L'eterna guerra fra ragione e sentimento
relazioni pericolose al Tertulliano
A distanza di più di due secoli, Les Liaisons Dangereuses di De Laclos tornano a farci riflettere. Dopo il riadattamento cinematografico nel 1988, per opera del regista Stephen Frears, con un cast strepitoso, Le relazioni pericolose, arrivano anche a teatro. Fino all'8 maggio, con la compagnia Pianoinbilico, negli spazi di via Tertulliano 68.
Chi non ricorda la pellicola Cruel Intentions - Prima regola non innamorarsi, uscita nelle sale cinematografiche nel 1999? Dopo undici anni dal film diretto da Frears, Roger Kumble avverte l'estrema attualità delle tematiche trattate, e la attualizza in chiave contemporanea. Oggi dopo altri undici anni, lo SpazioTertulliano promuove una messa in scena teatrale questa volta riprendendo fedelmente la fonte originale. Le tematiche restano le medesime - seduzione, vendetta e malizia umana - concepite soprattutto, nelle pagine di De Laclos, per far riflettere sul biasimevole stato dell'eduzazione femminile e sulle sue conseguenze sulla morale nella Francia del XVIII secolo. Nulla di nuovo insomma, corruzione, manipolazione e guerra dei sessi sono ancora oggi le nozioni quotidiane con cui ognuno di noi deve confrontarsi.
Fausto Cabra, Valentina Bartolo, Silvia Giulia Mendola, Cristina Odasso, Alberto Onofrietti, sono i protagonisti di queste relazioni pericolose, orchestrati ad hoc dalla regista attrice Giulia Mendola. I protagonisti “combatteranno” su di un ring ideale – simbolo della delimitazione del palco – o giocheranno le loro mosse come su di una gigantesca scacchiera, simbolica e posta come apparato scenografico. Queste semplici, ma fortunatissime trovate scenografiche, offrono fin da subito allo spettatore, l'idea del confine su cui si giocano sentimenti, paure e desideri. E come se i protagonisti ballassero un “bollentissimo” tango – come avviene effettivamente nel prologo e durante alcuni incontri dei protagonisti - per tutto lo svolgersi della rappresentazione si mettono in gioco curiosità, ingenuità, amore puro, manipolazione e potere, il fascino di essere guidati per poi essere di nuovo abbandonati a se stessi.
Le relazioni pericolose, oltre a narrare di complotti e vendette, del pubblico che diventa privato, pone delle riflessioni serissime sull'essere donna. Se De Laclos denunciava una educazione sbagliata delle donne, finalizzata solo allo stare in società usando ogni mezzo che il loro sesso consentiva, oggi viene da chiedersi se qualcosa è cambiato e se la donna si è emancipata da questo stato di cose. Certo il 1700 è lontano, anni di civilizzazione e di lotte femministe hanno riempito gli anni fino ai nostri giorni, ma la situazione, il posto delle donne e il modo per arrivare è cambiato o e pressochè il medesimo? Quanti concorsi di bellezza esistono, quante trasmissione nella tv spazzatura antepongono il contenitore al contenuto? Quante ragazze sognano di diventare velina e perchè no di sposare un calciatore? Domande aperte che non trovano delle risposte immediate anche perchè a volte non dipende solo dal singolo, ma da tutti gli stimoli che l'ambiente culturale e sociale spigiona – forse viviamo, simbolicamente, ancora nell'era dei Borbone?
Si diventa, come lo spettacolo ci suggerisce, degli esseri estremamente razionali, nell'organizzare vendette e complotti e seduzioni proibite, tutto finalizzato ad un'ascesa sociale, tanto da dimenticare o perdere l'abitudine ai sentimenti. Esattamente come accade ai nostri protagonisti: la Marchesa pur innamorata di Valmont, preferisce averlo più come amico di giochi che confessare il suo amore che sicuramente avrebbe inteso come una sconfitta; Valmont, pur se per una scommessa, scopre l'amore e lo perderà a causa delle sue bugie. Adolescenti che se pur cresciuti, giocano ancora come dei bimbi, lontani dalla consapevolezza e dalla maturazione della loro sfera emozionale. Se si reprime per lungo tempo più difficile sarà tirar fuori, più si antepone il logos alle “passioni” più le relazioni diverranno pericolose.
Chi non ricorda la pellicola Cruel Intentions - Prima regola non innamorarsi, uscita nelle sale cinematografiche nel 1999? Dopo undici anni dal film diretto da Frears, Roger Kumble avverte l'estrema attualità delle tematiche trattate, e la attualizza in chiave contemporanea. Oggi dopo altri undici anni, lo SpazioTertulliano promuove una messa in scena teatrale questa volta riprendendo fedelmente la fonte originale. Le tematiche restano le medesime - seduzione, vendetta e malizia umana - concepite soprattutto, nelle pagine di De Laclos, per far riflettere sul biasimevole stato dell'eduzazione femminile e sulle sue conseguenze sulla morale nella Francia del XVIII secolo. Nulla di nuovo insomma, corruzione, manipolazione e guerra dei sessi sono ancora oggi le nozioni quotidiane con cui ognuno di noi deve confrontarsi.
Fausto Cabra, Valentina Bartolo, Silvia Giulia Mendola, Cristina Odasso, Alberto Onofrietti, sono i protagonisti di queste relazioni pericolose, orchestrati ad hoc dalla regista attrice Giulia Mendola. I protagonisti “combatteranno” su di un ring ideale – simbolo della delimitazione del palco – o giocheranno le loro mosse come su di una gigantesca scacchiera, simbolica e posta come apparato scenografico. Queste semplici, ma fortunatissime trovate scenografiche, offrono fin da subito allo spettatore, l'idea del confine su cui si giocano sentimenti, paure e desideri. E come se i protagonisti ballassero un “bollentissimo” tango – come avviene effettivamente nel prologo e durante alcuni incontri dei protagonisti - per tutto lo svolgersi della rappresentazione si mettono in gioco curiosità, ingenuità, amore puro, manipolazione e potere, il fascino di essere guidati per poi essere di nuovo abbandonati a se stessi.
Le relazioni pericolose, oltre a narrare di complotti e vendette, del pubblico che diventa privato, pone delle riflessioni serissime sull'essere donna. Se De Laclos denunciava una educazione sbagliata delle donne, finalizzata solo allo stare in società usando ogni mezzo che il loro sesso consentiva, oggi viene da chiedersi se qualcosa è cambiato e se la donna si è emancipata da questo stato di cose. Certo il 1700 è lontano, anni di civilizzazione e di lotte femministe hanno riempito gli anni fino ai nostri giorni, ma la situazione, il posto delle donne e il modo per arrivare è cambiato o e pressochè il medesimo? Quanti concorsi di bellezza esistono, quante trasmissione nella tv spazzatura antepongono il contenitore al contenuto? Quante ragazze sognano di diventare velina e perchè no di sposare un calciatore? Domande aperte che non trovano delle risposte immediate anche perchè a volte non dipende solo dal singolo, ma da tutti gli stimoli che l'ambiente culturale e sociale spigiona – forse viviamo, simbolicamente, ancora nell'era dei Borbone?
Si diventa, come lo spettacolo ci suggerisce, degli esseri estremamente razionali, nell'organizzare vendette e complotti e seduzioni proibite, tutto finalizzato ad un'ascesa sociale, tanto da dimenticare o perdere l'abitudine ai sentimenti. Esattamente come accade ai nostri protagonisti: la Marchesa pur innamorata di Valmont, preferisce averlo più come amico di giochi che confessare il suo amore che sicuramente avrebbe inteso come una sconfitta; Valmont, pur se per una scommessa, scopre l'amore e lo perderà a causa delle sue bugie. Adolescenti che se pur cresciuti, giocano ancora come dei bimbi, lontani dalla consapevolezza e dalla maturazione della loro sfera emozionale. Se si reprime per lungo tempo più difficile sarà tirar fuori, più si antepone il logos alle “passioni” più le relazioni diverranno pericolose.
SpazioTertulliano
Le relazioni pericolose
Fausto Cabra, Valentina Bartolo, Silvia Giulia Mendola, Cristina Odasso, Alberto Onofrietti
REGIA/ADATTAMENTO, Silvia Giulia Mendola
ASSISTENTE alla REGIA, Silvia Borsari
COSTUMI, Simona Isgrò e Accademia dei Filodrammatici
CALZATURE. Pedrazzoli
pianoinbilico.wix.com/pianoinbilico
Le relazioni pericolose
Fausto Cabra, Valentina Bartolo, Silvia Giulia Mendola, Cristina Odasso, Alberto Onofrietti
REGIA/ADATTAMENTO, Silvia Giulia Mendola
ASSISTENTE alla REGIA, Silvia Borsari
COSTUMI, Simona Isgrò e Accademia dei Filodrammatici
CALZATURE. Pedrazzoli
pianoinbilico.wix.com/pianoinbilico