So Blue
Luise Lecavalier alla Lavanderia
Dopo aver interpretato nel 2009 il doppio programma firmato da Nigel Charnock e Edouard Lock, caratterizzato da una danza molto fisica, con So blue Louise Lecavalier arriva a Torino. Questa volta anche in veste di coreografa, fissa il suo sguardo verso una danza più astratta e verso una costruzione più intuitiva basata sull'improvvisazione. Il corpo è "un'arte vivente" e tra scultura, performance e danza, alla Lavanderia a Vapore di Collegno, il 15 maggio è Caos.
Per me, tutti i significati sono validi per esprimere, rappresentare in maniera complessa, strana e talvolta spettacolare, il corpo nobile e purosangue, il corpo animale, il corpo eccessivo; il corpo mutevole, sempre misterioso, che detta le sue leggi; il corpo in perpetua ricerca, veloce come un pensiero, che trasgredisce i suoi limiti per sorpassare se stesso; il corpo strano, un cosa astratta, malleabile, un oggetto di rappresentazione conosciuto e sconosciuto; il corpo spontaneo e ingenuo; il corpo in trance e trasceso; il corpo che muta in corpo del respiro, energia, luce; il corpo che non cerca più di decodificare. Esso traccia il suo percorso, lotta, si arrende, rimbalza, e svanisce nello spazio.
Icona della danza da più di tre lustri Lecavalier ha illuminato la storia dei canadesi La La La Human Stepe diventando l'incarnazione di una danza passionale ed energica, rituale quasi. Un rito intimo e collettivo che si esprime anche in quest'ultimo lavoro - suddiviso in due parti: un solo nella prima parte e un duetto nella seconda che lei descrive come "ancora più intensa, cruda, scura e ossessiva", l'accompagnerà il danzatore, Frédéric Tavernini - in cui un'esplosione di movimenti spontanei, di tumulti, effervescenze e contraddizioni, conducono ad un'insostenibile leggerezza dell'essere e dell'anima.
Una danza fresca e decentrata che esplora il linguaggio hip-hop, che utilizza come punto di partenza il centro del corpo per creare onde restituite da braccia, gambe, mani, collo, testa e viso, a volte in modo sincopato, vivace e ossessivo, a volte più lentamente e fluidamente. Molto spazio è lasciato alle improvvisazioni che si sposano perfettamente con la colonna sonora potentissima e graffiante del compositore turco, Mercan Dede, alias Arkin Allen, un atipico artista della scena della world music che miscela la tradizione ottomana con la modernità occidentale.
Per me, tutti i significati sono validi per esprimere, rappresentare in maniera complessa, strana e talvolta spettacolare, il corpo nobile e purosangue, il corpo animale, il corpo eccessivo; il corpo mutevole, sempre misterioso, che detta le sue leggi; il corpo in perpetua ricerca, veloce come un pensiero, che trasgredisce i suoi limiti per sorpassare se stesso; il corpo strano, un cosa astratta, malleabile, un oggetto di rappresentazione conosciuto e sconosciuto; il corpo spontaneo e ingenuo; il corpo in trance e trasceso; il corpo che muta in corpo del respiro, energia, luce; il corpo che non cerca più di decodificare. Esso traccia il suo percorso, lotta, si arrende, rimbalza, e svanisce nello spazio.
Icona della danza da più di tre lustri Lecavalier ha illuminato la storia dei canadesi La La La Human Stepe diventando l'incarnazione di una danza passionale ed energica, rituale quasi. Un rito intimo e collettivo che si esprime anche in quest'ultimo lavoro - suddiviso in due parti: un solo nella prima parte e un duetto nella seconda che lei descrive come "ancora più intensa, cruda, scura e ossessiva", l'accompagnerà il danzatore, Frédéric Tavernini - in cui un'esplosione di movimenti spontanei, di tumulti, effervescenze e contraddizioni, conducono ad un'insostenibile leggerezza dell'essere e dell'anima.
Una danza fresca e decentrata che esplora il linguaggio hip-hop, che utilizza come punto di partenza il centro del corpo per creare onde restituite da braccia, gambe, mani, collo, testa e viso, a volte in modo sincopato, vivace e ossessivo, a volte più lentamente e fluidamente. Molto spazio è lasciato alle improvvisazioni che si sposano perfettamente con la colonna sonora potentissima e graffiante del compositore turco, Mercan Dede, alias Arkin Allen, un atipico artista della scena della world music che miscela la tradizione ottomana con la modernità occidentale.
Gb
Lavanderia a Vapore
Louise Lecavalier
So Blue
www.louiselecavalier.com
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So Blue
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