Mistery#1
Circondatevi di danza
La Fondazione Sandretto di Torino ha ospitato, in prima assoluta, la nuova creazione del coreografo Raphel Bianco. Presentata all'interno della rassegna I Punti danza, organizzata dalla Fondazione Egri, Mistery sonata#1 è il frutto di un lavoro a più voci nato fra il coreografo e il duo artistico ALIS/FILLIOL, con i quali è stato condiviso il progetto, in questa prima versione dello spettacolo, sotto forma di installazione. (11, 12, 13 gennaio, con due repliche a giornata e solo per 40 spettatori a spettacolo, negli spazi di via Modane 6).
Concepito espressamente per la location della Fondazione e creato sulle antiche composizioni sui misteri della vita di H.I. von Biber, la "misteriosa sonata" nasce con l'intento di essere uno spettacolo "modulare" scomponibile e assemblabile a seconda degli spazi in cui si svolge. Uno spettacolo site specific che non ha un reale inizio né una fine certa, che unisce l'arte alla danza, la performance al teatro.
Una coreografia rotonda che unisce individualismo a composizioni corali per meglio indagare sfumature sottili fra il "noi" uomini e il "noi" essere uomini che compongono società, che si relazionano. E'la danza dei sotto-testi quella composta per Mistery, in cui la compresenza di più realtà e dimensioni spaziali e la loro reciproca influenza, diventano i temi fondanti dello spettacolo.
"Dov'è l'inizio e la fine delle nostre azioni e cosa rimane agli altri di noi? Qual è la realtà della natura delle cose: la nostra visibile o quella impalpabile, oscura e a noi ignota ma che ci circonda, o entrambe? E soprattutto quale è il rapporto fra le due?" queste le domande che il coreografo si pone e ci pone..
Tutto quell'apparato teorico e metodico si risolve in una danza fascinosissima, misteriosa, intrigante e coinvolgente. Una volta entrati nella sala che ospita l'installazione tutto diventa movimento: le ombre danzano, i volti si girano su se stessi perchè dietro e difronte si esibiscono i ballerini. Inizia lenta e dalle due parti si muovono due coreografie diverse, si contendono lo spazio o lo dividono non importa, certo è che l'una influenza l'altra. Dialogano entrando lentamente l'una nell'altra per poi capovolgersi e rigenerasi. Una danza ciclica che rincorre il dualismo vitalistico insito in qualsiasi forma d'arte.
Bellissimi i ballerini, elegantemente assorti dal mistero che resta sempre il mistero della vita stessa. Dal basso, in cui si vedono corpi che strisciano pregni di dignità e in cui chiarissima è la preparazione a terra dei performer, i corpi tendono verso qualcosa di alto, vogliono emanciparsi, superare la loro condizione di dis-graziati per poi arrivare ad esporre corpi e movenze elegantissime, piene di grazia e poesia, espressione di una bellezza interna che si esprime al di fuori. Non sono sempre soli questi corpi che indagano lo spazio, a volte si uniscono fra loro formando delle sculture dinamiche che attraversano lo spazio visivo e mentale dello spettatore.
Per una danza che si fa esperienza e partecipazione l'effetto è un coinvolgimento notevole in cui lo spettacolo non è solo gustato retinicamente ma vissuto in prima persona, tu sei parte dell'installazione.
Concepito espressamente per la location della Fondazione e creato sulle antiche composizioni sui misteri della vita di H.I. von Biber, la "misteriosa sonata" nasce con l'intento di essere uno spettacolo "modulare" scomponibile e assemblabile a seconda degli spazi in cui si svolge. Uno spettacolo site specific che non ha un reale inizio né una fine certa, che unisce l'arte alla danza, la performance al teatro.
Una coreografia rotonda che unisce individualismo a composizioni corali per meglio indagare sfumature sottili fra il "noi" uomini e il "noi" essere uomini che compongono società, che si relazionano. E'la danza dei sotto-testi quella composta per Mistery, in cui la compresenza di più realtà e dimensioni spaziali e la loro reciproca influenza, diventano i temi fondanti dello spettacolo.
"Dov'è l'inizio e la fine delle nostre azioni e cosa rimane agli altri di noi? Qual è la realtà della natura delle cose: la nostra visibile o quella impalpabile, oscura e a noi ignota ma che ci circonda, o entrambe? E soprattutto quale è il rapporto fra le due?" queste le domande che il coreografo si pone e ci pone..
Tutto quell'apparato teorico e metodico si risolve in una danza fascinosissima, misteriosa, intrigante e coinvolgente. Una volta entrati nella sala che ospita l'installazione tutto diventa movimento: le ombre danzano, i volti si girano su se stessi perchè dietro e difronte si esibiscono i ballerini. Inizia lenta e dalle due parti si muovono due coreografie diverse, si contendono lo spazio o lo dividono non importa, certo è che l'una influenza l'altra. Dialogano entrando lentamente l'una nell'altra per poi capovolgersi e rigenerasi. Una danza ciclica che rincorre il dualismo vitalistico insito in qualsiasi forma d'arte.
Bellissimi i ballerini, elegantemente assorti dal mistero che resta sempre il mistero della vita stessa. Dal basso, in cui si vedono corpi che strisciano pregni di dignità e in cui chiarissima è la preparazione a terra dei performer, i corpi tendono verso qualcosa di alto, vogliono emanciparsi, superare la loro condizione di dis-graziati per poi arrivare ad esporre corpi e movenze elegantissime, piene di grazia e poesia, espressione di una bellezza interna che si esprime al di fuori. Non sono sempre soli questi corpi che indagano lo spazio, a volte si uniscono fra loro formando delle sculture dinamiche che attraversano lo spazio visivo e mentale dello spettatore.
Per una danza che si fa esperienza e partecipazione l'effetto è un coinvolgimento notevole in cui lo spettacolo non è solo gustato retinicamente ma vissuto in prima persona, tu sei parte dell'installazione.
Gb
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
MYSTERY SONATA#1
Balletto di Raphael Bianco
Installazione di Alis / Filliol
www.egridanza.com
MYSTERY SONATA#1
Balletto di Raphael Bianco
Installazione di Alis / Filliol
www.egridanza.com