Romeo e Giulietta
All'astra la nostra tragedia
Per San Valentino, al Teatro Astra, il primo capitolo di un lungo lavoro teatrale. Ispirato alla tragedia amorosa per antonomasia, Romeo e Giulietta, per la regia di Robert Talarczyk diventa simbolo di un'altra tragedia, tutta italiana. Dal 13 al 15 febbraio, negli spazi di via Rosolino Pilo, la tragedia del teatro italiano.
Un percorso in tre tappe che comincia con parte della compagnia dei giovani di Sala Prove, collaudato ed affiatato ensemble formatosi attraverso le più recenti produzioni TPE, orchestrati da Robert Talarczyk, il regista direttore del Teatr Slaski di Katowice in Polonia, con il quale TPE ha intessuto rapporti di feconda collaborazione da ormai due anni. Per il secondo appuntamento si dovrà attendere il nuovo anno, per la forma più completa e l'anno successivo per la versione definitiva. Un modo, questo, progressivo e arricchente, per progettare uno spettacolo importante.
Si rimane sorpresi quando si scopre che della tragedia del Bardo non restano che pochi, intensissimi minuti. Forse cinque o sette ma che ti fanno dire ancora, non fermatevi..
Il resto, e tutto lo spettacolo, è la storia di sei attori in cerca di una produzione. Vorrebbero fare Romeo e Giulietta e gli piacerebbe trovare una maniera originale per metterlo in scena. I sei attori sono l'insieme deiluoghi comuni di una categoria purtroppo stereotipata: la piagnona "artisticamente" sensibile, il "convintone", lo "spaccone", la brava ma senza le physique du rôle, l'impegnatone che non ha mai tempo, l'appassionato attore in più traduttore. E' il teatro insomma, la sua storia, la lotta alla sopravvivenza di una passione che poco serve nell'impossibilità di "viverci".
Sottile, combattente, coraggioso il significato che si nasconde fra le righe. Si prende Romeo e Giulietta di Shakespeare, il Teatro per antonomasia, e lo si esalta a simbolo del teatro stesso. E nel momento in cui tutto il pubblico era pronto e convinto di trovare, nel week end dedicato all'amore, la storia triste e meravigliosa della coppia veronese, questo viene a mancare. La magia del teatro non c'è. Non può esserci!
In un contesto in cui la cultura e il teatro sono costretti, come i sei attori, a mendicare baget, a cercare rimedi per sopravvivere, a costringersi a sorridere davanti a porte chiuse, a divincolarsi in leggi idiote cercando espedienti e arraffando conoscenze, come si fa a mantenere vivo l'amore di Romeo e Giulietta che è espressione dell'amore per l'arte e per il teatro?
Ecco allora che non si piange perché si è toccati dalle parole del drammaturgo inglese, ci si commuove, invece, una volta capito il senso della messa in scena, per la consapevolezza di un'Italia burina e pecorona, dimentica, per ignoranza, di una tradizione culturale, musicale, teatrale, artistica che era faro in Europa e nel mondo. Oggi, purtroppo restano solo quei cinque minuti, che tutti pretendono senza far nulla perché aumentino!
Un percorso in tre tappe che comincia con parte della compagnia dei giovani di Sala Prove, collaudato ed affiatato ensemble formatosi attraverso le più recenti produzioni TPE, orchestrati da Robert Talarczyk, il regista direttore del Teatr Slaski di Katowice in Polonia, con il quale TPE ha intessuto rapporti di feconda collaborazione da ormai due anni. Per il secondo appuntamento si dovrà attendere il nuovo anno, per la forma più completa e l'anno successivo per la versione definitiva. Un modo, questo, progressivo e arricchente, per progettare uno spettacolo importante.
Si rimane sorpresi quando si scopre che della tragedia del Bardo non restano che pochi, intensissimi minuti. Forse cinque o sette ma che ti fanno dire ancora, non fermatevi..
Il resto, e tutto lo spettacolo, è la storia di sei attori in cerca di una produzione. Vorrebbero fare Romeo e Giulietta e gli piacerebbe trovare una maniera originale per metterlo in scena. I sei attori sono l'insieme deiluoghi comuni di una categoria purtroppo stereotipata: la piagnona "artisticamente" sensibile, il "convintone", lo "spaccone", la brava ma senza le physique du rôle, l'impegnatone che non ha mai tempo, l'appassionato attore in più traduttore. E' il teatro insomma, la sua storia, la lotta alla sopravvivenza di una passione che poco serve nell'impossibilità di "viverci".
Sottile, combattente, coraggioso il significato che si nasconde fra le righe. Si prende Romeo e Giulietta di Shakespeare, il Teatro per antonomasia, e lo si esalta a simbolo del teatro stesso. E nel momento in cui tutto il pubblico era pronto e convinto di trovare, nel week end dedicato all'amore, la storia triste e meravigliosa della coppia veronese, questo viene a mancare. La magia del teatro non c'è. Non può esserci!
In un contesto in cui la cultura e il teatro sono costretti, come i sei attori, a mendicare baget, a cercare rimedi per sopravvivere, a costringersi a sorridere davanti a porte chiuse, a divincolarsi in leggi idiote cercando espedienti e arraffando conoscenze, come si fa a mantenere vivo l'amore di Romeo e Giulietta che è espressione dell'amore per l'arte e per il teatro?
Ecco allora che non si piange perché si è toccati dalle parole del drammaturgo inglese, ci si commuove, invece, una volta capito il senso della messa in scena, per la consapevolezza di un'Italia burina e pecorona, dimentica, per ignoranza, di una tradizione culturale, musicale, teatrale, artistica che era faro in Europa e nel mondo. Oggi, purtroppo restano solo quei cinque minuti, che tutti pretendono senza far nulla perché aumentino!
gb
Teatro Astra
Romeo & Giulietta
liberamente tratto da William Shakespeare
regia di Robert Talarczyk
con Diego Casalis, Alessandro Meringolo, Stefano Moretti, Assunta Occhionero, Maria Alberta Navello e Riccardo Ripani
assistente alla regia Beata Dudek
FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA
www.roberttalarczyk.pl
Romeo & Giulietta
liberamente tratto da William Shakespeare
regia di Robert Talarczyk
con Diego Casalis, Alessandro Meringolo, Stefano Moretti, Assunta Occhionero, Maria Alberta Navello e Riccardo Ripani
assistente alla regia Beata Dudek
FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA
www.roberttalarczyk.pl