La piattaforma
Trickster-p - teatropersona - simeoni
Torino. Inaugurato in anteprima il 3 luglio alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, il festival La Piattaforma teatrocoreografico, organizzato da Associazione Didee e ideato dalle coreografe torinesi Mariachiara Raviola e Paola Colonna, giunge alla sua decima edizione. Dal 10 al 17 luglio alla Cavallerizza Reale si concentrerà il fittissimo palinsesto fatto di spettacoli, installazioni e video - complice la programmazione congiunta di Teatro a Corte, che per l'edizione del 2012 lo ospita nuovamente - con la solita e ormai consolidata attenzione verso un pubblico di giovanissimi e di famiglie. Palinsesto che per il decimo anno viene arricchito maggiormente.
Cadenzato dal termine teatrocoreografico il festival vuole sottolineare l'aspetto narrativo delle performance proposte e, per questo, al suo interno si sono pensate le sezioni Coup de Foudre dedicata ai coreografi che per la prima volta presentano la loro poetica a Torino e Tout Public caratterizzata dagli eventi realmente capaci di rivolgersi ad un pubblico tanto di adulti quanto di bambini anche perchè a muovere le fila dell'intera rassegna sono le finalità dell'Anno europeo della solidarietà intergenerazionale quindi gli spettatori di ogni età saranno iniziati ad un viaggio a metà tra favole archetipe ed immaginario quotidiano, denuncia e poesia, infanzia e disincanto. Si mettono a confronto differenti generazioni di pubblico e di arti attraverso una programmazione di spettacoli che ripercorre diverse letture delle età della vita senza tralasciare tematiche quanto mai attuali: dal dialogo fra generazioni al precariato, dalla "diversità" alle nuove forme di comunicazione.
Il cuore pulsante dell'intera rassegna, come dicevamo, ha avuto il suo esordio ieri all'interno dei suggestivi spazi della Cavallerizza Reale. Start ore 18 con il collettivo ticinese Trickster-p, che con la loro installazione H.g.a metà fra arte contemporanea e teatro dei sensi conducono lo spettatore a vivere multisensorialmente la favola di Hansel e Gretel. Certo ritagliata e rivista ma articolata lungo 9 differenti spazi fisico-sensoriali che vengono attraversati dallo spettatore accompagnato e condotto attraverso il percorso da auricolari. Ogni stanza è un mondo a sè, in cui atmosfere a metà fra onirismo e realtà portano lo spettatore a non fruire passivamente l'opera ma a diventarne parte attiva. Un lavoro ottimamente fatto, un'esperienza affascinante in cui i tratti infantili si amalgamano con le verità adulte.
A seguire due spettacoli di teatro. Il primo Teatro dei Manichini della compagnia Teatropersona che già abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima a Milano al Danae Festival lo scorso aprile e di cui si confermano le forti componenti estetico-formali vicine al linguaggio pittorico. L'altro vede protagonista la performer Sara Simeoni, danzatrice torinese della compagna di Carolyn Carlson che dedica la coreografia ad Alessandra Bentley, coreografa torinese recentemente e prematuramente scomparsa. La bellezza delle linee si sposa perfettamente con il forte pathos della mise en scene concedendo all'azione coreuta grande poeticità, dovuta anche alla forte presenza scenica dell'artista.
A chiudere la serata, animata dalle determinate donne che costituiscono la mente e il sudore di Piattaforma, l'incontro con gli autori, in un'atmosfera rilassata, di corte in cui sia gli addetti ai lavori sia il pubblico possono sentirsi liberi, nel senso più vero della parola, di contribuire affinchè il patrimonio di segni e simboli, nonchè di valori proposti dal festival vengano comunicati e dunque assimilati.
Cadenzato dal termine teatrocoreografico il festival vuole sottolineare l'aspetto narrativo delle performance proposte e, per questo, al suo interno si sono pensate le sezioni Coup de Foudre dedicata ai coreografi che per la prima volta presentano la loro poetica a Torino e Tout Public caratterizzata dagli eventi realmente capaci di rivolgersi ad un pubblico tanto di adulti quanto di bambini anche perchè a muovere le fila dell'intera rassegna sono le finalità dell'Anno europeo della solidarietà intergenerazionale quindi gli spettatori di ogni età saranno iniziati ad un viaggio a metà tra favole archetipe ed immaginario quotidiano, denuncia e poesia, infanzia e disincanto. Si mettono a confronto differenti generazioni di pubblico e di arti attraverso una programmazione di spettacoli che ripercorre diverse letture delle età della vita senza tralasciare tematiche quanto mai attuali: dal dialogo fra generazioni al precariato, dalla "diversità" alle nuove forme di comunicazione.
Il cuore pulsante dell'intera rassegna, come dicevamo, ha avuto il suo esordio ieri all'interno dei suggestivi spazi della Cavallerizza Reale. Start ore 18 con il collettivo ticinese Trickster-p, che con la loro installazione H.g.a metà fra arte contemporanea e teatro dei sensi conducono lo spettatore a vivere multisensorialmente la favola di Hansel e Gretel. Certo ritagliata e rivista ma articolata lungo 9 differenti spazi fisico-sensoriali che vengono attraversati dallo spettatore accompagnato e condotto attraverso il percorso da auricolari. Ogni stanza è un mondo a sè, in cui atmosfere a metà fra onirismo e realtà portano lo spettatore a non fruire passivamente l'opera ma a diventarne parte attiva. Un lavoro ottimamente fatto, un'esperienza affascinante in cui i tratti infantili si amalgamano con le verità adulte.
A seguire due spettacoli di teatro. Il primo Teatro dei Manichini della compagnia Teatropersona che già abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima a Milano al Danae Festival lo scorso aprile e di cui si confermano le forti componenti estetico-formali vicine al linguaggio pittorico. L'altro vede protagonista la performer Sara Simeoni, danzatrice torinese della compagna di Carolyn Carlson che dedica la coreografia ad Alessandra Bentley, coreografa torinese recentemente e prematuramente scomparsa. La bellezza delle linee si sposa perfettamente con il forte pathos della mise en scene concedendo all'azione coreuta grande poeticità, dovuta anche alla forte presenza scenica dell'artista.
A chiudere la serata, animata dalle determinate donne che costituiscono la mente e il sudore di Piattaforma, l'incontro con gli autori, in un'atmosfera rilassata, di corte in cui sia gli addetti ai lavori sia il pubblico possono sentirsi liberi, nel senso più vero della parola, di contribuire affinchè il patrimonio di segni e simboli, nonchè di valori proposti dal festival vengano comunicati e dunque assimilati.
gb
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