i Luoghi comuni di Perino & Vele
Quando la controinformazione diventa arte
La Fondazione Arnaldo Pomodoro, fino al 17 luglio, ospiterà la mostra "Luoghi comini" di Perino & Vele, un duo di artisti politicamente coinvolti, socialmente sensibili, che non hanno paura di indagare sulle zone d'ombra del mondo civilizzato.
Curata da Lorenzo Respi, l'esposizione si pone come l'antologia dei diciassette anni di carriera del sodalizio artistico formato da Emiliano Perino e Luca Vele. Venticinque grandi installazioni saranno allestite per tutto il piano terreno della Fondazione, cosi da tracciare un percorso immaginario fatto però di opere realissime. Dai fatti di cronaca a temi di denuncia sociale e politica, fino alla distorsione della realtà da parte dei mass media. Il loro uso originale della carta pesta mischia il serio delle tematiche con il faceto, l'aspetto ludico ed ironico delle forme, dei codici simbolici. Borsoni, carrozzine, poltrone, cartelli, transenne, pali, e talvolta l'uso di animali - insomma tutto ciò che della realtà fa parte - loro lo riutilizzano, reinventandolo, per analizzare da un'angolazione altra quello che della realtà non si pubblicizza o si tiene ben segreto: azioni governative passate sotto silenzio, stragi, la violenza nei confronti dell'umanità, sui prigionieri, sugli animali.
E il materiale, sfortunatamente lo sappiamo tutti, non manca! Armiamoci di coraggio.
Sapete in quante parti del mondo si sono sviluppati azioni di violenza o focolai di terrore? Ci pensano loro ad illustrarceli con Help!!, installazione inedita in cui è possibile vedere, tracciate su enormi cartine e delimitate da transenne, le zone "calde". E se non basta, con Goodbye, attraverso uno striscione crivellato di colpi d'arma da fuoco, si rincara la dose ponendo l'installazione come metafora dell'attuale situazione internazionale.
Ancora denunce politiche, e con una certa intelligente ironia, in Silvio Berlusconi vs Vladimir Putin, Carol Wojtyla vs George W. Bush, Osama Bin Laden vs Mahmud Ahmadinejad, Achille Bonito Oliva vs Mary Carey, Neil Young vs Deng Xiaoping, grande installazione di sette metri con cartelloni pubblicitari e slogan di politici e di personaggi della cultura.
E vogliamo parlare della situazione delle grandi città e della mancanza di prospettive per i giovani? Parliamone. Con Senza Titolo (Chiostro) e Pubblic Invasion si analizzano le modalità delle dinamiche sociali e il senso di alienazione; mentre le sculture 'Statura 190, capelli biondi, occhi azzurri, professione Ingegnere' e 'Vendesi Monolocale Salotto Cucina Bagno con vista panoramica £ 4,5 Milioni', ci raccontano le storie di molti giovani costretti a barcamenarsi tra "io individuale" ed "io collettivo", direbbe Durkeim.
Se queste ultime potevano suscitare empatia negli occhi del pubblico cosa diversa susciteranno installazioni come Kubark Counterintelligence Interrogation, Porton Down e Mina. La prima prende il titolo dal manuale segreto di tecniche di interrogatorio per prigionieri della CIA, ed è un'installazione abitabile che mira a suscitare proprio le atmosfere anguste e opprimenti di tali contesti. Mentre la seconda e la terza opera si pongono sono dedicate alla condanna della violenza: Porton Down - il centro di ricerca militare del Regno Unito - denuncia le torture sugli animali allevati per testare nuove armi chimiche, e in Mina si espone un materasso vuoto con l'impronta di un corpo e due stampelle in ferro arrugginito.
Certo è un'arte impegnata, dalla coscienza civile e sociale forte quella del duo. Un arte che permette allo spettatore di vivere un'esperienza, di provare a collocarsi dall'altra parte, mettendo così alla prova i propri preconcetti, le convinzioni sancite dalle grandi convenzioni internazionali. Eliminare, dunque, la demagogia per far pulizia dei "Luoghi comuni", come sentenziano il titolo e l'installazione che apre la mostra. Quest'ultima risulta liberamente ispirata all'omonimo libro di Pino Corrias in cui una moltitudine di indicazioni stradali opposte, suggeriscono la via per giungere a una reale conoscenza degli episodi di cronaca, come le bombe di Capaci, il mistero del DC9 nei cieli di Ustica, l'inchiesta sul termovalorizzatore di Acerra. E' così, infatti, che potremmo aspirare ad avere una visione chiara di noi stessi, come singoli e di noi come comunità.
Curata da Lorenzo Respi, l'esposizione si pone come l'antologia dei diciassette anni di carriera del sodalizio artistico formato da Emiliano Perino e Luca Vele. Venticinque grandi installazioni saranno allestite per tutto il piano terreno della Fondazione, cosi da tracciare un percorso immaginario fatto però di opere realissime. Dai fatti di cronaca a temi di denuncia sociale e politica, fino alla distorsione della realtà da parte dei mass media. Il loro uso originale della carta pesta mischia il serio delle tematiche con il faceto, l'aspetto ludico ed ironico delle forme, dei codici simbolici. Borsoni, carrozzine, poltrone, cartelli, transenne, pali, e talvolta l'uso di animali - insomma tutto ciò che della realtà fa parte - loro lo riutilizzano, reinventandolo, per analizzare da un'angolazione altra quello che della realtà non si pubblicizza o si tiene ben segreto: azioni governative passate sotto silenzio, stragi, la violenza nei confronti dell'umanità, sui prigionieri, sugli animali.
E il materiale, sfortunatamente lo sappiamo tutti, non manca! Armiamoci di coraggio.
Sapete in quante parti del mondo si sono sviluppati azioni di violenza o focolai di terrore? Ci pensano loro ad illustrarceli con Help!!, installazione inedita in cui è possibile vedere, tracciate su enormi cartine e delimitate da transenne, le zone "calde". E se non basta, con Goodbye, attraverso uno striscione crivellato di colpi d'arma da fuoco, si rincara la dose ponendo l'installazione come metafora dell'attuale situazione internazionale.
Ancora denunce politiche, e con una certa intelligente ironia, in Silvio Berlusconi vs Vladimir Putin, Carol Wojtyla vs George W. Bush, Osama Bin Laden vs Mahmud Ahmadinejad, Achille Bonito Oliva vs Mary Carey, Neil Young vs Deng Xiaoping, grande installazione di sette metri con cartelloni pubblicitari e slogan di politici e di personaggi della cultura.
E vogliamo parlare della situazione delle grandi città e della mancanza di prospettive per i giovani? Parliamone. Con Senza Titolo (Chiostro) e Pubblic Invasion si analizzano le modalità delle dinamiche sociali e il senso di alienazione; mentre le sculture 'Statura 190, capelli biondi, occhi azzurri, professione Ingegnere' e 'Vendesi Monolocale Salotto Cucina Bagno con vista panoramica £ 4,5 Milioni', ci raccontano le storie di molti giovani costretti a barcamenarsi tra "io individuale" ed "io collettivo", direbbe Durkeim.
Se queste ultime potevano suscitare empatia negli occhi del pubblico cosa diversa susciteranno installazioni come Kubark Counterintelligence Interrogation, Porton Down e Mina. La prima prende il titolo dal manuale segreto di tecniche di interrogatorio per prigionieri della CIA, ed è un'installazione abitabile che mira a suscitare proprio le atmosfere anguste e opprimenti di tali contesti. Mentre la seconda e la terza opera si pongono sono dedicate alla condanna della violenza: Porton Down - il centro di ricerca militare del Regno Unito - denuncia le torture sugli animali allevati per testare nuove armi chimiche, e in Mina si espone un materasso vuoto con l'impronta di un corpo e due stampelle in ferro arrugginito.
Certo è un'arte impegnata, dalla coscienza civile e sociale forte quella del duo. Un arte che permette allo spettatore di vivere un'esperienza, di provare a collocarsi dall'altra parte, mettendo così alla prova i propri preconcetti, le convinzioni sancite dalle grandi convenzioni internazionali. Eliminare, dunque, la demagogia per far pulizia dei "Luoghi comuni", come sentenziano il titolo e l'installazione che apre la mostra. Quest'ultima risulta liberamente ispirata all'omonimo libro di Pino Corrias in cui una moltitudine di indicazioni stradali opposte, suggeriscono la via per giungere a una reale conoscenza degli episodi di cronaca, come le bombe di Capaci, il mistero del DC9 nei cieli di Ustica, l'inchiesta sul termovalorizzatore di Acerra. E' così, infatti, che potremmo aspirare ad avere una visione chiara di noi stessi, come singoli e di noi come comunità.
Gb
Fondazione Arnaldo Pomodoro - MILANO
PERINO & VELE. Luoghi comuni
7 aprile - 17 luglio 2011
www.artoteca.it
PERINO & VELE. Luoghi comuni
7 aprile - 17 luglio 2011
www.artoteca.it