Effetto Lucifero
L'Esperimento dei Filodrammatici
Negli anni ’70, il prof. Philip Zimbardo, ricercatore presso l’Università di Stanford, conduce un esperimento di psicologia sociale che diventerà un caso: suddivide un gruppo di normali studenti arbitrariamente in “guardie” e “carcerati”. I risvolti e le conseguenze dei limiti sottili tra bontà e cattiveria al Filodrammatici per la trasposizione teatrale dell'Esperimento - Effetto Lucifero - con la triplice regia di Andrea Lapi, Dario Merlini, Umberto Terruso fino al 13 maggio.
Sei uomini qualunque, sei sconosciuti, si trovano in una notte di pioggia in una casa isolata per rifugiarsi. Da alcuni indizi capiscono che i padroni di casa hanno dato loro ciò di cui hanno bisogno: un tetto, un lavoro, del cibo e sei tute pulite. Solo a tre di queste sono abbinate le chiavi di tre stanze. Dividersi in due gruppi sembra la soluzione più naturale divenendo cosi due fazioni che si contendono il territorio da conquistare e difendere, la casa, in attesa del ritorno dei Padroni. La permanenza per una intera settimana potrebbe dare loro una somma considerevole. All'inizio tutti sembrano accettare, certo con qualche reticenza, il gioco che il destino gli ha regalato, ma fin da subito i due gruppi prendono sul serio il loro ruolo e la loro recita segue un'iperbole che dallo sfottò, porta all'umiliazione, e dall'umiliazione la violenza, l'abuso, la perdita della dignità per divertimento.
Come nell'esperimento reale, dovutosi concludere dopo solo cinque giorni - e dal quale si fece anche una trasposizione cinematografica per la regia di Oliver Hirschbiegel - l'esperimento della regia trina riflette ancora, dopo quasi 40 anni dal caso Stenford, su come la violenza nasca anche lì dove si dovrebbe preservarla e su come si sviluppi anche in quei soggetti apparentemente meno inclini alla violenza stessa. "Seguono degli ordini" si sente dire ad uno degli attori, e la mente corre lontana nella storia a Norimberga, dove non solo si palesava una violenza lucida ma la si giustificava come necessaria. L'uomo è lupo all'uomo ormai lo sappiamo, e le cronache quotidiane lo confermano, pensiamo a Guantanamo, ma stupisce sempre vedere come soprattutto stare dalla parte del potere alletti qualsiasi personalità, concedendogli quella sensazione di grandezza, quella soddisfazione nata dal possedere un altro essere umano per giocarci diabolicamente.
Sei attori bravissimi disegnano il palco dei Filodrammatici, fra gesti e parole riescono a formare un'orchestra ottimamente accordata. Sempre dentro il personaggio con tecnica ammirevole sciolgono la storia che il drammaturgo-regista Dario Merlini ha adattato per lo spettacolo orchestrandoli insieme a Lapi e Terruso.
Sei uomini qualunque, sei sconosciuti, si trovano in una notte di pioggia in una casa isolata per rifugiarsi. Da alcuni indizi capiscono che i padroni di casa hanno dato loro ciò di cui hanno bisogno: un tetto, un lavoro, del cibo e sei tute pulite. Solo a tre di queste sono abbinate le chiavi di tre stanze. Dividersi in due gruppi sembra la soluzione più naturale divenendo cosi due fazioni che si contendono il territorio da conquistare e difendere, la casa, in attesa del ritorno dei Padroni. La permanenza per una intera settimana potrebbe dare loro una somma considerevole. All'inizio tutti sembrano accettare, certo con qualche reticenza, il gioco che il destino gli ha regalato, ma fin da subito i due gruppi prendono sul serio il loro ruolo e la loro recita segue un'iperbole che dallo sfottò, porta all'umiliazione, e dall'umiliazione la violenza, l'abuso, la perdita della dignità per divertimento.
Come nell'esperimento reale, dovutosi concludere dopo solo cinque giorni - e dal quale si fece anche una trasposizione cinematografica per la regia di Oliver Hirschbiegel - l'esperimento della regia trina riflette ancora, dopo quasi 40 anni dal caso Stenford, su come la violenza nasca anche lì dove si dovrebbe preservarla e su come si sviluppi anche in quei soggetti apparentemente meno inclini alla violenza stessa. "Seguono degli ordini" si sente dire ad uno degli attori, e la mente corre lontana nella storia a Norimberga, dove non solo si palesava una violenza lucida ma la si giustificava come necessaria. L'uomo è lupo all'uomo ormai lo sappiamo, e le cronache quotidiane lo confermano, pensiamo a Guantanamo, ma stupisce sempre vedere come soprattutto stare dalla parte del potere alletti qualsiasi personalità, concedendogli quella sensazione di grandezza, quella soddisfazione nata dal possedere un altro essere umano per giocarci diabolicamente.
Sei attori bravissimi disegnano il palco dei Filodrammatici, fra gesti e parole riescono a formare un'orchestra ottimamente accordata. Sempre dentro il personaggio con tecnica ammirevole sciolgono la storia che il drammaturgo-regista Dario Merlini ha adattato per lo spettacolo orchestrandoli insieme a Lapi e Terruso.
gb
TEATRO FILODRAMMATICI
Effetto Lucifero
Drammaturgia Dario Merlini
Regia Andrea Lapi, Dario Merlini, Umberto Terruso
Scene e costumi Chiara-Luna Mauri
Con Stefano Cordella, Daniele Crasti, Massimiliano Mastroeni, Dario Merlini, Dario Sansalone, Fabio Zulli
Co-produzione Teatro Filodrammatici e Òyes
Effetto Lucifero
Drammaturgia Dario Merlini
Regia Andrea Lapi, Dario Merlini, Umberto Terruso
Scene e costumi Chiara-Luna Mauri
Con Stefano Cordella, Daniele Crasti, Massimiliano Mastroeni, Dario Merlini, Dario Sansalone, Fabio Zulli
Co-produzione Teatro Filodrammatici e Òyes