superare i limiti
Claire Cunningham a Teatro a Corte
Special guest in quest'ultima edizione di Teatro a Corte è la scozzese Claire Cunningham. Spettacolo vetrina per il Regno Unito sarà proposto ai "cortigiani" giovedi 19 e venerdi 20 sempre nei consueti spazi dellaCavallerizza Reale di Torino.
Formatasi con artisti e compagnie di grande livello, per 6 anni lavora come cantante nei musical. Dal 2005 sviluppa uno spiccato interesse per la danza realizzando un vocabolario specifico a partire proprio dalla sua fisicità e dalle proprie capacità. La sua tecnica si basa sull'integrazione delle stampelle nel movimento scenico, percorso poetico gestuale appreso accanto a Bill Shannon ma che è riuscita ad rielaborare, sviluppando un percorso personale di grande originalità che le è valso, nel 2008, il premio DaDa (Disability and Deaf Arts) Award for Performance Arts, segnando, così, il suo coinvolgimento attivo nel dibattito, provocatorio, sulle tradizionali nozioni estetiche relative a che cosa sia la danza.
Una dopo l'altra le due principali creazioni della Cunningham: Mobile ed Evolution. Due percorsi intensi e molto intimi perchè personali.
Nel primo l'artista racconta della sua storia attraverso altre storie legate al tema dell'equilibrio, della memoria, delle scelte e delle emozioni. E' una vera e propria performance compresa di installazione, e in quanto evento performativo sfocia, come sovente accade, nella danza e nel teatro. L'attenzione al design e la creazione in scena di sculture realizzate unicamente con le stampelle si ispirano al lavoro di Alexander Calder che ribaltando simbolicamente la pesantezza dell'immobilità in elemento aereo e leggero, hanno un forte impatto emozionale e visivo sullo spettatore. Per una danza che torna al suo stato basico, il movimento, le protagoniste della pièce diventano le stampelle con pro e contro, nuovi arrivi tecnologici, misure personalizzate. Ognuna di loro è un passaggio, un'esperienza, una disillusione. Loro insieme fungono da prolungamento del corpo dell'artista, sono amici, compagni, sedie, tavolini, sono il suo lavoro. Sono l'ossessione che invade la scena, che si fa scultura e aleggia nell'aria, come in un mondo delle idee che solo si può guardare con gli occhi della disillusione, coraggiosi e pregni di dignità.
Evolution, il secondo spettacolo, è sempre un viaggio biografico ma in questo l'artista scava dentro il suo universo personale. In soli 17 minuti condivide con il pubblico l'amore per la danza, le operazioni che ha subito nella vita, le difficoltà di un corpo che si trasforma e non si riconosce. Della passione e dell'istinto vitale che hanno spinto affinché, il cambiamento, non diventi un limite bensì un linguaggio. Tutto si trasforma, perché no allora l'estetica legata alla danza? Certo il muro dei canoni per la danza è arduo da superare ma le esperienze del Physical Theatre e il dibattito in cui la stessa Cunnigham prende parte contribuiranno sicuramente affinché il gusto si affini o, semplicemente, ci si abitui al nuovo linguaggio o alle nuove estetiche. Nel frattempo in tutù nero con le stampelle e sulle musiche di "singing in the rain", Claire ci regala una delle più insolite e toccanti versioni del brano dopo quella di Gene Kelly.
Formatasi con artisti e compagnie di grande livello, per 6 anni lavora come cantante nei musical. Dal 2005 sviluppa uno spiccato interesse per la danza realizzando un vocabolario specifico a partire proprio dalla sua fisicità e dalle proprie capacità. La sua tecnica si basa sull'integrazione delle stampelle nel movimento scenico, percorso poetico gestuale appreso accanto a Bill Shannon ma che è riuscita ad rielaborare, sviluppando un percorso personale di grande originalità che le è valso, nel 2008, il premio DaDa (Disability and Deaf Arts) Award for Performance Arts, segnando, così, il suo coinvolgimento attivo nel dibattito, provocatorio, sulle tradizionali nozioni estetiche relative a che cosa sia la danza.
Una dopo l'altra le due principali creazioni della Cunningham: Mobile ed Evolution. Due percorsi intensi e molto intimi perchè personali.
Nel primo l'artista racconta della sua storia attraverso altre storie legate al tema dell'equilibrio, della memoria, delle scelte e delle emozioni. E' una vera e propria performance compresa di installazione, e in quanto evento performativo sfocia, come sovente accade, nella danza e nel teatro. L'attenzione al design e la creazione in scena di sculture realizzate unicamente con le stampelle si ispirano al lavoro di Alexander Calder che ribaltando simbolicamente la pesantezza dell'immobilità in elemento aereo e leggero, hanno un forte impatto emozionale e visivo sullo spettatore. Per una danza che torna al suo stato basico, il movimento, le protagoniste della pièce diventano le stampelle con pro e contro, nuovi arrivi tecnologici, misure personalizzate. Ognuna di loro è un passaggio, un'esperienza, una disillusione. Loro insieme fungono da prolungamento del corpo dell'artista, sono amici, compagni, sedie, tavolini, sono il suo lavoro. Sono l'ossessione che invade la scena, che si fa scultura e aleggia nell'aria, come in un mondo delle idee che solo si può guardare con gli occhi della disillusione, coraggiosi e pregni di dignità.
Evolution, il secondo spettacolo, è sempre un viaggio biografico ma in questo l'artista scava dentro il suo universo personale. In soli 17 minuti condivide con il pubblico l'amore per la danza, le operazioni che ha subito nella vita, le difficoltà di un corpo che si trasforma e non si riconosce. Della passione e dell'istinto vitale che hanno spinto affinché, il cambiamento, non diventi un limite bensì un linguaggio. Tutto si trasforma, perché no allora l'estetica legata alla danza? Certo il muro dei canoni per la danza è arduo da superare ma le esperienze del Physical Theatre e il dibattito in cui la stessa Cunnigham prende parte contribuiranno sicuramente affinché il gusto si affini o, semplicemente, ci si abitui al nuovo linguaggio o alle nuove estetiche. Nel frattempo in tutù nero con le stampelle e sulle musiche di "singing in the rain", Claire ci regala una delle più insolite e toccanti versioni del brano dopo quella di Gene Kelly.
gb
TEATRO A CORTE
CLAIRE CUNNINGHAM
Me (Mobile / Evolution)
Mobile
DI E CON CLAIRE CUNNINGHAM
INTERVENTI COREOGRAFICI JESS CURTIS
MUSICHE MATTHIAS HERRMANN
COREOGRAFIE AEREE MISH WEAVER
SUONO NIGEL DUNN
Evolution
REGIA KALLY LLOYD-JONES, LINDA PAYNE, JANE SIMPSON
MUSICA MATTHIAS HERRMANN, BACH, FREED/BROWN
MUSIC EDITING NIGEL DUNN
www.clairecunningham.co.uk
CLAIRE CUNNINGHAM
Me (Mobile / Evolution)
Mobile
DI E CON CLAIRE CUNNINGHAM
INTERVENTI COREOGRAFICI JESS CURTIS
MUSICHE MATTHIAS HERRMANN
COREOGRAFIE AEREE MISH WEAVER
SUONO NIGEL DUNN
Evolution
REGIA KALLY LLOYD-JONES, LINDA PAYNE, JANE SIMPSON
MUSICA MATTHIAS HERRMANN, BACH, FREED/BROWN
MUSIC EDITING NIGEL DUNN
www.clairecunningham.co.uk