Insoliti festival
la danza occupa il Mef
Secondo e ultimo appuntamento per Insoliti.
Festival particolarissimo che, veramente, si mette in linea con l'Europa.
Se Interplay di Natalia Casorati porta la danza in piazza, decontestualizzandola, Insoliti concede all'arte coreuta la possibilità di farsi rito e quindi partecipazione ed empatica condivisione. Per questo, il corpo, il mezzo universale di comunicazione della danza, si fa centro, per declinarsi e sottostare alle esigenze dei performer.
Un corpo dalla mente impegnata, elegante nel pensiero e nella forma è quello della Di Crescenzo. Un corpo che soffre comunicando il suo disagio è quello, vincente, di Rozenne Debreuil. Inquieto e dall'equilibrio precario il corpo di Serratore. Bellissimi e profondi, fino a toccare corde inconsce, i corpi della Secco. Performativi, rituali e primitivi i corpi della Coppia Cola/Ceolin. Tutti insieme, e ognuno con una predisposizione personale, ci regalano le potenzialità del corpo.
Nei bellissimi spazi del nuovissimo Museo dedicato ad Ettore Fico, si svolge la prima parte della seconda tranche di Insoliti. Ambientazioni total white che ben si prestano alle istanze coreute. Inaugura il pomeriggio La quarta potenza di mille di Tommaso Serratore. Accompagnato dal contrabbassista Giorgio Bevilacqua si mette in danza un dialogo fra un gigante e il più grande tra gli strumenti ad arco. Inconsapevolmente si instaura una relazione con l'altro, un rapporto di intesa e fiducia che trova la sua espressione massima, nel dialogo tra la partitura musicale e quella gestuale, quando performer e musicista si uniscono per porre fine alla pièce.
Di natura completamente diversa è Primo strato d'amore di Monica Secco. Ti rapisce. E lo fa piano piano.
Gli oggetti di scena sono dei mattoni e l'atmosfera è horking in progress. Forse si distrugge per ricostruire nuovamente attraverso un gioco ironico ma serissimo, di tre donne in cerca di Eros.
Amare, amere, amire, Amore dice la Secco durante una pièce che amalgama, danza, teatro e performance per un impatto comunicativo eccezionale. Una trinità umanissima, che ri-cerca, nuovamente, il senso delle parole "ti amo". Il suo effetto quando entra, sussurrata, all'orecchio, per poi scuotere il corpo e riposare vicino al cuore.. sensazione che lo spettacolo regala, quando si crea quel "telefono senza fili" in cui tutti i partecipanti ri-scoprono il potere dei due, fondamentali, fonemi.
Quindi bisogna ri-mettere le basi per un'emotività sana. Ri-formare un primo ed originario strato d'amore - ecco i mattoni - fatto di gioco e folle ironia. E nella ricerca d'amore la necessità di valori eterni, ormai sbiaditi e privi delle loro capacità formative. Questa è la perdita che rimpiange il Primo strato della Secco, quando mostra corpi senza direzione, mossi da non si sa quale movente. Si salta, si cade, si ride e si diventa austeri. Si gioca il folle gioco della vita e si scopre che l'uomo può essere ancora artefice del suo destino e il mondo il trono della Bellezza.
Tanta profondità sulla scena, però, non si fa noiosa ricerca concettuale come spesso accade, ma come nelle migliori tradizioni europee, si trasforma in sana follia danzata, che attraverso le tre donne crea unapluralità di punti di fuga moltiplicando la narrazione, muta, dei personaggi. Il teatro del no sense sfocia nel teatro di danza per dare vita ad un evento particolarissimo in cui si dosano perfettamente, poesia, significato e valore dell'arte. Perché l'arte ha, e deve avere ancora, il potere di dire cosa ci manca.
Termina il pomeriggio l'estetico Non me lo spiegavo il mondo della coppia Cola/Ceolin. Due Madreterra molto simili, due donne cervo per un'umanità che torna alle origini. Un rito dionisiaco lentissimo in cui l'umano si fa animale e l'uomo si conosce meglio quando si ricollega al suo stato di natura. Ed è esattamente quando si ri-scopre Dionisio che il mondo di Apollo si può spiegare.
Festival particolarissimo che, veramente, si mette in linea con l'Europa.
Se Interplay di Natalia Casorati porta la danza in piazza, decontestualizzandola, Insoliti concede all'arte coreuta la possibilità di farsi rito e quindi partecipazione ed empatica condivisione. Per questo, il corpo, il mezzo universale di comunicazione della danza, si fa centro, per declinarsi e sottostare alle esigenze dei performer.
Un corpo dalla mente impegnata, elegante nel pensiero e nella forma è quello della Di Crescenzo. Un corpo che soffre comunicando il suo disagio è quello, vincente, di Rozenne Debreuil. Inquieto e dall'equilibrio precario il corpo di Serratore. Bellissimi e profondi, fino a toccare corde inconsce, i corpi della Secco. Performativi, rituali e primitivi i corpi della Coppia Cola/Ceolin. Tutti insieme, e ognuno con una predisposizione personale, ci regalano le potenzialità del corpo.
Nei bellissimi spazi del nuovissimo Museo dedicato ad Ettore Fico, si svolge la prima parte della seconda tranche di Insoliti. Ambientazioni total white che ben si prestano alle istanze coreute. Inaugura il pomeriggio La quarta potenza di mille di Tommaso Serratore. Accompagnato dal contrabbassista Giorgio Bevilacqua si mette in danza un dialogo fra un gigante e il più grande tra gli strumenti ad arco. Inconsapevolmente si instaura una relazione con l'altro, un rapporto di intesa e fiducia che trova la sua espressione massima, nel dialogo tra la partitura musicale e quella gestuale, quando performer e musicista si uniscono per porre fine alla pièce.
Di natura completamente diversa è Primo strato d'amore di Monica Secco. Ti rapisce. E lo fa piano piano.
Gli oggetti di scena sono dei mattoni e l'atmosfera è horking in progress. Forse si distrugge per ricostruire nuovamente attraverso un gioco ironico ma serissimo, di tre donne in cerca di Eros.
Amare, amere, amire, Amore dice la Secco durante una pièce che amalgama, danza, teatro e performance per un impatto comunicativo eccezionale. Una trinità umanissima, che ri-cerca, nuovamente, il senso delle parole "ti amo". Il suo effetto quando entra, sussurrata, all'orecchio, per poi scuotere il corpo e riposare vicino al cuore.. sensazione che lo spettacolo regala, quando si crea quel "telefono senza fili" in cui tutti i partecipanti ri-scoprono il potere dei due, fondamentali, fonemi.
Quindi bisogna ri-mettere le basi per un'emotività sana. Ri-formare un primo ed originario strato d'amore - ecco i mattoni - fatto di gioco e folle ironia. E nella ricerca d'amore la necessità di valori eterni, ormai sbiaditi e privi delle loro capacità formative. Questa è la perdita che rimpiange il Primo strato della Secco, quando mostra corpi senza direzione, mossi da non si sa quale movente. Si salta, si cade, si ride e si diventa austeri. Si gioca il folle gioco della vita e si scopre che l'uomo può essere ancora artefice del suo destino e il mondo il trono della Bellezza.
Tanta profondità sulla scena, però, non si fa noiosa ricerca concettuale come spesso accade, ma come nelle migliori tradizioni europee, si trasforma in sana follia danzata, che attraverso le tre donne crea unapluralità di punti di fuga moltiplicando la narrazione, muta, dei personaggi. Il teatro del no sense sfocia nel teatro di danza per dare vita ad un evento particolarissimo in cui si dosano perfettamente, poesia, significato e valore dell'arte. Perché l'arte ha, e deve avere ancora, il potere di dire cosa ci manca.
Termina il pomeriggio l'estetico Non me lo spiegavo il mondo della coppia Cola/Ceolin. Due Madreterra molto simili, due donne cervo per un'umanità che torna alle origini. Un rito dionisiaco lentissimo in cui l'umano si fa animale e l'uomo si conosce meglio quando si ricollega al suo stato di natura. Ed è esattamente quando si ri-scopre Dionisio che il mondo di Apollo si può spiegare.
Gb
INSOLITI FESTIVAL
TOMMASO SERRATORE
La quarta potenza di mille
Ideazione e interpretazione, Tommaso Serratore
contrabbasso Giorgio Bevilacqua
MONICA SECCO
Primo strato d'amore
Coreografia, Monica Secco
Editing musicale, Ciro Nardone.
FRANCESCA COLA
Non me lo spiegavo il mondo.
Progetto e coreografie, Francesca Cola
musiche: Huun-Huur-Tu
www.artemovimento.org
TOMMASO SERRATORE
La quarta potenza di mille
Ideazione e interpretazione, Tommaso Serratore
contrabbasso Giorgio Bevilacqua
MONICA SECCO
Primo strato d'amore
Coreografia, Monica Secco
Editing musicale, Ciro Nardone.
FRANCESCA COLA
Non me lo spiegavo il mondo.
Progetto e coreografie, Francesca Cola
musiche: Huun-Huur-Tu
www.artemovimento.org