Officine Caos
Vladimiro mira il mare
Continua il palinsesto di Arte Transitiva 15 alle Officine Caos che, per Context#2 Solit'aria, il 13 febbraio, propone lo spettacolo, in prima nazionale, Vladimiro mira il mare di VintuleraTeatro.
Paola Tortora - architetto, attrice, regista, formatrice e trainer teatrale - nel 2007 fonda a Torino, l'Associazione VintuleraTeatro – ricerca e Creazione Teatrale. Partendo dal teatro tradizionale del sud, la ricerca artistica di Vintulera trova le proprie radici culturali nella classicità e nel mito, sfociando in un teatro concepito come viaggio e continua indagine ed in una certa, suggestiva, propensione evocativa ed onirica. Propensione che deriva da un singolare modo di abitare la scena che attinge, attraverso il corpo, al territorio delle immagini, della memoria, dei sogni, dell'inconscio insomma.
Attraverso un lungo ed articolato percorso di applicazione e ricerca, negli anni si è sviluppato un particolare lavoro rivolto al corpo-anima dell'attore, tentando di restituire, alle opere che si realizzano, un segno poetico, condivisibile e di forte valore espressivo. Ispirato ad Aspettando Godot e prose brevi di Samuel Beckett, il testo di Vladimiro mira il mare dà vita ad una partitura originale, surreale e poetica per voce, corpo, capra e contrabbasso, sul tema della solitudine. Vladimiro è uno dei famosi "esausti" personaggi messi in vita dall'autore e la sua è un'azione di resistenza allo smarrirsi dell'essere in rapporto alla grandezza dell'universo. Un dialogo, monologo, tra l'umano (Vladimiro) ed il divino (Amaltea, la capra Dea, in scena in carne ed ossa), in un grottesco ed ironico atto unico. Performance in cui largo spazio ha l'improvvisazione.
Un teatro di voce - e che voce! - in cui Vladimiro si perde e si "rende chiaro" al pubblico in tutto il suo chiedersi e rispondersi. La parola non è solo concetto, ma i fonemi si fanno movimento e il linguaggio fonde insieme ragione e sentimento, corpo e anima in un unico flusso di impulsi e di immagini.
Tematiche alte, filosofiche, che sulla scena si fanno azioni oniriche che attraverso la memoria, e passando al vaglio dell'inconscio diventano simbologie riconoscibili. Un sogno ad occhi aperti in cui il pubblico è invitato ad entrare attraverso il gioco della rappresentazione. Un Sogno è il viaggio di Vladimiro, come quelli che tutti possiamo fare. Sogni che svelano paure e solitudini, sentimenti di impotenza e sensazioni di "nanismo" paragonati alla maestosità dell'universo. Sogni poco chiari, incomprensibili, portatori di cose indicibili. E nell'incomprensione la catarsi dionisiaca!
Paola Tortora - architetto, attrice, regista, formatrice e trainer teatrale - nel 2007 fonda a Torino, l'Associazione VintuleraTeatro – ricerca e Creazione Teatrale. Partendo dal teatro tradizionale del sud, la ricerca artistica di Vintulera trova le proprie radici culturali nella classicità e nel mito, sfociando in un teatro concepito come viaggio e continua indagine ed in una certa, suggestiva, propensione evocativa ed onirica. Propensione che deriva da un singolare modo di abitare la scena che attinge, attraverso il corpo, al territorio delle immagini, della memoria, dei sogni, dell'inconscio insomma.
Attraverso un lungo ed articolato percorso di applicazione e ricerca, negli anni si è sviluppato un particolare lavoro rivolto al corpo-anima dell'attore, tentando di restituire, alle opere che si realizzano, un segno poetico, condivisibile e di forte valore espressivo. Ispirato ad Aspettando Godot e prose brevi di Samuel Beckett, il testo di Vladimiro mira il mare dà vita ad una partitura originale, surreale e poetica per voce, corpo, capra e contrabbasso, sul tema della solitudine. Vladimiro è uno dei famosi "esausti" personaggi messi in vita dall'autore e la sua è un'azione di resistenza allo smarrirsi dell'essere in rapporto alla grandezza dell'universo. Un dialogo, monologo, tra l'umano (Vladimiro) ed il divino (Amaltea, la capra Dea, in scena in carne ed ossa), in un grottesco ed ironico atto unico. Performance in cui largo spazio ha l'improvvisazione.
Un teatro di voce - e che voce! - in cui Vladimiro si perde e si "rende chiaro" al pubblico in tutto il suo chiedersi e rispondersi. La parola non è solo concetto, ma i fonemi si fanno movimento e il linguaggio fonde insieme ragione e sentimento, corpo e anima in un unico flusso di impulsi e di immagini.
Tematiche alte, filosofiche, che sulla scena si fanno azioni oniriche che attraverso la memoria, e passando al vaglio dell'inconscio diventano simbologie riconoscibili. Un sogno ad occhi aperti in cui il pubblico è invitato ad entrare attraverso il gioco della rappresentazione. Un Sogno è il viaggio di Vladimiro, come quelli che tutti possiamo fare. Sogni che svelano paure e solitudini, sentimenti di impotenza e sensazioni di "nanismo" paragonati alla maestosità dell'universo. Sogni poco chiari, incomprensibili, portatori di cose indicibili. E nell'incomprensione la catarsi dionisiaca!
gb
Officine Caos
VLADIMIRO MIRA IL MARE
dell'ingestibile smarrimento dell'essere
Con: Paola Tortora - Vladimiro
Polly Pinotti - Amaltea la Capra Dea
Stefano Profeta al Contrabasso
A cura di Paola Tortora - VintuleraTeatro
Si ringrazia la famiglia Pinotti, Marco Gobetti e Dario La Stella per la gentile collaborazione.
www.paolatortora.it
VLADIMIRO MIRA IL MARE
dell'ingestibile smarrimento dell'essere
Con: Paola Tortora - Vladimiro
Polly Pinotti - Amaltea la Capra Dea
Stefano Profeta al Contrabasso
A cura di Paola Tortora - VintuleraTeatro
Si ringrazia la famiglia Pinotti, Marco Gobetti e Dario La Stella per la gentile collaborazione.
www.paolatortora.it