Festival + Fiera = Photissima
Inaugurato con le Luci d'Artista, Torino si prepara al solito appuntamento annuale dedicato all'arte contemporanea. Per una settimana Torino si accende d'arte, con le consuete fiere istituzionali più una new entry. Ed in seguito The Others e il progetto OneTorino.
Nel corso degli anni Artissima (8-10 novembre Oval, Lingotto) si è accreditata a livello internazionale come un osservatorio sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive e un evento culturale imperdibile per addetti ai lavori, appassionati d'arte e per la stampa, attirando 50.000 visitatori e oltre 1.200 giornalisti nel 2012.
La fiera è suddivisa in cinque importanti sezioni: Main Section, che ospita le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale; New Entries, dedicata alle gallerie giovani più interessanti; Present Future, sezione ad invito caratterizzata da stand monografici di artisti emergenti a livello internazionale; Back to the Future, mostre personali di artisti attivi tra gli anni '60 e '80 selezionati da un team di prestigiosi direttori di museo e curatori; ed infine Art Editions, dedicata a gallerie e altri spazi che presentano edizioni, stampe e multipli di artisti contemporanei.
Ormai si è innalzata a vera e propria forma d'arte, pur mantenendo la natura di mezzo espressivo democratico - fatto dalla gente per la gente -, una condizione ancora più visibile oggi che si sono moltiplicati gli strumenti per produrre immagini e per goderne. Infatti gli spazi coinvolti non sono solo le gallerie in senso classico -la galleria Biasutti di Torino accanto al veneziano Archivio Cameraphoto; la Galleria Sottana del Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi accanto alla Fondazione Zappettini- o quelle storiche, come la Ikona Gallery di Živa Kraus, la prima galleria italiana per la fotografia, ma a queste si affiancheranno alle realtà giovanili gestite da artisti o galleristi, per attirare sia un collezionismo consapevole e consolidato, sia un collezionismo più giovane, magari con disponibilità economiche più limitate, ma tutto da coltivare, e che in fiera troverà senz'altro il modo di avviare o arricchire una collezione con lavori accessibili e di qualità. La manifestazione, in ogni caso non è legata a un luogo specifico,e pur essendo partita dalla capitale piemontese, nel 2013 si sposterà a Venezia, in occasione della Biennale.
Se i 4 giorni della Fiera non hanno colmato la vostra ingordigia fotografica e se le moltissime iniziative concentrate tutte in questa seconda settimana -da Artissima a Paratissima e dalle molte inaugurazioni contemporanee, che comprendono persino la notte dedicata alle arti odierne (10 novembre)- non temete perché il Festival parallelo occuperà gli spazi dell'ex Tabaccheria fino al 30 novembre.
La manifestazione si ispira, anzi copia volutamente, una canzone dei Guns ‘n' Roses Welcome to the jungle dando così un'idea chiara dello spirito del Festival. Curato da Carlotta Petracci vuole essere un approfondimento fatto da giovani per i giovani. In un modo ironico e spregiudicato, evidente già dalla comunicazione, gioca proprio sul concetto di democratizzazione della fotografia creando un filo conduttore con la Fiera. La convinzione che aleggia è che oggi scattare una foto è così facile che potrebbe farlo anche una scimmia ed è proprio con questa provocazione che «vanno tuttavia poste le basi per una riflessione sulla fotografia più attuale, pur senza buttare tutto quanto è accaduto in passato» come suggerisce la curatrice, sottolineando quindi la proposta di una visione più partecipata della fotografia, senza complessi verso gerarchie disciplinari, presunzioni concettuali o tecniche. Il festival racchiude in sè due macro sezioni Reportage e gli Archivi Sommersi che al loro volta si suddividono in piccole mostre con sotto temi uniti sempre al filo conduttore.
Un'atmosfera giovane, una giungla di cellulosa in cui unica protagonista è la "scrittura di luce". Lei sola, senza fronzoli e spesso senza cornice, forse per puntare sul supporto. Le serie fotografiche sono appese ai muri con semplici chiodi o accatastate su tavoloni. Tutto è contemporaneo: dalla location all'installazione, volutamente caotico e teso allo spaesamento, favorito anche da una rock band dal vivo, che si sposava perfettamente con le foto del punk torinese degli anni 70. Dal Caos al Cosmos, Festival e Fiera sono un'ottima opportunità per vedere l'uso che si è fatto della fotografia nelle ultime decadi. Occhio freddo e obiettivo, scatti partecipati, puro giornalismo, vere e proprie opere d'arti, racconti quotidiani, still life, il semplice riconoscimento della bellezza della natura, o il racconto di un cambiamento, sono tutti accomunati dalla capacità di essere racchiusi in un obbiettivo e di essere raccontati attraverso l'immagine prodotta. Certo è che, se una riflessione va fatta, occorre ordinare la giungla e dare il giusto peso alle foto, in un contesto meno qualunquista.
Nel corso degli anni Artissima (8-10 novembre Oval, Lingotto) si è accreditata a livello internazionale come un osservatorio sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive e un evento culturale imperdibile per addetti ai lavori, appassionati d'arte e per la stampa, attirando 50.000 visitatori e oltre 1.200 giornalisti nel 2012.
La fiera è suddivisa in cinque importanti sezioni: Main Section, che ospita le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale; New Entries, dedicata alle gallerie giovani più interessanti; Present Future, sezione ad invito caratterizzata da stand monografici di artisti emergenti a livello internazionale; Back to the Future, mostre personali di artisti attivi tra gli anni '60 e '80 selezionati da un team di prestigiosi direttori di museo e curatori; ed infine Art Editions, dedicata a gallerie e altri spazi che presentano edizioni, stampe e multipli di artisti contemporanei.
Ormai si è innalzata a vera e propria forma d'arte, pur mantenendo la natura di mezzo espressivo democratico - fatto dalla gente per la gente -, una condizione ancora più visibile oggi che si sono moltiplicati gli strumenti per produrre immagini e per goderne. Infatti gli spazi coinvolti non sono solo le gallerie in senso classico -la galleria Biasutti di Torino accanto al veneziano Archivio Cameraphoto; la Galleria Sottana del Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi accanto alla Fondazione Zappettini- o quelle storiche, come la Ikona Gallery di Živa Kraus, la prima galleria italiana per la fotografia, ma a queste si affiancheranno alle realtà giovanili gestite da artisti o galleristi, per attirare sia un collezionismo consapevole e consolidato, sia un collezionismo più giovane, magari con disponibilità economiche più limitate, ma tutto da coltivare, e che in fiera troverà senz'altro il modo di avviare o arricchire una collezione con lavori accessibili e di qualità. La manifestazione, in ogni caso non è legata a un luogo specifico,e pur essendo partita dalla capitale piemontese, nel 2013 si sposterà a Venezia, in occasione della Biennale.
Se i 4 giorni della Fiera non hanno colmato la vostra ingordigia fotografica e se le moltissime iniziative concentrate tutte in questa seconda settimana -da Artissima a Paratissima e dalle molte inaugurazioni contemporanee, che comprendono persino la notte dedicata alle arti odierne (10 novembre)- non temete perché il Festival parallelo occuperà gli spazi dell'ex Tabaccheria fino al 30 novembre.
La manifestazione si ispira, anzi copia volutamente, una canzone dei Guns ‘n' Roses Welcome to the jungle dando così un'idea chiara dello spirito del Festival. Curato da Carlotta Petracci vuole essere un approfondimento fatto da giovani per i giovani. In un modo ironico e spregiudicato, evidente già dalla comunicazione, gioca proprio sul concetto di democratizzazione della fotografia creando un filo conduttore con la Fiera. La convinzione che aleggia è che oggi scattare una foto è così facile che potrebbe farlo anche una scimmia ed è proprio con questa provocazione che «vanno tuttavia poste le basi per una riflessione sulla fotografia più attuale, pur senza buttare tutto quanto è accaduto in passato» come suggerisce la curatrice, sottolineando quindi la proposta di una visione più partecipata della fotografia, senza complessi verso gerarchie disciplinari, presunzioni concettuali o tecniche. Il festival racchiude in sè due macro sezioni Reportage e gli Archivi Sommersi che al loro volta si suddividono in piccole mostre con sotto temi uniti sempre al filo conduttore.
Un'atmosfera giovane, una giungla di cellulosa in cui unica protagonista è la "scrittura di luce". Lei sola, senza fronzoli e spesso senza cornice, forse per puntare sul supporto. Le serie fotografiche sono appese ai muri con semplici chiodi o accatastate su tavoloni. Tutto è contemporaneo: dalla location all'installazione, volutamente caotico e teso allo spaesamento, favorito anche da una rock band dal vivo, che si sposava perfettamente con le foto del punk torinese degli anni 70. Dal Caos al Cosmos, Festival e Fiera sono un'ottima opportunità per vedere l'uso che si è fatto della fotografia nelle ultime decadi. Occhio freddo e obiettivo, scatti partecipati, puro giornalismo, vere e proprie opere d'arti, racconti quotidiani, still life, il semplice riconoscimento della bellezza della natura, o il racconto di un cambiamento, sono tutti accomunati dalla capacità di essere racchiusi in un obbiettivo e di essere raccontati attraverso l'immagine prodotta. Certo è che, se una riflessione va fatta, occorre ordinare la giungla e dare il giusto peso alle foto, in un contesto meno qualunquista.
GB
www.photissima.it