Nemico di classe
Bullismo a teatro
Il teatro Franco Parenti mette in scena i protagonisti delle pagine di cronaca dei nostri quotidiani. Sono i bulli, i tanti ragazzi ribelli che ogni giorno sfogano rabbia e violenza nelle nostre aule e nelle nostre strade. Con Nemico di classe, la Kitchen comapany (nata nel 2008) pone degli interessanti quesiti, financo ottimi spunti di riflessione.
"Un’opera sul mondo giovanile, di cui si ricordano le messinscene di Peter Stein con gli attori della Schaubühne e di Elio De Capitani con la compagnia dell’Elfo" nel lontano 1983 (con attori del calibro di Paolo Rossi e Claudio Bisio). A distanza di trent’anni ne viene riproposta una nuova edizione: un originale allestimento con la regia di Massimo Chiesa e la traduzione di Susanna Basso.
“Oggi, a distanza di 26 anni, ho pensato che fosse giusto rimettere in scena Nemico di Classe. Mi piacerebbe riuscire ad avere in sala un pubblico di giovanissimi, mi piacerebbe riuscire ad organizzare delle scolastiche, mi piacerebbe più che altro riuscire a realizzare uno spettacolo fatto da giovanissimi per un pubblico di giovanissimi “ (il regista).
La piccola sala del teatro si trasforma in una classe qualsiasi di una qualsiasi scuola di periferia. Banchi sotto sopra, lattine di coca cola sparse per il pavimento, pacchetti di sigarette, sporcizia, un water, spinelli e rabbia, tantissima rabbia. Contro i rumeni, contro i propri compagni, contro le loro famiglie, contro se stessi. Contro il sistema tutto.
I sei protagonisti (Luca Avagliano, Gabriele Bajo, Nicola Nicchi, Daniele Parisi, Giovanni Prosperi, Carlo Zanotti, Giorgio Regali) vivono le loro giornate in attesa, aspettando che il professore di turno possa arrivare per spezzare la noia, possa farli evadere dalla loro quotidianità fin troppo pesante. E pur sperando non riescono a reagire. Si ritrovano soli, solo con la loro voglia di vivere che inevitabilmente si traduce in istinto di morte. I ragazzi ci raccontano sei vite, sei vissuti: c'è Iron, il bullo per eccellenza, che comunica attraverso la violenza e la voce grossa. C'è Spillo, la controparte “buona”, la cui quotidianità è costituita da due genitori ciechi di cui deve prendersi cura. Ancora Kermit con la sua sessualità multipla e i suoi problemi di prostituzione. Il compagno rumeno, Kinder, che afferma la propria identità scrivendo con la vernice sui muri della scuola il proprio nome e spaccando vetrine. Broz, il più pacifico e con la passione per il giardinaggio. E in fine Bago, "incazzato" perché sua madre non ha potuto o voluto mai comprargli un pantalone lungo.
Il testo dell’inglese Nigel Williams è un testo forte e sconvolgente che in questo riadattamento non perde la sua energia e forte drammaticità. Con sviluppo lento, si entra dentro la classe e la quotidianità di questi ragazzi, sviscerando il dolore che accompagna l'intimo di ognuno di loro, quando nell'attesa che un professore venga a salvarli, si decide (costretti da Iron) di fare lezione. Come in un Decameron contemporaneo i sei narrano argomenti diversi. Nella pressione del cosa dire emerge il disagio vissuto e la verità delle loro anime nere. Lasciate a sé stessi, questi sono ragazzi che nessuno vuole. Ed è proprio su questo abbandono che lo spettacolo ruota, sul non prendersi carico di questi ragazzi, che inevitabilmente saranno gli adulti di domani.
“Questi giovani sono i ragazzi che per noia decidono di dare fuoco a un immigrato indiano, sono quei ragazzi che violentano una ragazza nei bagni la notte di capodanno, sono quei ragazzi che torturano un ragazzo down. Sono ragazzi che non riescono proprio a vedere un futuro. Nemico di Classe è un grido di allarme contro questa demenziale violenza.” (Massimo Chiesa)
"Un’opera sul mondo giovanile, di cui si ricordano le messinscene di Peter Stein con gli attori della Schaubühne e di Elio De Capitani con la compagnia dell’Elfo" nel lontano 1983 (con attori del calibro di Paolo Rossi e Claudio Bisio). A distanza di trent’anni ne viene riproposta una nuova edizione: un originale allestimento con la regia di Massimo Chiesa e la traduzione di Susanna Basso.
“Oggi, a distanza di 26 anni, ho pensato che fosse giusto rimettere in scena Nemico di Classe. Mi piacerebbe riuscire ad avere in sala un pubblico di giovanissimi, mi piacerebbe riuscire ad organizzare delle scolastiche, mi piacerebbe più che altro riuscire a realizzare uno spettacolo fatto da giovanissimi per un pubblico di giovanissimi “ (il regista).
La piccola sala del teatro si trasforma in una classe qualsiasi di una qualsiasi scuola di periferia. Banchi sotto sopra, lattine di coca cola sparse per il pavimento, pacchetti di sigarette, sporcizia, un water, spinelli e rabbia, tantissima rabbia. Contro i rumeni, contro i propri compagni, contro le loro famiglie, contro se stessi. Contro il sistema tutto.
I sei protagonisti (Luca Avagliano, Gabriele Bajo, Nicola Nicchi, Daniele Parisi, Giovanni Prosperi, Carlo Zanotti, Giorgio Regali) vivono le loro giornate in attesa, aspettando che il professore di turno possa arrivare per spezzare la noia, possa farli evadere dalla loro quotidianità fin troppo pesante. E pur sperando non riescono a reagire. Si ritrovano soli, solo con la loro voglia di vivere che inevitabilmente si traduce in istinto di morte. I ragazzi ci raccontano sei vite, sei vissuti: c'è Iron, il bullo per eccellenza, che comunica attraverso la violenza e la voce grossa. C'è Spillo, la controparte “buona”, la cui quotidianità è costituita da due genitori ciechi di cui deve prendersi cura. Ancora Kermit con la sua sessualità multipla e i suoi problemi di prostituzione. Il compagno rumeno, Kinder, che afferma la propria identità scrivendo con la vernice sui muri della scuola il proprio nome e spaccando vetrine. Broz, il più pacifico e con la passione per il giardinaggio. E in fine Bago, "incazzato" perché sua madre non ha potuto o voluto mai comprargli un pantalone lungo.
Il testo dell’inglese Nigel Williams è un testo forte e sconvolgente che in questo riadattamento non perde la sua energia e forte drammaticità. Con sviluppo lento, si entra dentro la classe e la quotidianità di questi ragazzi, sviscerando il dolore che accompagna l'intimo di ognuno di loro, quando nell'attesa che un professore venga a salvarli, si decide (costretti da Iron) di fare lezione. Come in un Decameron contemporaneo i sei narrano argomenti diversi. Nella pressione del cosa dire emerge il disagio vissuto e la verità delle loro anime nere. Lasciate a sé stessi, questi sono ragazzi che nessuno vuole. Ed è proprio su questo abbandono che lo spettacolo ruota, sul non prendersi carico di questi ragazzi, che inevitabilmente saranno gli adulti di domani.
“Questi giovani sono i ragazzi che per noia decidono di dare fuoco a un immigrato indiano, sono quei ragazzi che violentano una ragazza nei bagni la notte di capodanno, sono quei ragazzi che torturano un ragazzo down. Sono ragazzi che non riescono proprio a vedere un futuro. Nemico di Classe è un grido di allarme contro questa demenziale violenza.” (Massimo Chiesa)
gb
Franco Parenti
Nemico di classe
The Kitchen Company
www.thekitchencompany.it
Nemico di classe
The Kitchen Company
www.thekitchencompany.it