PalcoscenicoDanza
All'Astra FABIO Crestale
Secondo appuntamento per Palcoscenico Danza che, dopo i vincitori di Fiver e Permutazioni, ospita due coreografi nostrani ma con fatture internazionali. In collaborazione con il festival Interplay apre la serata Occhi, spettacolo del giovane e pluripremiato Andrea Gallo Rosso (intervista in alto a destra). A seguire Fabio Crestale, che porta sul palco dell'Astra sei piccole pièce pensate dall'ensemble I Funamboli, proposte in collaborazione con gli artisti dell'Opéra National di Parigi e da un componente di spicco dei Ballets Trockadero de Monte Carlo.
Classe 1976, Fabio Crestale inizia a formarsi alla danza nelle Accademie Forza E Costanza di Brescia. Successivamente frequenta Il Balletto di Toscana a Firenze, lo I.A.L.S di Roma e Il California di Milano, perfezionandosi in centri internazionali quali Steps e Alvin Ailey Dance Center di New York, il Columbus di Zurigo, il Laban Center di Londra e il CND di Parigi. Dopo aver partecipato a numerosi festival e vincendo molti concorsi internazionali, comincia a dare forma alla sua creatività e inizia l'esperienza coreografica culminata nella fondazione, nel 2011, della sua compagnia, I Funamboli, con sede a Parigi.
Lo avevamo visto nella preview della Rassegna con la sua interpretazione, per l'Eko dance international project di Pompea Santoro, de La procreation du printemps, in cui cristallini erano i riferimenti, quasi da sminuire l'intero processo creativo, ma mantenendo la particolare cifra stilistica, confermata in questa nuova edizione.
Sei spettacoli short format per evidenziare la versatilità di Crestale in cui stili diversi si susseguono attraverso una qualità del gesto alta e in cui la danza è sempre accompagnata da piccoli simboli portatori di significato. Certo i favolosi interpreti dell'Opéra di Parigi aiutano la veicolazione del linguaggio concedendo alla scrittura coreografica eleganza e fascinazione.
Ad aprire le danze è il duo De vino corpus, in cui due satiri, attraverso le musiche di Schubert, suonate dal vivo da Ugo Mahieux, concedono al corpo la libertà della sperimentazione, l'amore fisico che concede l'ebrezza di Bacco. Segue Scarpette Rosse, omaggio al cinema musicale degli anni '50, danzato en travesti da Alberto Pretto, come nel puro stile Trockadero. Si cambia completamente stile in Ame qui vive, nato dalla collaborazione con il violinista Arnaud Nuvolone in cui due anime si muovono in scena al suono delle corde e dei ritmi dei musicisti, mentre in Opposé due figure impaurite si animano come bambini al buio, agitandosi e cercandosi l'un l'altro: sono Alessio Carbone e Juliette Hilaire, primo ballerino e danzatrice dell'Opéra, i cui passi si nutrono di angoscia, lacerazioni emotive, convulsioni del cuore che nascono dallo stomaco e vanno suscitando ora speranza ora devastazione.
In Actions après la guerre, coreografia che Paolo Mohovich crea nel 2013 per Crestale su musiche di Bach, si immagina il dolore di un soldato reduce dall'ultima battaglia che deve convivere con le azioni commesse, crearne di nuove per sottrarsi al passato e spogliarsi del fango per provare a rinascere. Chiude il bellissimo Al muro, che prendendo spunto dalle suggestioni che nascono dall'incontro tra persone diverse, in un passo a due tra Carbone e Crestale, crea sulla scena il percorso emotivo, contrastante, che intercorre fra due sconosciuti, vittime dell'attrazione e al contempo della repulsione.
Classe 1976, Fabio Crestale inizia a formarsi alla danza nelle Accademie Forza E Costanza di Brescia. Successivamente frequenta Il Balletto di Toscana a Firenze, lo I.A.L.S di Roma e Il California di Milano, perfezionandosi in centri internazionali quali Steps e Alvin Ailey Dance Center di New York, il Columbus di Zurigo, il Laban Center di Londra e il CND di Parigi. Dopo aver partecipato a numerosi festival e vincendo molti concorsi internazionali, comincia a dare forma alla sua creatività e inizia l'esperienza coreografica culminata nella fondazione, nel 2011, della sua compagnia, I Funamboli, con sede a Parigi.
Lo avevamo visto nella preview della Rassegna con la sua interpretazione, per l'Eko dance international project di Pompea Santoro, de La procreation du printemps, in cui cristallini erano i riferimenti, quasi da sminuire l'intero processo creativo, ma mantenendo la particolare cifra stilistica, confermata in questa nuova edizione.
Sei spettacoli short format per evidenziare la versatilità di Crestale in cui stili diversi si susseguono attraverso una qualità del gesto alta e in cui la danza è sempre accompagnata da piccoli simboli portatori di significato. Certo i favolosi interpreti dell'Opéra di Parigi aiutano la veicolazione del linguaggio concedendo alla scrittura coreografica eleganza e fascinazione.
Ad aprire le danze è il duo De vino corpus, in cui due satiri, attraverso le musiche di Schubert, suonate dal vivo da Ugo Mahieux, concedono al corpo la libertà della sperimentazione, l'amore fisico che concede l'ebrezza di Bacco. Segue Scarpette Rosse, omaggio al cinema musicale degli anni '50, danzato en travesti da Alberto Pretto, come nel puro stile Trockadero. Si cambia completamente stile in Ame qui vive, nato dalla collaborazione con il violinista Arnaud Nuvolone in cui due anime si muovono in scena al suono delle corde e dei ritmi dei musicisti, mentre in Opposé due figure impaurite si animano come bambini al buio, agitandosi e cercandosi l'un l'altro: sono Alessio Carbone e Juliette Hilaire, primo ballerino e danzatrice dell'Opéra, i cui passi si nutrono di angoscia, lacerazioni emotive, convulsioni del cuore che nascono dallo stomaco e vanno suscitando ora speranza ora devastazione.
In Actions après la guerre, coreografia che Paolo Mohovich crea nel 2013 per Crestale su musiche di Bach, si immagina il dolore di un soldato reduce dall'ultima battaglia che deve convivere con le azioni commesse, crearne di nuove per sottrarsi al passato e spogliarsi del fango per provare a rinascere. Chiude il bellissimo Al muro, che prendendo spunto dalle suggestioni che nascono dall'incontro tra persone diverse, in un passo a due tra Carbone e Crestale, crea sulla scena il percorso emotivo, contrastante, che intercorre fra due sconosciuti, vittime dell'attrazione e al contempo della repulsione.
GB
TEATRO ASTRA
PalcoscenicoDanza
OCCHI coreografia di e con Andrea Gallo Rosso
DE VINO CORPUS coreografia Fabio Crestale / musica Franz Schubert / eseguita da Ugo Mahieux
SCARPETTE ROSSE coreografia Fabio Crestale / con Alberto Pretto
AME QUI VIVE coreografia Fabio Crestale / musica Camille de Saint Saens eseguita da Arnaud Nuvolone e Ugo Mathieux
ACTIONS APRÈS LA GUERRE coreografia Paolo Mohovich / musica Bach eseguita da Arnaud Nuvolone
OPPOSÉ coreografia Fabio Crestale musiche Philip Glass
AL MURO coreografia Fabio Crestale / musiche Arvo Part e Bach
www.andreagallorosso.com
www.fabiocrestale.com
PalcoscenicoDanza
OCCHI coreografia di e con Andrea Gallo Rosso
DE VINO CORPUS coreografia Fabio Crestale / musica Franz Schubert / eseguita da Ugo Mahieux
SCARPETTE ROSSE coreografia Fabio Crestale / con Alberto Pretto
AME QUI VIVE coreografia Fabio Crestale / musica Camille de Saint Saens eseguita da Arnaud Nuvolone e Ugo Mathieux
ACTIONS APRÈS LA GUERRE coreografia Paolo Mohovich / musica Bach eseguita da Arnaud Nuvolone
OPPOSÉ coreografia Fabio Crestale musiche Philip Glass
AL MURO coreografia Fabio Crestale / musiche Arvo Part e Bach
www.andreagallorosso.com
www.fabiocrestale.com