Facciamo spese con Boltanski
al mercato del Hangar Bicocca
In collaborazione con "Monumenta 2010", evento annuale del Ministère de la culture et communication, tre grandi spazi dell'arte contemporanea mondiale: il Grand Palais a Parigi, l'Armory a New York e l'HangarBicocca a Milano, hanno deciso di creare un network internazionale per la pianificazione dei prossimi eventi espositivi. La prima iniziativa comune è la grande mostra "Monumenta 2010 - Christian Boltanski" che, dopo Parigi, si reinventa adattandosi alle particolarità dei grandi spazi, creando installazioni site specific, di New York e di Milano.
Boltanski, considerato insieme alla moglie uno dei maggiori artisti della scena francese, è noto, oltre che per essere esponente della Narrativ art, soprattutto per le sue installazioni artistiche, anche se lui stesso ama definirsi pittore, pur avendo da tempo abbandonato questo ambito. Nei suoi anni d'esordio i dipinti di Boltanski riguardavano primariamente temi di rilevanza storica; intorno agli anni settanta inizia la ricerca del suo passato attraverso una profonda ricerca introspettiva che gli fornì nuovi spunti per altre opere basate sulla rappresentazione del non-vero e di verità fondamentali.
Boltanski ricostruì così la sua infanzia, sfruttando varie tecniche artistiche: video, fotografie, teatro. Il suo lavoro artistico è pervaso dal tema della morte, della memoria e della perdita. Peculiarità di Boltanski è la capacità di ricreare momenti di vita con oggetti che non gli sono mai appartenuti...riesce ad immaginarne la vita, si riappropria di oggetti e tutti i suoi file, libri e collezioni sono depositarie di ricordi dal forte potere emotivo. Le opere di Boltanski evocano il ricordo dell'infanzia e quello dei propri morti, una storia personale come la storia di tutti. Nel 1972 intitola una sezione della sua mostra mitologia individuale, un concetto molto rappresentativo della relazione di Boltanski con l'autobiografia.
Il grande artista francese, una volta a Milano, è rimasto notevolmente impressionato sia dallo straordinario spazio dell'HangarBicocca che dalla contiguità con I Setti Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, la spettacolare installazione presente permanentemente nell'ex edificio industriale milanese. Boltanski ha quindi ripensato la monumentale installazione "Personnes", presentata a Parigi al Grand Palais, per le navate blu dell'HangarBicocca, che riapre alla città e ai globe-trotters dell'arte. L'installazione consiste in un vasto cumulo di vestiti multicolori ammassati nel grande CUBO in fondo all'Hangar, che saranno spostati da una gru, in modo più ossessivo e casuale di quanto accadeva a Parigi. Lungo tutta la grande navata di accesso al CUBO, si ascolteranno incessantemente i battiti del cuore che Boltanski registra dal 2008 all'interno del suo progetto "Les Archives du coeur" che conta già trentamila battiti di cuore.
Un'istallazione introspettiva, intima perché straniante. Fin dai primi momenti si è proiettati attraverso il suono, dentro una realtà onirica, surreale. I battiti del cuore che si sentono suonano come il cuore delle grandi Metropoli. Le stesse in cui si mischiano ideologie, colori, odori, sensazioni. Le stesse, che come delle madri, accolgono benevole il tutto: il buono e il cattivo! Con "Personnes" (nessuno in francese) ritornano i temi della presenza e dell'assenza financo la memoria. Questi indumenti, buttati e ammassati lì come una enorme bancarella al mercatino dell'usato, hanno un cuore, hanno la loro storia. Sta a noi scoprirla o inventarla non importa, ma sicuramente dovremmo riflettere davanti a quella torre di indumenti vivi. Riflettere sul passato e dunque conoscerlo, per capire cosa siamo oggi e dove stiamo andando.
Con la dispersione dell'opera si vuole condividere con tutti, perchè l'arte può avere una missione sociologica, la responsabilità che ognuno ha nei confronti degli altri, e tutti nei confronti della storia.
Potremmo cambiare il titolo da Nessuno a Tutti!
Boltanski, considerato insieme alla moglie uno dei maggiori artisti della scena francese, è noto, oltre che per essere esponente della Narrativ art, soprattutto per le sue installazioni artistiche, anche se lui stesso ama definirsi pittore, pur avendo da tempo abbandonato questo ambito. Nei suoi anni d'esordio i dipinti di Boltanski riguardavano primariamente temi di rilevanza storica; intorno agli anni settanta inizia la ricerca del suo passato attraverso una profonda ricerca introspettiva che gli fornì nuovi spunti per altre opere basate sulla rappresentazione del non-vero e di verità fondamentali.
Boltanski ricostruì così la sua infanzia, sfruttando varie tecniche artistiche: video, fotografie, teatro. Il suo lavoro artistico è pervaso dal tema della morte, della memoria e della perdita. Peculiarità di Boltanski è la capacità di ricreare momenti di vita con oggetti che non gli sono mai appartenuti...riesce ad immaginarne la vita, si riappropria di oggetti e tutti i suoi file, libri e collezioni sono depositarie di ricordi dal forte potere emotivo. Le opere di Boltanski evocano il ricordo dell'infanzia e quello dei propri morti, una storia personale come la storia di tutti. Nel 1972 intitola una sezione della sua mostra mitologia individuale, un concetto molto rappresentativo della relazione di Boltanski con l'autobiografia.
Il grande artista francese, una volta a Milano, è rimasto notevolmente impressionato sia dallo straordinario spazio dell'HangarBicocca che dalla contiguità con I Setti Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, la spettacolare installazione presente permanentemente nell'ex edificio industriale milanese. Boltanski ha quindi ripensato la monumentale installazione "Personnes", presentata a Parigi al Grand Palais, per le navate blu dell'HangarBicocca, che riapre alla città e ai globe-trotters dell'arte. L'installazione consiste in un vasto cumulo di vestiti multicolori ammassati nel grande CUBO in fondo all'Hangar, che saranno spostati da una gru, in modo più ossessivo e casuale di quanto accadeva a Parigi. Lungo tutta la grande navata di accesso al CUBO, si ascolteranno incessantemente i battiti del cuore che Boltanski registra dal 2008 all'interno del suo progetto "Les Archives du coeur" che conta già trentamila battiti di cuore.
Un'istallazione introspettiva, intima perché straniante. Fin dai primi momenti si è proiettati attraverso il suono, dentro una realtà onirica, surreale. I battiti del cuore che si sentono suonano come il cuore delle grandi Metropoli. Le stesse in cui si mischiano ideologie, colori, odori, sensazioni. Le stesse, che come delle madri, accolgono benevole il tutto: il buono e il cattivo! Con "Personnes" (nessuno in francese) ritornano i temi della presenza e dell'assenza financo la memoria. Questi indumenti, buttati e ammassati lì come una enorme bancarella al mercatino dell'usato, hanno un cuore, hanno la loro storia. Sta a noi scoprirla o inventarla non importa, ma sicuramente dovremmo riflettere davanti a quella torre di indumenti vivi. Riflettere sul passato e dunque conoscerlo, per capire cosa siamo oggi e dove stiamo andando.
Con la dispersione dell'opera si vuole condividere con tutti, perchè l'arte può avere una missione sociologica, la responsabilità che ognuno ha nei confronti degli altri, e tutti nei confronti della storia.
Potremmo cambiare il titolo da Nessuno a Tutti!
Gb
HANGAR BICOCCA - MILANO
Christian Boltanski
PERSONNES
www.hangarbicocca.it
Christian Boltanski
PERSONNES
www.hangarbicocca.it