El polen es mío
Marta Carrasco, profondamente ironica
Terzo appuntamento per Palcoscenico Danza. Per la direzione di Paolo Mohovich, il 5 e il 6 febbraio il Teatro Astra ospita la coreografa catalana Marta Carrasco. Con B.FLOWERS, decima creazione dell'artista,Fondazione TPE e la città di Torino hanno il privilegio di ospitare la prima assoluta fuori dai confini spagnoli. Beffarda e surreale l'anima dei fiori della Carrasco..
Conosciuta al grande pubblico con i soli Aiguardent e Blanc d'Ombra (Recordant Camille Claude, presentato a Teatro Europeo 03), è il premiatissimo J'arrive...! che la consacra al successo internazionale. Non è la prima volta nel Belpaese per la danzatrice spagnola, che l'ha ospitata in numerose occasioni, l'ultima delle quali nel 2012, quando al Teatro di Rifredi di Firenze presentò la creazione No sé si..., per poi iniziare, il nuovissimo anno, con la presentazione in prima assoluta di B.FLOWERS a Torino, negli spazi di via rosolino pilo. Da qui il lavoro proseguirà in tournée, prima in terra catalana (Lleida, Reus), poi nei Paesi Baschi (Irún) e infine nella vicina Francia.
"Altro fiore, altra vita… / Un battito del cuore che non si ferma mai. Primo e ultimo viaggio / Il fiore rappresenta la bellezza della natura. La bellezza della vita, la bellezza della morte e ancora della vita / Cosa succede? Cosa stiamo facendo loro? Cosa sta succedendo a noi? / I fiori ci parlano, ma sembra che nessuno li ascolti. Cosa ci dicono i fiori? / XXI secolo, XXI secolo, XXI secolo, l'umanità non sopravviverà senza fiori / ... prima di ogni cosa, tutti siamo stati tutto". Antonio Castaño
Ironico, a volte demenziale. Simpatico, tenero e triste. Eroico e drammatico. Doloroso. Vitale e scattante. Gioioso e rabbioso, nostalgico. Folle e logico, profetico ed apocalittico. Poetico, bello e sublime è lo spirito di B.Flowers. Non racconta una storia, mostra delle emozioni. Stati d'animo che percepiti dall'artista si fanno dramma sulla scena. Sogni, visioni, delirio, speranze che si estetizzano e si sublimano a partire dal corpo. Un teatro di danza dall'eco mittel europeo, profondo e visionario, come l'anima dei fiori.
Fiori, fiori e ancora fiori. Per terra, su e intorno alle danzattrici, dentro. Una quinta in plastica con appesi o crocifissi dei fiori. Pur riproponendo la roboante similitudine fiore-donna-natura, la messa in scena, nutrendo l'occhio di chi sa vedere riconoscendo le immagini poco nitide che scorrono dentro, coinvolge magicamente e, pienamente, il pubblico. Affascinante ipnosi di una danza giocata tutta sulla parte superiore del corpo. Arti come rami che, ora rigidi ora dolci, scrivono nell'aria una poesia dall'essenza floreale. La folle ironia che aleggia, pirandelliana, sulla vita stessa. Sorde si fanno le pedine del gioco, cieche nello scoprire il valore di un fiore.
B.FLOWERS è della stessa materia del vento. Caldo e freddo, tiepido. Forte, a volte, da mutare le cose e le situazioni. I fiori sono esseri fragilissimi in balia del vento, dell'egoismo dei vezzi umani. B.Flawers è un ostacolo da superare, il costante passo avanti che oggi l'uomo non riesce più a fare. Anche se, semplicemente, dovrebbe tornare indietro.
Poesia visiva, schetch ironici che dall'immaginazione conducono al reale, attraverso un gioco folle e perverso che parte dall'arte e approda all'Uomo. L'Uomo economicus sempre più lontano dalla sua naturalità, lo stato di natura di cui oggi tutti sentiamo la mancanza.
Mangia i fiori, nutriti dei loro colori. Immagina pruostianamente attraverso il loro profumo, ammirane la loro varietà. E se pensi che il polline sia solo il tuo, impara a riconoscere il valore della condivisione..
Conosciuta al grande pubblico con i soli Aiguardent e Blanc d'Ombra (Recordant Camille Claude, presentato a Teatro Europeo 03), è il premiatissimo J'arrive...! che la consacra al successo internazionale. Non è la prima volta nel Belpaese per la danzatrice spagnola, che l'ha ospitata in numerose occasioni, l'ultima delle quali nel 2012, quando al Teatro di Rifredi di Firenze presentò la creazione No sé si..., per poi iniziare, il nuovissimo anno, con la presentazione in prima assoluta di B.FLOWERS a Torino, negli spazi di via rosolino pilo. Da qui il lavoro proseguirà in tournée, prima in terra catalana (Lleida, Reus), poi nei Paesi Baschi (Irún) e infine nella vicina Francia.
"Altro fiore, altra vita… / Un battito del cuore che non si ferma mai. Primo e ultimo viaggio / Il fiore rappresenta la bellezza della natura. La bellezza della vita, la bellezza della morte e ancora della vita / Cosa succede? Cosa stiamo facendo loro? Cosa sta succedendo a noi? / I fiori ci parlano, ma sembra che nessuno li ascolti. Cosa ci dicono i fiori? / XXI secolo, XXI secolo, XXI secolo, l'umanità non sopravviverà senza fiori / ... prima di ogni cosa, tutti siamo stati tutto". Antonio Castaño
Ironico, a volte demenziale. Simpatico, tenero e triste. Eroico e drammatico. Doloroso. Vitale e scattante. Gioioso e rabbioso, nostalgico. Folle e logico, profetico ed apocalittico. Poetico, bello e sublime è lo spirito di B.Flowers. Non racconta una storia, mostra delle emozioni. Stati d'animo che percepiti dall'artista si fanno dramma sulla scena. Sogni, visioni, delirio, speranze che si estetizzano e si sublimano a partire dal corpo. Un teatro di danza dall'eco mittel europeo, profondo e visionario, come l'anima dei fiori.
Fiori, fiori e ancora fiori. Per terra, su e intorno alle danzattrici, dentro. Una quinta in plastica con appesi o crocifissi dei fiori. Pur riproponendo la roboante similitudine fiore-donna-natura, la messa in scena, nutrendo l'occhio di chi sa vedere riconoscendo le immagini poco nitide che scorrono dentro, coinvolge magicamente e, pienamente, il pubblico. Affascinante ipnosi di una danza giocata tutta sulla parte superiore del corpo. Arti come rami che, ora rigidi ora dolci, scrivono nell'aria una poesia dall'essenza floreale. La folle ironia che aleggia, pirandelliana, sulla vita stessa. Sorde si fanno le pedine del gioco, cieche nello scoprire il valore di un fiore.
B.FLOWERS è della stessa materia del vento. Caldo e freddo, tiepido. Forte, a volte, da mutare le cose e le situazioni. I fiori sono esseri fragilissimi in balia del vento, dell'egoismo dei vezzi umani. B.Flawers è un ostacolo da superare, il costante passo avanti che oggi l'uomo non riesce più a fare. Anche se, semplicemente, dovrebbe tornare indietro.
Poesia visiva, schetch ironici che dall'immaginazione conducono al reale, attraverso un gioco folle e perverso che parte dall'arte e approda all'Uomo. L'Uomo economicus sempre più lontano dalla sua naturalità, lo stato di natura di cui oggi tutti sentiamo la mancanza.
Mangia i fiori, nutriti dei loro colori. Immagina pruostianamente attraverso il loro profumo, ammirane la loro varietà. E se pensi che il polline sia solo il tuo, impara a riconoscere il valore della condivisione..
Gb
PALCOSCENICODANZA
B.Flowers
creazione e regia Marta Carrasco
www.martacarrasco.com
B.Flowers
creazione e regia Marta Carrasco
www.martacarrasco.com