Jessica and me
Dopo Pina, Cristiana?
Dopo lo strepitoso successo ottenuto nell'edizione 2013 di Palcoscenico Danza con Moving with Pina, conferenza danzata su l'eredità della coreografa tedesca, torna sul palco del Teatro Astra Cristiana Morganti. Col solo Jessica and Me, seconda nuova creazione della coreogarafa, ci si ferma e al contempo si cerca di andare oltre.
Cristiana Morganti, recentemente insignita del Premio Danza&Danza 2014 come migliore Interprete/Coreografa, dopo il debutto al Festival Aperto di Reggio Emilia, è una delle grandi danzatrici storiche e coreografe del Tanztheater di Wuppertal di Pina Bausch. Nata e cresciuta a Roma. Dove si diploma all'Accademia Nazionale di Danza nel 1986, si trasferisce in Germania per studiare alla Folkwang Hochschule di Essen ed approfondisce lo studio della danza contemporanea con i maestri Jean Cebron eHans Züllig. Lavora con Susanne Linke, Urs Dietrich, Joachim Schlömer e Felix Ruckert e per tre anni nella compagnia Neuer Tanz di Wanda Golonka e VA Wolfl. Dal 1993 è danzatrice solista del Tanztheater di Wuppertal diretto da Pina Bausch, dove lavora tutt'oggi.
Nel 2009, con la morte di Pina Baush, molti esponenti della compagnia hanno intrapreso un percorso da solisti nel tentativo di emanciparsi dall'ombra della grande maestra. "Sotto l'ombra di un grande albero non cresce mai nulla", dirà la coreografa, sottolineando come l'eredità debba necessariamnete trasformarsi e diventare linguaggio personale in cui la lingua, pur reimanendo la medesima, si emancipi e continui a riempirsi di senso. Un momento importante per Cristiana Morganti dunque, che con Jessica and Me riflettere su sé stessa: sul proprio lavoro, sulle sue radici, la memoria e il futuro, creando con il nuovo assolo, una sorta di racconto coreo-bio-grafico.
"Avevo bisogno di buttare uno sguardo indietro per potermi proiettare in avanti" sostiene Cristiana Morganti: "Lavoro a Wuppertal da vent'anni e vivo in Germania da quasi trenta. Fondamentalmente volevo capire chi sono diventata nel frattempo".
La Morganti insomma, in questo solo, chiede a Jessica, un'altra sé stessa: Come gestire l'influenza artistica di un grande Maestro? Come non cedere alla consuetudine di una certa estetica? Come rielaborare un passato di studi di danza classica lavorando a Wuppertal? E rispondendosi, va indietro con la memoria, si intenerisce, il corpo reagisce, e automaticamente si crea un puzzle di gesti, ombre, muscoli, tenacia, spavalderia, timidezza, in cui i ricordi si trasformano in nuovi progetti. Ne risulta una sorta di condivisione fra l'autrice e il pubblico, in cui il processo creativo viene in parte svelato, concedendo all'intera pièce l'ironia sottile della ricerca e del dubbio.
Ovviamente la qualità del gesto, il corpo in scena, la padronanza di sé, la consapevolezza attoriale e fisica sono a livelli altissimi, ma questo secondo lavoro, figura ancora come una dimostrazione dell'eco di bellezza e raffinatezza della Pina intramontabile.
Certo, i grandi coreografi si nutrino della creatività dei loro ballerini, e dunque i danzatori hanno parte attiva del processo creativo, ma risulta difficilissimo, una volta, avuto un mentore per moltissimi anni - che ti sprona, carica, percuote e rinvigorisce - fare da sé il doppio ruolo del maestro e dell'allievo. Ecco se con Moving whit Pina, progetto che la stessa Baush aveva pensato nel 2003 per la Morganti, raccontava del mondo baushano, Jessica and Me, non è ancora lontano da quel mondo, risultando ancora un tributo e non un reale superamento.
Cristiana Morganti, recentemente insignita del Premio Danza&Danza 2014 come migliore Interprete/Coreografa, dopo il debutto al Festival Aperto di Reggio Emilia, è una delle grandi danzatrici storiche e coreografe del Tanztheater di Wuppertal di Pina Bausch. Nata e cresciuta a Roma. Dove si diploma all'Accademia Nazionale di Danza nel 1986, si trasferisce in Germania per studiare alla Folkwang Hochschule di Essen ed approfondisce lo studio della danza contemporanea con i maestri Jean Cebron eHans Züllig. Lavora con Susanne Linke, Urs Dietrich, Joachim Schlömer e Felix Ruckert e per tre anni nella compagnia Neuer Tanz di Wanda Golonka e VA Wolfl. Dal 1993 è danzatrice solista del Tanztheater di Wuppertal diretto da Pina Bausch, dove lavora tutt'oggi.
Nel 2009, con la morte di Pina Baush, molti esponenti della compagnia hanno intrapreso un percorso da solisti nel tentativo di emanciparsi dall'ombra della grande maestra. "Sotto l'ombra di un grande albero non cresce mai nulla", dirà la coreografa, sottolineando come l'eredità debba necessariamnete trasformarsi e diventare linguaggio personale in cui la lingua, pur reimanendo la medesima, si emancipi e continui a riempirsi di senso. Un momento importante per Cristiana Morganti dunque, che con Jessica and Me riflettere su sé stessa: sul proprio lavoro, sulle sue radici, la memoria e il futuro, creando con il nuovo assolo, una sorta di racconto coreo-bio-grafico.
"Avevo bisogno di buttare uno sguardo indietro per potermi proiettare in avanti" sostiene Cristiana Morganti: "Lavoro a Wuppertal da vent'anni e vivo in Germania da quasi trenta. Fondamentalmente volevo capire chi sono diventata nel frattempo".
La Morganti insomma, in questo solo, chiede a Jessica, un'altra sé stessa: Come gestire l'influenza artistica di un grande Maestro? Come non cedere alla consuetudine di una certa estetica? Come rielaborare un passato di studi di danza classica lavorando a Wuppertal? E rispondendosi, va indietro con la memoria, si intenerisce, il corpo reagisce, e automaticamente si crea un puzzle di gesti, ombre, muscoli, tenacia, spavalderia, timidezza, in cui i ricordi si trasformano in nuovi progetti. Ne risulta una sorta di condivisione fra l'autrice e il pubblico, in cui il processo creativo viene in parte svelato, concedendo all'intera pièce l'ironia sottile della ricerca e del dubbio.
Ovviamente la qualità del gesto, il corpo in scena, la padronanza di sé, la consapevolezza attoriale e fisica sono a livelli altissimi, ma questo secondo lavoro, figura ancora come una dimostrazione dell'eco di bellezza e raffinatezza della Pina intramontabile.
Certo, i grandi coreografi si nutrino della creatività dei loro ballerini, e dunque i danzatori hanno parte attiva del processo creativo, ma risulta difficilissimo, una volta, avuto un mentore per moltissimi anni - che ti sprona, carica, percuote e rinvigorisce - fare da sé il doppio ruolo del maestro e dell'allievo. Ecco se con Moving whit Pina, progetto che la stessa Baush aveva pensato nel 2003 per la Morganti, raccontava del mondo baushano, Jessica and Me, non è ancora lontano da quel mondo, risultando ancora un tributo e non un reale superamento.
Gb
PALCOSCENICODANZA
Cristiana Morganti
JESSICA AND ME
www.iteatri.re.it
Cristiana Morganti
JESSICA AND ME
www.iteatri.re.it