Csilla Nagy e compagnia Espz
Pim SpazioScenico
Da sempre attento ai nuovi modi di intendere la danza, il Pim presenta due distinte coreografie: un solo ad opera di Csilla Nagy con Sitting on the Fence, e la compagnia Espz con Flipsdie.
Ad aprire le danze è Sitting on the fence, spettacolo creato nel 2008 per la dodicesima edizione dell'International Solo-Dance-Theatre Festival di Stoccarda, in cui sia l'interpretazione e la coreografia di Nagy si aggiudicano il premio del pubblico e il secondo premio per la coreografia. Da qui il Solo sarà presentato nei diversi teatri e di volta in volta adattato alle caratteristiche delle diverse location creando delle versioni site-specifc non perdendo però la sua freschezza.
Non stupisce che si sia aggiudicato il premio del pubblico in quanto lo spettacolo gioca in maniera ironica e sottile sulla partecipazione del pubblico chiamato anche a decidere le sorti dell'epilogo: sarà la danzatrice a chiedere se lo spettacolo debba continuare o meno, il pubblico entusiasta esprime la sua approvazione con un sonoro battito di mani. Oltre al dialogo performer/pubblico il pezzo vuole indagare il minimalismo del movimento e della musica (Steve Reich) attuando una decostruzione ed insieme una ricostruzione dei movimenti che compongono la coreografia pensati su due distinti livelli: da movimenti perfettamente controllati a movenze del tutto o apparentemente out of control. Con una preparazione fisica e teatrale non indifferente Nagy crea una sorta di coreografia con commento. Se il commentare le proprie opere sembra ormai una condizione generalizzata, l 'ammettere i propri errori e i propri punti forti sulla coreografia appena fatta appare una vera e propria novità.
Csilla Nagy (è nata e vive in Ungheria) dopo studi a Budapest, partecipa nel 2006 a DanceWEBEurope. Nei suoi lavori è interessata particolarmente all'improvvisazione e all'azione nella danza, ad azioni interattive e a sperimentazioni site-specific.
A seguire Flipside, coreografia di Nandhan Molinaro e Elisa Zucchetti con Anton Berman, Antonella Marra, Nandhan Molinaro, Claudia Pintus e Elisa Zucchetti, nonché la compagnia Espz. Con il termine Flipside si intende il retro di un disco ed anche, in senso figurato, il lato meno evidente delle cose, della realtà. In America la parola viene usata nell'espressione see you on a flipside, intendendo per flipside semplicemente un altro luogo, sconosciuto; invisibile. La coreografia dunque si pone come il tentativo di esporre una realtà multipla, governata da un ritmo a sua volta multiplo e segmentato in cui i cambiamenti di prospettiva aprono le porte alla percezione di immagini nuove ed inaspettate.
Questa prima parte di Flipside è dedicata a Milano. Alla sua struttura invisibile ma condivisa, ai suoi caos quotidiani e alla sua, inevitabile, pesantezza. Di Milano sono tutti i suoni registrati ed elaborati. Principalmente a Milano si sono svolte le prove, in una sala che ha definito lo spazio scenico: un rettangolo lungo e stretto, come una strada. La coreografia ha questo stesso potenziale: usando il carattere e le azioni dei singoli performer, mette in evidenza le coordinate di ogni singolo viaggio in un mondo dove non esistono situazioni e conseguenze, ma solo fluida sequenzialità associativa. Il corpo diventa così elemento grafico primario (come se fosse una linea o un punto) e si lascia dare un senso in base al lavoro in continuità esclusiva con lo spazio e il ritmo.
Abbiamo tratto ispirazione dal concetto di cambiamento prospettico intrinsecamente suggerito dalla parola e lo abbiamo elaborato coreograficamente. La composizione grafica prevede lo studio dello spazio da riempire; cioè ogni porzione di foglio bianco ottiene una profondità di significato attraverso vuoti, pieni, colori e intersezioni che danno una chiave di lettura del messaggio e che portano in primo piano un elemento piuttosto che un altro. Compagnia Espz
Espz è un gruppo fondato a Milano nel 2002 da Nandhan Molinaro e Elisa Zucchetti, danzatrici e coreografe. Nome singolare e difficile da pronunciare è stato scelto perché S, P, Z sono le consonanti della parola "spazio" che è il concetto alla base di tutta la loro ricerca coreografica. La E iniziale sta per esperienza, esperimento. Oggi è un'Associazione culturale composta anche da Claudia Pintus e Antonella Marra, due danzatrici che lavorano col gruppo da diversi anni. Non hanno sede fissa, ma lavorano principalmente tra Milano e Berlino.
Ad aprire le danze è Sitting on the fence, spettacolo creato nel 2008 per la dodicesima edizione dell'International Solo-Dance-Theatre Festival di Stoccarda, in cui sia l'interpretazione e la coreografia di Nagy si aggiudicano il premio del pubblico e il secondo premio per la coreografia. Da qui il Solo sarà presentato nei diversi teatri e di volta in volta adattato alle caratteristiche delle diverse location creando delle versioni site-specifc non perdendo però la sua freschezza.
Non stupisce che si sia aggiudicato il premio del pubblico in quanto lo spettacolo gioca in maniera ironica e sottile sulla partecipazione del pubblico chiamato anche a decidere le sorti dell'epilogo: sarà la danzatrice a chiedere se lo spettacolo debba continuare o meno, il pubblico entusiasta esprime la sua approvazione con un sonoro battito di mani. Oltre al dialogo performer/pubblico il pezzo vuole indagare il minimalismo del movimento e della musica (Steve Reich) attuando una decostruzione ed insieme una ricostruzione dei movimenti che compongono la coreografia pensati su due distinti livelli: da movimenti perfettamente controllati a movenze del tutto o apparentemente out of control. Con una preparazione fisica e teatrale non indifferente Nagy crea una sorta di coreografia con commento. Se il commentare le proprie opere sembra ormai una condizione generalizzata, l 'ammettere i propri errori e i propri punti forti sulla coreografia appena fatta appare una vera e propria novità.
Csilla Nagy (è nata e vive in Ungheria) dopo studi a Budapest, partecipa nel 2006 a DanceWEBEurope. Nei suoi lavori è interessata particolarmente all'improvvisazione e all'azione nella danza, ad azioni interattive e a sperimentazioni site-specific.
A seguire Flipside, coreografia di Nandhan Molinaro e Elisa Zucchetti con Anton Berman, Antonella Marra, Nandhan Molinaro, Claudia Pintus e Elisa Zucchetti, nonché la compagnia Espz. Con il termine Flipside si intende il retro di un disco ed anche, in senso figurato, il lato meno evidente delle cose, della realtà. In America la parola viene usata nell'espressione see you on a flipside, intendendo per flipside semplicemente un altro luogo, sconosciuto; invisibile. La coreografia dunque si pone come il tentativo di esporre una realtà multipla, governata da un ritmo a sua volta multiplo e segmentato in cui i cambiamenti di prospettiva aprono le porte alla percezione di immagini nuove ed inaspettate.
Questa prima parte di Flipside è dedicata a Milano. Alla sua struttura invisibile ma condivisa, ai suoi caos quotidiani e alla sua, inevitabile, pesantezza. Di Milano sono tutti i suoni registrati ed elaborati. Principalmente a Milano si sono svolte le prove, in una sala che ha definito lo spazio scenico: un rettangolo lungo e stretto, come una strada. La coreografia ha questo stesso potenziale: usando il carattere e le azioni dei singoli performer, mette in evidenza le coordinate di ogni singolo viaggio in un mondo dove non esistono situazioni e conseguenze, ma solo fluida sequenzialità associativa. Il corpo diventa così elemento grafico primario (come se fosse una linea o un punto) e si lascia dare un senso in base al lavoro in continuità esclusiva con lo spazio e il ritmo.
Abbiamo tratto ispirazione dal concetto di cambiamento prospettico intrinsecamente suggerito dalla parola e lo abbiamo elaborato coreograficamente. La composizione grafica prevede lo studio dello spazio da riempire; cioè ogni porzione di foglio bianco ottiene una profondità di significato attraverso vuoti, pieni, colori e intersezioni che danno una chiave di lettura del messaggio e che portano in primo piano un elemento piuttosto che un altro. Compagnia Espz
Espz è un gruppo fondato a Milano nel 2002 da Nandhan Molinaro e Elisa Zucchetti, danzatrici e coreografe. Nome singolare e difficile da pronunciare è stato scelto perché S, P, Z sono le consonanti della parola "spazio" che è il concetto alla base di tutta la loro ricerca coreografica. La E iniziale sta per esperienza, esperimento. Oggi è un'Associazione culturale composta anche da Claudia Pintus e Antonella Marra, due danzatrici che lavorano col gruppo da diversi anni. Non hanno sede fissa, ma lavorano principalmente tra Milano e Berlino.
gb
PIM SPAZIOSCENICO
CSILLA NAZY
SITTING ON THE FENCE
COMPAGNIA ESPZ
FLIPSIDE
www.espz.it
www.rhiz.eu
CSILLA NAZY
SITTING ON THE FENCE
COMPAGNIA ESPZ
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