Arte vs Natura
L'esperienza Conte a Paratissima 12
Lui è Antonio Conte, giovane pittore napoletano che a Paratissima 2012 ha dovuto subire le attenzioni di un pubblico poco attento all'arte, ovvero di due "pseudoanimaliste" falsamente interessate al futuro degli animali coinvolti nella sua performance.
Un'opera piena di senso, lo stesso che va ricercato e inseguito quando si parla di arte contemporanea...
L'avranno compreso le due criticone?
copriamolo con l'artista ricostruendo l'accaduto.
D. Parlami della tua opera, come è nata e perchè i pesci rossi?
R. La vita segreta di due pesciolini napoletani. (The Truman Show) ha per protagonisti due pesci rossi che, ignari di essere il punto focale di una performance artistica, nuotano beati nella loro vaschetta, del tutto indifferenti al mondo che li circonda e a me che li ritraggo in vari momenti, apponendo, a firma di ogni opera, l'orario in cui vengono immortalati. Come i pesciolini, anche io subisco le attenzioni del pubblico che mi osserva per l'intera durata della performance. La mia è una condanna nei confronti dei media, del potere che i reality show hanno sulla vita di ognuno di noi, dell'invadenza che il mondo esterno ha nei confronti della nostra intimità. Tutto il progetto sottolinea il monitoraggio continuo e costante cui oggi siamo soggetti, che ci spinge ad essere sempre più presenti per non restare nell'anonimato ma, che al tempo stesso, ci priva di quella libertà che tanto cerchiamo e desideriamo, facendoci dimenticare la bellezza di essere artefici del nostro destino, la felicità di vivere un momento in assoluta intimità, la curiosità di osservare il mondo con gli occhi di un bambino, incantato dal continuo girare dei pesciolini rossi nella boccia. Ho scelto questi animali perchè ho sempre pensato che tocchino delle corde nascoste in noi, togliendoci di dosso l'armatura di diffidenza che ci portiamo dietro.
D. Com'è stato il debutto a Paratissima? Cosa ne pensavano gli ospiti?
R. A Paratissima c'è stato un gran bell'inizio, anche grazie all'allestimento: la boccia con i pesciolini (chiamati Lorenzo e Arianna in onore dello staff di Paratissima) era al centro di un tavolo, circondata dalle le fotografie degli "amici" dei due pesciolini rossi napoletani (battezzati Enzo e Marco per omaggiare coloro che mi hanno ospitato per Appartissima a Napoli). Subito dietro c'erano le opere realizzate in estemporanea con i tutti i pesciolini, ovvero le due serie risalenti a Milano e Napoli più gli istanti colti a Torino.
Il pubblico era divertito dall'idea dei pesciolini, guardava i quadri facendo attenzione agli orari, chiedendo spiegazioni e in definitiva era coinvolto dal progetto. Addirittura l'unico giorno in cui i pesciolini sono stati con noi, molte persone si sono fatte fotografare con loro ed hanno anche portato via la polaroid che li ritraeva. L'idea delle polaroid è nata dalla mia esigenza di coinvolgere attivamente il pubblico nelle mie mostre: a Milano (per Mostrami IV) scattavo le foto, ma non potevo mostrarle o stamparle, cosa che invece ho fatto a Napoli dove le polaroid arricchivano e completavano l'allestimento dell'opera, ma la "vetrina" dietro cui mi trovavo non favoriva il contatto col pubblico. Finalmente a Torino ero a stretto contatto con i visitatori e mi piaceva che si portassero a casa un pezzetto della mia opera.
D. Poi sono arrivate le controversie con le "animaliste"…
R. Non ho ancora ben chiaro cosa muovesse le loro critiche. Posso dire che una ragazza e una signora si sono avvicinate dicendomi che i pesciolini soffrivano nella boccia, che non respiravano bene, che non vedevano e che probabilmente rischiavano di impazzire... Sinceramente non ho prestato molta attenzione alle loro rimostranze, perché mi sembrava che Lorenzo e Arianna stessero bene, così loro per rincarare la dose hanno cominciato a dirmi: pensa la tua vita se fossi un pesciolino rosso! Il che è esattamente ciò che volevo rappresentare: la nostra vita, vista come se fossimo due pesci in costante osservazione da parte degli altri.
Le loro contestazioni quindi dimostravano che avevo centrato il punto! Visto che non eravamo d'accordo sulle condizioni di salute dei pesciolini, mi hanno accusato di maltrattare gli animali, di non avere cuore...esagerazioni basse e populiste che con me hanno poco a che fare: con la mia ragazza -animalista convinta- vado a caccia di "trovatelli" per farli adottare, inoltre i pesci "napoletani" vivono felici a casa mia, quelli "lombardi" sono stati adottati da una ragazza che vive a Milano e avevo in animo di far adottare anche quelli torinesi, risparmiando loro il lungo viaggio fino a Napoli. Per dimostrare la mia buona fede ho proposto loro di prendere in custodia i pesciolini rossi domenica 11, la sera in cui la manifestazione cessava, in modo da adottarli e renderli felici. Naturalmente le due si sono tirate indietro, dimostrando quanto poco fossero realmente interessate alla sorte dei due animaletti. E se ne sono andate minacciando di tornare il giorno dopo per un controllo. Invece hanno chiamato i vigili che, prontamente, sono accorsi per multarmi. Immagino che abbiano passato una buona giornata rovinando quella di una persona in onore di un finto affetto per gli animali, che a questo punto nasconde la mancanza di empatia per un altro essere umano.
D. La tua opinione personale sull'accaduto?
R. Lo trovo assurdo e surreale: addirittura, inaspettatamente, ho incassato la solidarietà del vigile cui non era mai capitato di fare un richiamo per cose simili, e che, mortificato mi poneva delle domande bizzarre (quando avevano mangiato e quando avevo cambiato l'acqua l'ultima volta) tra i visitatori increduli e poi, visibilmente dispiaciuto, mi ha multato per maltrattamento. In ogni caso non poteva fare altro: sia perché la legge lo prescrive in conseguenza di una segnalazione e sia perché, le due "frustro-animaliste" erano presenti e decise a non muoversi finché non avessi ricevuto la multa. Inutile dire che nei giorni successivi non le ho più viste. Per come sono andate le cose mi sento di dire che questo genere di azioni è ridicolo e metta in discussione il lavoro delle animaliste serie. Tra l'altro, sono convinto che alle due non interessasse minimamente la fine dei due pesciolini, avrei anche potuto buttarli nel Po visto che il vigile sarebbe tornato il giorno dopo e mi avrebbe rifatto la multa se non avesse trovato una vasca rettangolare con depuratore e ossigenatore. Dalle due "animaliste" avrei apprezzato di più un'azione intellettualmente motivata, del tipo: rubiamo i pesciolini e li liberiamo oppure infiliamo un biglietto nella boccia con scritto "liberiamo i pesci".
D. Conseguenze per la tua opera?
R. Mi sarebbe piaciuto lavorare in estemporanea anche a Torino e fare foto agli "amici dei pesciolini", ma naturalmente non è stato possibile. Quello che istintivamente ho fatto è stato mettere nella boccia vuota la multa e ai piedi del tavolo costruire una tomba con la data di nascita e morte dei pesciolini e la scritta "morti perché la stupidità umana non ha limiti".
Però non tutta la stupidità viene per nuocere: ne è venuta fuori un'installazione con la vita dei pesciolini (rappresentata dai dipinti) e la loro morte (con la lapide compresa di multa), che ha incuriosito il pubblico e, per il modo in cui è nata, ha fruttato tanta pubblicità.
D. Aldilà della tua disavventura, com'è stata l'esperienza a Paratissima?
R. Questa è stata la mia seconda volta a Paratissima ed ho avuto il piacere di essere selezionato ad Appartissima Napoli insieme ad altri quattro colleghi. Il tempo è stato inclemente (cinque giorni di pioggia incessante) ed è stata dura, ma valeva la pena anche solo per la bellissima esperienza di girare il quartiere San Salvario alla ricerca degli artisti.
Grazie al MOI quest'anno Paratissima è stata una vera e propria fiera dell'arte, dove gli artisti hanno esposto in spazi chiusi totalmente a disposizione. Una manifestazione viva, che trasudava creatività voglia di fare e arte da tutti i pori. E azzardo nel dire che, paragonata anche ad altre manifestazioni contemporanee, la qualità generale di Paratissima era più alta. . La concentrazione della manifestazione al MOI, mi ha permesso di conoscere praticamente tutto lo staff di Paratissima e moltissimi artisti, di partecipare a diverse manifestazioni come sfilate di moda, l'inaugurazione di altre mostre, gli spettacoli come quello di Antonio Rezza, persino un work shop della W&N sui pastelli ad olio...Insomma posso dire che ho vissuto veramente Paratissima e l'ho trovata veramente una gran bella manifestazione, ricca, piena e stimolante. E con un pubblico molto coinvolto. Ma poi i pesciolini sono morti sul serio? In verità li ho riportati al negozio di animali dove li avevo scelti. Non avrei mai potuto prendermela con loro o far loro del male: amo gli animali sul serio, io!
Un'opera piena di senso, lo stesso che va ricercato e inseguito quando si parla di arte contemporanea...
L'avranno compreso le due criticone?
copriamolo con l'artista ricostruendo l'accaduto.
D. Parlami della tua opera, come è nata e perchè i pesci rossi?
R. La vita segreta di due pesciolini napoletani. (The Truman Show) ha per protagonisti due pesci rossi che, ignari di essere il punto focale di una performance artistica, nuotano beati nella loro vaschetta, del tutto indifferenti al mondo che li circonda e a me che li ritraggo in vari momenti, apponendo, a firma di ogni opera, l'orario in cui vengono immortalati. Come i pesciolini, anche io subisco le attenzioni del pubblico che mi osserva per l'intera durata della performance. La mia è una condanna nei confronti dei media, del potere che i reality show hanno sulla vita di ognuno di noi, dell'invadenza che il mondo esterno ha nei confronti della nostra intimità. Tutto il progetto sottolinea il monitoraggio continuo e costante cui oggi siamo soggetti, che ci spinge ad essere sempre più presenti per non restare nell'anonimato ma, che al tempo stesso, ci priva di quella libertà che tanto cerchiamo e desideriamo, facendoci dimenticare la bellezza di essere artefici del nostro destino, la felicità di vivere un momento in assoluta intimità, la curiosità di osservare il mondo con gli occhi di un bambino, incantato dal continuo girare dei pesciolini rossi nella boccia. Ho scelto questi animali perchè ho sempre pensato che tocchino delle corde nascoste in noi, togliendoci di dosso l'armatura di diffidenza che ci portiamo dietro.
D. Com'è stato il debutto a Paratissima? Cosa ne pensavano gli ospiti?
R. A Paratissima c'è stato un gran bell'inizio, anche grazie all'allestimento: la boccia con i pesciolini (chiamati Lorenzo e Arianna in onore dello staff di Paratissima) era al centro di un tavolo, circondata dalle le fotografie degli "amici" dei due pesciolini rossi napoletani (battezzati Enzo e Marco per omaggiare coloro che mi hanno ospitato per Appartissima a Napoli). Subito dietro c'erano le opere realizzate in estemporanea con i tutti i pesciolini, ovvero le due serie risalenti a Milano e Napoli più gli istanti colti a Torino.
Il pubblico era divertito dall'idea dei pesciolini, guardava i quadri facendo attenzione agli orari, chiedendo spiegazioni e in definitiva era coinvolto dal progetto. Addirittura l'unico giorno in cui i pesciolini sono stati con noi, molte persone si sono fatte fotografare con loro ed hanno anche portato via la polaroid che li ritraeva. L'idea delle polaroid è nata dalla mia esigenza di coinvolgere attivamente il pubblico nelle mie mostre: a Milano (per Mostrami IV) scattavo le foto, ma non potevo mostrarle o stamparle, cosa che invece ho fatto a Napoli dove le polaroid arricchivano e completavano l'allestimento dell'opera, ma la "vetrina" dietro cui mi trovavo non favoriva il contatto col pubblico. Finalmente a Torino ero a stretto contatto con i visitatori e mi piaceva che si portassero a casa un pezzetto della mia opera.
D. Poi sono arrivate le controversie con le "animaliste"…
R. Non ho ancora ben chiaro cosa muovesse le loro critiche. Posso dire che una ragazza e una signora si sono avvicinate dicendomi che i pesciolini soffrivano nella boccia, che non respiravano bene, che non vedevano e che probabilmente rischiavano di impazzire... Sinceramente non ho prestato molta attenzione alle loro rimostranze, perché mi sembrava che Lorenzo e Arianna stessero bene, così loro per rincarare la dose hanno cominciato a dirmi: pensa la tua vita se fossi un pesciolino rosso! Il che è esattamente ciò che volevo rappresentare: la nostra vita, vista come se fossimo due pesci in costante osservazione da parte degli altri.
Le loro contestazioni quindi dimostravano che avevo centrato il punto! Visto che non eravamo d'accordo sulle condizioni di salute dei pesciolini, mi hanno accusato di maltrattare gli animali, di non avere cuore...esagerazioni basse e populiste che con me hanno poco a che fare: con la mia ragazza -animalista convinta- vado a caccia di "trovatelli" per farli adottare, inoltre i pesci "napoletani" vivono felici a casa mia, quelli "lombardi" sono stati adottati da una ragazza che vive a Milano e avevo in animo di far adottare anche quelli torinesi, risparmiando loro il lungo viaggio fino a Napoli. Per dimostrare la mia buona fede ho proposto loro di prendere in custodia i pesciolini rossi domenica 11, la sera in cui la manifestazione cessava, in modo da adottarli e renderli felici. Naturalmente le due si sono tirate indietro, dimostrando quanto poco fossero realmente interessate alla sorte dei due animaletti. E se ne sono andate minacciando di tornare il giorno dopo per un controllo. Invece hanno chiamato i vigili che, prontamente, sono accorsi per multarmi. Immagino che abbiano passato una buona giornata rovinando quella di una persona in onore di un finto affetto per gli animali, che a questo punto nasconde la mancanza di empatia per un altro essere umano.
D. La tua opinione personale sull'accaduto?
R. Lo trovo assurdo e surreale: addirittura, inaspettatamente, ho incassato la solidarietà del vigile cui non era mai capitato di fare un richiamo per cose simili, e che, mortificato mi poneva delle domande bizzarre (quando avevano mangiato e quando avevo cambiato l'acqua l'ultima volta) tra i visitatori increduli e poi, visibilmente dispiaciuto, mi ha multato per maltrattamento. In ogni caso non poteva fare altro: sia perché la legge lo prescrive in conseguenza di una segnalazione e sia perché, le due "frustro-animaliste" erano presenti e decise a non muoversi finché non avessi ricevuto la multa. Inutile dire che nei giorni successivi non le ho più viste. Per come sono andate le cose mi sento di dire che questo genere di azioni è ridicolo e metta in discussione il lavoro delle animaliste serie. Tra l'altro, sono convinto che alle due non interessasse minimamente la fine dei due pesciolini, avrei anche potuto buttarli nel Po visto che il vigile sarebbe tornato il giorno dopo e mi avrebbe rifatto la multa se non avesse trovato una vasca rettangolare con depuratore e ossigenatore. Dalle due "animaliste" avrei apprezzato di più un'azione intellettualmente motivata, del tipo: rubiamo i pesciolini e li liberiamo oppure infiliamo un biglietto nella boccia con scritto "liberiamo i pesci".
D. Conseguenze per la tua opera?
R. Mi sarebbe piaciuto lavorare in estemporanea anche a Torino e fare foto agli "amici dei pesciolini", ma naturalmente non è stato possibile. Quello che istintivamente ho fatto è stato mettere nella boccia vuota la multa e ai piedi del tavolo costruire una tomba con la data di nascita e morte dei pesciolini e la scritta "morti perché la stupidità umana non ha limiti".
Però non tutta la stupidità viene per nuocere: ne è venuta fuori un'installazione con la vita dei pesciolini (rappresentata dai dipinti) e la loro morte (con la lapide compresa di multa), che ha incuriosito il pubblico e, per il modo in cui è nata, ha fruttato tanta pubblicità.
D. Aldilà della tua disavventura, com'è stata l'esperienza a Paratissima?
R. Questa è stata la mia seconda volta a Paratissima ed ho avuto il piacere di essere selezionato ad Appartissima Napoli insieme ad altri quattro colleghi. Il tempo è stato inclemente (cinque giorni di pioggia incessante) ed è stata dura, ma valeva la pena anche solo per la bellissima esperienza di girare il quartiere San Salvario alla ricerca degli artisti.
Grazie al MOI quest'anno Paratissima è stata una vera e propria fiera dell'arte, dove gli artisti hanno esposto in spazi chiusi totalmente a disposizione. Una manifestazione viva, che trasudava creatività voglia di fare e arte da tutti i pori. E azzardo nel dire che, paragonata anche ad altre manifestazioni contemporanee, la qualità generale di Paratissima era più alta. . La concentrazione della manifestazione al MOI, mi ha permesso di conoscere praticamente tutto lo staff di Paratissima e moltissimi artisti, di partecipare a diverse manifestazioni come sfilate di moda, l'inaugurazione di altre mostre, gli spettacoli come quello di Antonio Rezza, persino un work shop della W&N sui pastelli ad olio...Insomma posso dire che ho vissuto veramente Paratissima e l'ho trovata veramente una gran bella manifestazione, ricca, piena e stimolante. E con un pubblico molto coinvolto. Ma poi i pesciolini sono morti sul serio? In verità li ho riportati al negozio di animali dove li avevo scelti. Non avrei mai potuto prendermela con loro o far loro del male: amo gli animali sul serio, io!
gb
www.conteantonio.com