Aura e EgriBianco
L'uomo a Ipuntidanza
All'interno del cartellone 14/15 "Quanto sei speciale" dell'Istituzione MusicaTeatro di Moncalieri, l'attesissimo appuntamento di INTERSCAMBI, sezione della stagione IPUNTIDANZA 15 che la Fondazione Egri dedica all'ospitalità di compagnie italiane e straniere. Serata importantissima perché per la prima volta in Italia, alle Fonderie Teatrali, si esibirà la compagnia lituana AURA DANCE COMPANY con MAKE THE SWITCH FROM ME, abbinato a Nowhere? della Compagnia Egri/Bianco.
AURA è l'unico teatro comunale di danza contemporanea in Lituania ed una delle pochissime aziende di danza contemporanea che, in Lituania, mostra le capacità della danza professionale. Direttore artistico è Birute Letukaite che insieme alla compagnia si dedica allo studio della danza moderna e delle sue tradizioni, strettamente legata a figure di rilievo come i pionieri della danza espressiva in Lituania Danute Nasvytyte e Kira Daujotaite. Birute Letukaite dopo aver imparato la danza espressiva, nel 1980 istituisce una compagnia di danza moderna a Kaunas, che quindici anni dopo viene ufficialmente riconosciuta, come compagnia municipale, ricevendo un ottimo riscontro sia dalla stampa nazionale che estera. Molte le partecipazioni ai festival internazionali che nel 2006, fanno vincere a Birute Letukaite il Golden Stage Cross per la coreografia Aseptic Zone or Lithuanian Songs e due anni dopo il premio governativo come esponente culturale e artistico. Nel 2013 Birute Letukaite vince il secondo Golden Stage Cross per il significativo contributo alla danza contemporanea lituana e alla cultura e all'arte della città di Kaunas.
Make the switch from me è un lavoro del 2014 presentato come studio al festival Youth music, a Vilnius il 22 aprile, con debutto il 30 giugno. Un lavoro che trova la sua fonte d'ispirazione nel sistema MOTUS - un potenziatore del movimento creativo. Un sistema wireless di controllo delle prestazioni, che raccoglie i dati sui movimenti del ballerino e li trasforma in gesti e parametri di controllo per sintetizzatori audio ed effetti audio. Lo spazio intorno al danzatore diventa una superficie senza contatto, una tela con cui il danzatore può interagire e poi ascoltare il feedback sonoro immediatamente.
Non è il primo lavoro di danza legato alla tecnologia in queste nuove stagioni, pensiamo alla proposta della Compagnia svizzera Linga, ospitata alla Lavanderia a Vapore, con Remapping the body. Ma Make the Switch from Me è l'unico, fra i due, che cela in sé un motivazione altra, più profonda. Esaminare cioè il presente dell'uomo, della sua condizione interna ed esterna. Con brani tratti da le "Verità Parallele" di Leonidas Donskis e da "La Fattoria degli animali" di George Orwell, passando per Daniel Kahneman con il suo "Pensare, Veloce e Lento", il movente della scrittura di danza si fa il potere. Autorità necessaria o imposta?
Ecco allora che i ballerini sembrano un misto fra sacerdoti e cecchini. Automi poco consapevoli, marionette mosse solo da imput esterni. Neri come il buio della nostra decadenza danzano in fasci di luce abbaglianti. Perché la luce c'è, basta solo inseguirla uscendo dalla caverna.
Luce e danza, ottima nella sua fluidità, creano la texture drammatica di un corpo che non è libero, fisso in riti quotidiani di gesti militareschi, ingabbiato in una corazza troppo pesante per esprimersi, chiuso nelle carceri aperte di autorità globalizzate. Ci vogliono diversi nell'uniformità e il nostro spazio d'azione si restringe sempre di più. Tutto si mette in discussione: l'unione con sé stessi, con gli altri, con Dio, la sessualità, la relazione tra uomo e donna, alla ricerca di nuove verità, verso la proclamazione di nuovi dèi. Il denaro? le religioni? la moda? gli Ismi? E se fosse l'uomo invece, l'antico e il nuovo dio? I danzatori, attraverso una regia consapevole dello spazio, con un forte impatto visivo nel pubblico, giocano l'ultima partita fra Natura e Cultura. Su di un ring luminoso, a volte più dilatato altre più fitto simile ad una composizione costruttivista, si scontrano luci ed ombre, valori antichi e moderni, sempre alla ricerca fisica di un contatto genuino, che può partire, anche da uno scontro, ma che nell'incontro trova, o deve trovare, il suo fine. Bisogna partire da sé, "passarsi attraverso" e riflettere su la nostra quasi infinità capacità di ignorare la nostra ignoranza.
A seguire il terzo tempo del trittico Nowhere? itinerari dell'agire umano della Compagnia Egri/Bianco. Un pezzo assonante col primo, che se pur partendo da domande e riflessioni simili porta sulla scena un risultato completamente diverso. Più aggressivo il linguaggio lituano, nell'uso dei costumi e delle musiche, più dolce e fine il linguaggio di Bianco, sempre sensibile alle melancolie umane, in cui il singolo, pensatore e voce fuori dal coro, deve necessariamente scontrarsi con la sua natura di animale sociale. Un gioco non sempre favorevole per il singolo e il cui risultato si fa urlo munchiano, portavoce, della stessa decadenza denunciata dall'Aura.
AURA è l'unico teatro comunale di danza contemporanea in Lituania ed una delle pochissime aziende di danza contemporanea che, in Lituania, mostra le capacità della danza professionale. Direttore artistico è Birute Letukaite che insieme alla compagnia si dedica allo studio della danza moderna e delle sue tradizioni, strettamente legata a figure di rilievo come i pionieri della danza espressiva in Lituania Danute Nasvytyte e Kira Daujotaite. Birute Letukaite dopo aver imparato la danza espressiva, nel 1980 istituisce una compagnia di danza moderna a Kaunas, che quindici anni dopo viene ufficialmente riconosciuta, come compagnia municipale, ricevendo un ottimo riscontro sia dalla stampa nazionale che estera. Molte le partecipazioni ai festival internazionali che nel 2006, fanno vincere a Birute Letukaite il Golden Stage Cross per la coreografia Aseptic Zone or Lithuanian Songs e due anni dopo il premio governativo come esponente culturale e artistico. Nel 2013 Birute Letukaite vince il secondo Golden Stage Cross per il significativo contributo alla danza contemporanea lituana e alla cultura e all'arte della città di Kaunas.
Make the switch from me è un lavoro del 2014 presentato come studio al festival Youth music, a Vilnius il 22 aprile, con debutto il 30 giugno. Un lavoro che trova la sua fonte d'ispirazione nel sistema MOTUS - un potenziatore del movimento creativo. Un sistema wireless di controllo delle prestazioni, che raccoglie i dati sui movimenti del ballerino e li trasforma in gesti e parametri di controllo per sintetizzatori audio ed effetti audio. Lo spazio intorno al danzatore diventa una superficie senza contatto, una tela con cui il danzatore può interagire e poi ascoltare il feedback sonoro immediatamente.
Non è il primo lavoro di danza legato alla tecnologia in queste nuove stagioni, pensiamo alla proposta della Compagnia svizzera Linga, ospitata alla Lavanderia a Vapore, con Remapping the body. Ma Make the Switch from Me è l'unico, fra i due, che cela in sé un motivazione altra, più profonda. Esaminare cioè il presente dell'uomo, della sua condizione interna ed esterna. Con brani tratti da le "Verità Parallele" di Leonidas Donskis e da "La Fattoria degli animali" di George Orwell, passando per Daniel Kahneman con il suo "Pensare, Veloce e Lento", il movente della scrittura di danza si fa il potere. Autorità necessaria o imposta?
Ecco allora che i ballerini sembrano un misto fra sacerdoti e cecchini. Automi poco consapevoli, marionette mosse solo da imput esterni. Neri come il buio della nostra decadenza danzano in fasci di luce abbaglianti. Perché la luce c'è, basta solo inseguirla uscendo dalla caverna.
Luce e danza, ottima nella sua fluidità, creano la texture drammatica di un corpo che non è libero, fisso in riti quotidiani di gesti militareschi, ingabbiato in una corazza troppo pesante per esprimersi, chiuso nelle carceri aperte di autorità globalizzate. Ci vogliono diversi nell'uniformità e il nostro spazio d'azione si restringe sempre di più. Tutto si mette in discussione: l'unione con sé stessi, con gli altri, con Dio, la sessualità, la relazione tra uomo e donna, alla ricerca di nuove verità, verso la proclamazione di nuovi dèi. Il denaro? le religioni? la moda? gli Ismi? E se fosse l'uomo invece, l'antico e il nuovo dio? I danzatori, attraverso una regia consapevole dello spazio, con un forte impatto visivo nel pubblico, giocano l'ultima partita fra Natura e Cultura. Su di un ring luminoso, a volte più dilatato altre più fitto simile ad una composizione costruttivista, si scontrano luci ed ombre, valori antichi e moderni, sempre alla ricerca fisica di un contatto genuino, che può partire, anche da uno scontro, ma che nell'incontro trova, o deve trovare, il suo fine. Bisogna partire da sé, "passarsi attraverso" e riflettere su la nostra quasi infinità capacità di ignorare la nostra ignoranza.
A seguire il terzo tempo del trittico Nowhere? itinerari dell'agire umano della Compagnia Egri/Bianco. Un pezzo assonante col primo, che se pur partendo da domande e riflessioni simili porta sulla scena un risultato completamente diverso. Più aggressivo il linguaggio lituano, nell'uso dei costumi e delle musiche, più dolce e fine il linguaggio di Bianco, sempre sensibile alle melancolie umane, in cui il singolo, pensatore e voce fuori dal coro, deve necessariamente scontrarsi con la sua natura di animale sociale. Un gioco non sempre favorevole per il singolo e il cui risultato si fa urlo munchiano, portavoce, della stessa decadenza denunciata dall'Aura.
gb
FONDERIE LIMONE
MAKE THE SWITCH FROM ME
AURA Dance Theatre
Birutė Letukaitė
www.aura.lt
MAKE THE SWITCH FROM ME
AURA Dance Theatre
Birutė Letukaitė
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