Robert Wilson
I ritrattI a Palazzo Madama
«Credo che queste opere possano essere viste in numerose situazioni: in un museo, alla fermata della metropolitana, mentre si è in coda all’aereoporto. Su una parete di casa, come una finestra, una finestra che ci mostra un altro mondo. È qualcosa di molto personale. Sono ciò che io chiamo ritratti». Robert Wilson
In occasione del Prix Italia, in collaborazione con la RAI, Change Performing Arts presenta una selezione dei più celebri video ritratti del poliedrico Robert Wilson, una delle figure più importanti della nostra epoca nel teatro, nell'opera e nell'arte. A Palazzo Madama a cura di Noah Khoshbin fino al 6 gennaio 2013.
Cinquanta video-ritratti ad altissima definizione - dedicati a protagonisti dello star system come Brad Pitt, Johnny Depp, Isabella Rossellini, Jeanne Moreau -, compongono la retrospettiva dedicata all'artista messicano. Prendono forma nel 2007 e possono essere considerate delle opere di confine, di marca schiettamente post-moderna - pensiamo alle innovazioni Warholiane, qui portate all'estremo -, in cui si intrecciano tutte le possibilità espressive: dalla pittura, alla fotografia, al cinema, alla televisione, unite insieme grazie all'utilizzo di un sofisticato editing e di sistemi computerizzati di playback audio e video direttamente integrati negli schermi.
Il risultato finale sul monitor è simile a quello di una fotografia, ma un esame più attento rivela il sofisticato linguaggio di Robert Wilson: le immagini sono ripetute in loop in modo da non avere un inizio ed una fine, creando un'opera in fotogrammi, per una durata variabile da 30 secondi fino a 20 minuti, sempre accompagnate da colonne sonore create da musicisti del calibro di Bernard Hermann, David Byrne, Michael Galasso; Ludwig van Beethoven e J.S. Bach reinterpretato da Glenn Gould e Hans Peter Kuhn.
Entriamo nel merito. La scelta di esporre un autore contemporaneo in uno spazio devoto all'arte moderna in questo caso appare vincente. Meno opportuno in altri casi, come quello di Burri e Fontana a Brera (Pinacoteca, Milano) dove l'accostamento era stato trovato banalmente nelle rispondenze cromatiche, per "Bob" a Palazzo Madama, organizzatori, promotori e direttrice hanno pensato ad un percorso storico-critico che ha per tema il ritratto e che dal medioevo giunge fino ai nostri giorni.
Certo l'azione di Marketing resta la medesima -qui come a Brera-, solo che in questo caso esistono i contenuti e non solo i contenitori. Sicuramente il perno per attirare pubblico sono i video portrait di Wilson, ma una volta dentro si scopre un percorso dentro il percorso. Potremmo azzardare nel definire tutto il progetto una monografia visiva sulla storia del ritratto che «dalle medaglie e dalle pitture medievali, attraversa i i grandi capolavori del Rinascimento, approda alla retorica di stato per ritornare, tra Otto e Novecento, all'intimità della dimensione borghese» come ben ha chiarito la direttrice Enrica Pagella.
Un percorso comparativo quindi, al quale è stata utile la serie di dipinti provenienti dai depositi della GAM-Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea - per Otto e Novecento con tele di Boldini, Casorati, Sironi, per scoprire come nei secoli le regole retoriche del ritratto si assomiglino nelle scelte di pose, di sguardi, nello studio delle luci. E, infine, il ritratto, ieri come oggi, nella rappresentazione di sguardi, gesti, l'abbigliamento e le espressioni avvicina colui che guarda a colui che viene rappresentato in un scambio di sensazioni ed emozioni in cui chi osserva si vede diverso ma sa di essere, tuttavia, molto simile.
Come a dire, non sono io, ma il mio io è ben rappresentato.
In occasione del Prix Italia, in collaborazione con la RAI, Change Performing Arts presenta una selezione dei più celebri video ritratti del poliedrico Robert Wilson, una delle figure più importanti della nostra epoca nel teatro, nell'opera e nell'arte. A Palazzo Madama a cura di Noah Khoshbin fino al 6 gennaio 2013.
Cinquanta video-ritratti ad altissima definizione - dedicati a protagonisti dello star system come Brad Pitt, Johnny Depp, Isabella Rossellini, Jeanne Moreau -, compongono la retrospettiva dedicata all'artista messicano. Prendono forma nel 2007 e possono essere considerate delle opere di confine, di marca schiettamente post-moderna - pensiamo alle innovazioni Warholiane, qui portate all'estremo -, in cui si intrecciano tutte le possibilità espressive: dalla pittura, alla fotografia, al cinema, alla televisione, unite insieme grazie all'utilizzo di un sofisticato editing e di sistemi computerizzati di playback audio e video direttamente integrati negli schermi.
Il risultato finale sul monitor è simile a quello di una fotografia, ma un esame più attento rivela il sofisticato linguaggio di Robert Wilson: le immagini sono ripetute in loop in modo da non avere un inizio ed una fine, creando un'opera in fotogrammi, per una durata variabile da 30 secondi fino a 20 minuti, sempre accompagnate da colonne sonore create da musicisti del calibro di Bernard Hermann, David Byrne, Michael Galasso; Ludwig van Beethoven e J.S. Bach reinterpretato da Glenn Gould e Hans Peter Kuhn.
Entriamo nel merito. La scelta di esporre un autore contemporaneo in uno spazio devoto all'arte moderna in questo caso appare vincente. Meno opportuno in altri casi, come quello di Burri e Fontana a Brera (Pinacoteca, Milano) dove l'accostamento era stato trovato banalmente nelle rispondenze cromatiche, per "Bob" a Palazzo Madama, organizzatori, promotori e direttrice hanno pensato ad un percorso storico-critico che ha per tema il ritratto e che dal medioevo giunge fino ai nostri giorni.
Certo l'azione di Marketing resta la medesima -qui come a Brera-, solo che in questo caso esistono i contenuti e non solo i contenitori. Sicuramente il perno per attirare pubblico sono i video portrait di Wilson, ma una volta dentro si scopre un percorso dentro il percorso. Potremmo azzardare nel definire tutto il progetto una monografia visiva sulla storia del ritratto che «dalle medaglie e dalle pitture medievali, attraversa i i grandi capolavori del Rinascimento, approda alla retorica di stato per ritornare, tra Otto e Novecento, all'intimità della dimensione borghese» come ben ha chiarito la direttrice Enrica Pagella.
Un percorso comparativo quindi, al quale è stata utile la serie di dipinti provenienti dai depositi della GAM-Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea - per Otto e Novecento con tele di Boldini, Casorati, Sironi, per scoprire come nei secoli le regole retoriche del ritratto si assomiglino nelle scelte di pose, di sguardi, nello studio delle luci. E, infine, il ritratto, ieri come oggi, nella rappresentazione di sguardi, gesti, l'abbigliamento e le espressioni avvicina colui che guarda a colui che viene rappresentato in un scambio di sensazioni ed emozioni in cui chi osserva si vede diverso ma sa di essere, tuttavia, molto simile.
Come a dire, non sono io, ma il mio io è ben rappresentato.
GB
PALAZZO MADAMA - TORINO
ROBERT WILSON. RITRATTI A PALAZZO MADAMA
21 settembre 2012 - 6 gennaio 2013
www.palazzomadamatorino.it
ROBERT WILSON. RITRATTI A PALAZZO MADAMA
21 settembre 2012 - 6 gennaio 2013
www.palazzomadamatorino.it