Il dolore di Csilla Nagy
More than 3 Episodes al PimOff
Il PimOff presenta il 17 novembre More than 3 episodes, di Csilla Nagy, con la coreografia della performer e la regia di Andras Tucker.
Uno spettacolo intimo e personale che trae la sua linfa proprio dal vissuto dell'artista. Infatti ad essere narrate - fra danza e monologhi, dialoghi con presenze assenti, urla e dolore – sono le sue esperienze più intime, le stesse in cui la sofferenza può sfociare nell'empatia, la condivisione nella sublimazione dello stesso dolore.
Che la Nagy fosse un artista a tutto tondo, una performance artist diremmo oggi, lo si era già chiaramente intuito nella stagione passata, e nella vecchia sede del Pim, con il suo lavoro Sitting on the Fence, spettacolo che, nel 2008, si è aggiudicato il premio del pubblico e il secondo premio per la coreografia nella dodicesima edizione dell'International Solo-Dance-Theatre Festival di Stoccarda. La performance che la coreografa ungherese propone oggi è stata presentata nell'edizione successiva, e purtroppo non si è classificata. L'artista - con la sua eleganza, la sua indubbia tecnica e soprattutto il suo voler dare al pubblico - non si è certo scoraggiata e ha proposto lo stesso spettacolo, in forma definitiva ad aprile di quest’anno, al Fringe Festival di Pecs (Capitale Europea della Cultura 2010) – e qui si è aggiudicata il premio per la miglior coreografia.
More than Three Episodes è il ritratto della vita di una danzatrice, del suo amore durato sette anni e poi finito. Del dolore che questo vuoto provoca, della sofferenza che scaturisce dalla presa di coscienza che tutto va avanti (una metafora ben rappresentata dalla caducità della danza e dal teatro tout court), mentre in realtà bisognerebbe fermarsi e trasformare il dolore. Da questa metamorfosi, probabilmente è nato questo spettacolo: Nagy riesce ad esteriorizzare questo dolore intenso e a mostrarlo con intelligente ironia e amarezza..
È lei stessa ad accogliere il pubblico, padroneggiando un discreto italiano (lo spettacolo sarà invece tutto in inglese), e a suggerire al pubblico quanto ognuno dei partecipanti meritasse di entrare su un tappeto rosso. Con un vestitino di quello stesso colore, la danzatrice si accomoda sul pavimento e si sostituisce al tappeto mancante, invitando così il pubblico ad entrare..
La scena scevra di qualsiasi elemento scenografico lascia il posto alla sua voce, ai suoi gesti, alla narrazione di parole che si vedono attraverso il movimento e di emozioni che si odono attraverso le urla e le parole. Ci racconta del suo periodo di analisi, della paura del palcoscenico, del dover lavorare per vivere. Ci mostra, in definitiva, il suo patimento quando a terra tremante - e la mano sinistra più di tutto il corpo - il dolore culmina in un grido sordo, snodo drammatico dell'intera performance.
Uno spettacolo sapientemente dosato dall'intelligenza, oltre che creativa, sensibile.
La performer ha proposto al PimOff il 20 dicembre anche uno studio della sua nuova performance: Excuse me! incentrato sul tema delle scuse, del senso di colpa e del perdono
Uno spettacolo intimo e personale che trae la sua linfa proprio dal vissuto dell'artista. Infatti ad essere narrate - fra danza e monologhi, dialoghi con presenze assenti, urla e dolore – sono le sue esperienze più intime, le stesse in cui la sofferenza può sfociare nell'empatia, la condivisione nella sublimazione dello stesso dolore.
Che la Nagy fosse un artista a tutto tondo, una performance artist diremmo oggi, lo si era già chiaramente intuito nella stagione passata, e nella vecchia sede del Pim, con il suo lavoro Sitting on the Fence, spettacolo che, nel 2008, si è aggiudicato il premio del pubblico e il secondo premio per la coreografia nella dodicesima edizione dell'International Solo-Dance-Theatre Festival di Stoccarda. La performance che la coreografa ungherese propone oggi è stata presentata nell'edizione successiva, e purtroppo non si è classificata. L'artista - con la sua eleganza, la sua indubbia tecnica e soprattutto il suo voler dare al pubblico - non si è certo scoraggiata e ha proposto lo stesso spettacolo, in forma definitiva ad aprile di quest’anno, al Fringe Festival di Pecs (Capitale Europea della Cultura 2010) – e qui si è aggiudicata il premio per la miglior coreografia.
More than Three Episodes è il ritratto della vita di una danzatrice, del suo amore durato sette anni e poi finito. Del dolore che questo vuoto provoca, della sofferenza che scaturisce dalla presa di coscienza che tutto va avanti (una metafora ben rappresentata dalla caducità della danza e dal teatro tout court), mentre in realtà bisognerebbe fermarsi e trasformare il dolore. Da questa metamorfosi, probabilmente è nato questo spettacolo: Nagy riesce ad esteriorizzare questo dolore intenso e a mostrarlo con intelligente ironia e amarezza..
È lei stessa ad accogliere il pubblico, padroneggiando un discreto italiano (lo spettacolo sarà invece tutto in inglese), e a suggerire al pubblico quanto ognuno dei partecipanti meritasse di entrare su un tappeto rosso. Con un vestitino di quello stesso colore, la danzatrice si accomoda sul pavimento e si sostituisce al tappeto mancante, invitando così il pubblico ad entrare..
La scena scevra di qualsiasi elemento scenografico lascia il posto alla sua voce, ai suoi gesti, alla narrazione di parole che si vedono attraverso il movimento e di emozioni che si odono attraverso le urla e le parole. Ci racconta del suo periodo di analisi, della paura del palcoscenico, del dover lavorare per vivere. Ci mostra, in definitiva, il suo patimento quando a terra tremante - e la mano sinistra più di tutto il corpo - il dolore culmina in un grido sordo, snodo drammatico dell'intera performance.
Uno spettacolo sapientemente dosato dall'intelligenza, oltre che creativa, sensibile.
La performer ha proposto al PimOff il 20 dicembre anche uno studio della sua nuova performance: Excuse me! incentrato sul tema delle scuse, del senso di colpa e del perdono
Gb
PIM OFF
Csilla Nagy
More than Three Episodes
coreografia e performer Csilla Nagy
musica Montage Supporters: NKA e ARTUS
Csilla Nagy
More than Three Episodes
coreografia e performer Csilla Nagy
musica Montage Supporters: NKA e ARTUS