paese dell'Africa Occidentale), è iniziato ai riti animisti Nago e Youruba ed impara sin dall'infanzia a danzare per le divinità e per gli antenati. Si forma alla Scuola di Arte Drammatica di Abidjan e successivamente, l'artista si sposta verso la Francia dove gli viene proposto di partecipare ad una serie di conferenze sulla "Danza ed il Sacro" organizzata dal Centro Internazionale di Danza; da allora lavora in tutto il mondo, incontrando coreografi e danzatori con i quali sviluppa le sue creazioni.
gb
Torinodanza festival
LA BEAUTÉ DU DIABLE
Koffi koko
musica Achille Acakpo (canto, percussioni)
www.torinodanzafestival.it
LA BEAUTÉ DU DIABLE
Koffi koko
musica Achille Acakpo (canto, percussioni)
www.torinodanzafestival.it