l'affarista di Balzac
Nella versione di Antonio Calenda
In linea col periodo di crisi, il Teatro di Messina inaugura il nuovo anno proponendo, al suo affiatatissimo pubblico, il copione che rese il successo al suo conosciutissimo autore: L'affarista di Honoré de Balzac, al teatro dal 4 al 8 gennaio.
L'attualissimo Mercadet non ha nulla a che invidiare ai nostri affabulatori, a tutti i manager, e ai venditori di illusioni possono essere inclusi tutti nella sua figura - divenuta segno e simbolo di modus operandi sempre più consuetudinario - rubando il volto dell'"ipocritissimo" Geppy Gleijeses. Bravissimo nel tenere le redini è attorniato da un cast altrettanto bravo e che vede il suo contr'altare nel ruolo della moglie, una affascinantissima Paila Pavese, donna oggetto, simbolo della presunta fortuna millantata dal marito. Fra i due, la figlia, una divertente e preparatissima Marianella Bargilli - sempre dentro il personaggio - destreggiarsi fra un amore ipocrita e fasullo, e le finzioni del padre nel manipolare e gestire il presunto matrimonio con un uomo facoltoso - che lui stesso esaminerà fra molti - per salvarli dalla banca rotta.
Fra intrighi e complotti, frasi menzognere servite su parole d' oro e argento sono le protagonisti di questo testo ancor più che la sua messa inscena. Il potere persuasivo che le parole hanno ci porta direttamente ai nostri giorni, alle società economiche e televisive che ci fanno dipendere dalla pubblicità, dal consumo, e dalla devozione del dio denaro, che solo a sentirne parlare riempe il cuore e le speranze dei protagonisti.
Una messa in scena ben fatta quindi, bravi gli attori e la loro complicità. Perfetto il tono e le movenze che purtroppo altro non fanno che riportare in dietro nel modo di fare teatro. Sembra di essere ad una rappresentazione di storia del teatro che, a parte alcune innovazione nella scenografia e nell'uso della stessa, non ha subito riletture in chiave prettamente contemporanea o attuale nel riproporre i grandi del teatro.
L'attualissimo Mercadet non ha nulla a che invidiare ai nostri affabulatori, a tutti i manager, e ai venditori di illusioni possono essere inclusi tutti nella sua figura - divenuta segno e simbolo di modus operandi sempre più consuetudinario - rubando il volto dell'"ipocritissimo" Geppy Gleijeses. Bravissimo nel tenere le redini è attorniato da un cast altrettanto bravo e che vede il suo contr'altare nel ruolo della moglie, una affascinantissima Paila Pavese, donna oggetto, simbolo della presunta fortuna millantata dal marito. Fra i due, la figlia, una divertente e preparatissima Marianella Bargilli - sempre dentro il personaggio - destreggiarsi fra un amore ipocrita e fasullo, e le finzioni del padre nel manipolare e gestire il presunto matrimonio con un uomo facoltoso - che lui stesso esaminerà fra molti - per salvarli dalla banca rotta.
Fra intrighi e complotti, frasi menzognere servite su parole d' oro e argento sono le protagonisti di questo testo ancor più che la sua messa inscena. Il potere persuasivo che le parole hanno ci porta direttamente ai nostri giorni, alle società economiche e televisive che ci fanno dipendere dalla pubblicità, dal consumo, e dalla devozione del dio denaro, che solo a sentirne parlare riempe il cuore e le speranze dei protagonisti.
Una messa in scena ben fatta quindi, bravi gli attori e la loro complicità. Perfetto il tono e le movenze che purtroppo altro non fanno che riportare in dietro nel modo di fare teatro. Sembra di essere ad una rappresentazione di storia del teatro che, a parte alcune innovazione nella scenografia e nell'uso della stessa, non ha subito riletture in chiave prettamente contemporanea o attuale nel riproporre i grandi del teatro.
gb
MERCADET L'AFFARISTA
di Honoré de Balzac
con Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli
e con Paila Pavese, Osvaldo Ruggieri e Francesco Benedetto, Adriano Braidotti, Piergiorgio Fasolo, Antonio Ferrante, Ferruccio Ferrante, Antonio Tallura, Alfonso Veneroso, Jacopo Venturiero
regia Antonio Calenda
www.teatrodimessina.it
di Honoré de Balzac
con Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli
e con Paila Pavese, Osvaldo Ruggieri e Francesco Benedetto, Adriano Braidotti, Piergiorgio Fasolo, Antonio Ferrante, Ferruccio Ferrante, Antonio Tallura, Alfonso Veneroso, Jacopo Venturiero
regia Antonio Calenda
www.teatrodimessina.it